indice . . .

Live & Loud (104)

Posted: Maggio 14th, 2015 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (104)

ZG2012Salve, questa rubrica andrà in rete in forma ridotta per venire incontro alle scarse disponibilità di tempo del suo estensore e alla grottesca sovrabbondanza di concerti in programma a cavallo dell’imminente weekend.

Belzebong, Hyperwülff, Hibagon. Giovedì 14 al Lo-Fi.
Una scarica di stoner e sludge sparati a pallettoni come sempre capita dalle parti di Rogoredo. Per un giovedì sera senza fronzoli.

Mir, Temple of Dust, Seditius, Andrea Giomi. Venerdì 15 alla Cascina Torchiera.
I Mir sono svizzeri, svizzerissimi, con tutto ciò che ne consegue: suonano precisi come il treno dei desideri che porta un concerto così ricco. Prima e dopo il contorno è a base di hard blues e live multimediali.

Dälek, Damnedz23, Voltus & N-Beat. Venerdì 15 al Circolo Pueblo (Pero).
I Dälek sono diventati tre, hanno cambiato producer e aggiunto il loro vecchio dj. La sostanza resta la stessa: il bombardamento di hip-hop, industrial e dark che innescherà la prossima rivoluzione.

Multikulti Octet. Ancora venerdì 15, al Circolo Masada.
Prendi la figura di Don Cherry, impagabile creatore di linguaggi capaci di uscire ben oltre la ‘scatola’ del jazz, metti questi linguaggi in mano a un ottetto che vede gente come Pasquale Mirra, Paolo Botti, Massimo Falascone e via andare chiamati a raccolta intorno alla batteria di Cristiano Calcagnile. E amen, non occorre altro.

Satan is My Brother, Gesucorazzati. Sempre venerdì 15, alla Ciclofficina Ponte Giallo.
Dark-jazz satanico e psichedelia psicotica contro le spugnette degli adoratori del falso dio di Palazzo Marino.

Robert Henke, Laptop Orchestra 1h20Nein. L’ultima per venerdì 15, all’Auditorium S.Fedele.
Chiusura della rassegna “Inner Spaces”, che ha portato S/V/N all’interno del S.Fedele, affidata al fondatore di Monolake ma soprattutto all’orchestra di computer che riproducono Stockhausen e Parmégiani.

Sir Richard Bishop, Eric Chenaux. Sabato 16 alle 20h da O’.
Due chitarre, due voci, due concerti che racchiudono tutto l’amore possibile per la musica dell’universo. Questo universo.

Zeni Geva, Black Cobra. Sabato 16 al Lo-Fi.
Benchè ridotti ormai a un duo (KK Null e Tatsuya Yoshida), gli Zeni Geva sono la cosa migliore uscita dal Giappone in oltre 30 anni di esplorazione sul labile confine tra musica e rumore. Adorabili e imperdibili. Segue la solita dose di sludge rogorediano.

Mudhoney, Off!. Domenica 17 al Bloom (Mezzago).
I trisnonni del grunge hanno quasi finito di seppellire tutta la loro discendenza, e non si sono stancati affatto. Ci sarà un motivo per cui i Mudhoney sono ancora sui palchi a divertirsi? Sì, quello.

Alessandra Novaga & Massimo Falascone. Lunedì 18 a Masada.
Duo di impro più radicale che mai, tra chitarra elettica, sax, elettronica e immaginazione.

All Your Sisters, Bastos, Piatto, S.o.c.s. Martedì 19 al Boccaccio (Monza).
Cerchiamo tutti insieme la più vicina rivendita di marmo di Carrara e facciamo un monumento al Boccaccio, che in un martedì sera qualsiasi butta sul palco 4 band tra post- punk californiano, math-rock rumeno e violenza locale. Il marmo che avanza lo andiamo a tirare in testa alla gente in coda per entrare a Expo.

Massimo Pupillo & Chris Corsano, Stefano Pilia. Mercoledì 20 alle 20, a O’.
Strepitosa offerta 2+1: apre la chitarra taglia-vene di Pilia, segue un improbabile duo di terroristi della trasversalità sonora. La chiusura migliore di una settimana intensissima, e vicina al meglio del meglio che si possa immaginare.


Comments are closed.