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Live & Loud (135)

Posted: Maggio 18th, 2016 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (135)

dalvermeEcco qua un Live&Loud in edizione ridotta, di mezzo a una settimana che di dense così non è che se ne ricordino tante in tempi recenti. Buon per noi, che siamo abituati a boccheggiare e ogni tanto ci capita di respirare a pieni polmoni, grazie a chi si sbatte per dare aria ai nostri timpani. Gente che lo fa qui, come ce n’è in tutta Italia, come a Roma, dove lo sceriffo Tronca -già braccio armato della Milano degli ExpoBoys- pare proseguire nel suo progetto di desertificazione cittadina. Un progetto ampio, che andrebbe sommerso, e annegato.

Hüseyin Ertunç / Dogan Dogusel / Cem Tan / Umut Çaglar. Mercoledì 18 al Biko.
Ci ha messo settimane Holidays Records a ottenere i visti per questo travolgente quartetto, metà del quale è già nota a tanti nei dischi dei Konstrukt. Un paese in guerra, perennemente in guerra, non lascia uscire così facilmente i suoi bombardieri, in fondo.

Jakob Ullmann & Dafne Vicente-Sandoval. Giovedì 19 a S.Bernardino alle Monache.
Jakob Ullmann è a Milano per la prima volta, sembra clamoroso ma è Ullmann stesso a trarci in errore, perchè uno gli darebbe tranquillamente duecento anni. Arriva qui con una composizione per fagotto solista (Dafne Vicente-Sandoval) e voce preregistrata dedicata a un cristiano-comunista del medioevo tedesco. Live from medioevo.

Intersezioni #5. Giovedì 19 al Teatro Arsenale e venerdì 20 al Dude Club.
E’ una specie di leggenda vivente, o giù di lì, l’ospite di questa rassegna trasversale. Evan Parker è un esploratore unico delle sonorità a cavallo tra jazz ed elettronica nel panorama attuale. Qui si accompagna con colleghi come Walter Prati, Matteo Pennese ed mdi ensemble in due scenari che più diversi di così è dura trovarli.

Wrekmeister Harmonies. Giovedì 19 al Lo-Fi.
Sono davvero curioso di sentire cosa possa combinare un progetto del genere dal vivo. Dopo un paio di dischi clamorosi, che non si sa proprio se catalogare sotto post-rock o black metal, figli di produzioni con oltre 30 musicisti, che anche a volerli portare in giro bisognerebbe affittare un autobus intero più un camion per la backline, e sul palco del Lo-Fi servirebbe un ponteggio. Ovviamente il live è molto più compresso, quanto è tutto da scoprire.

Raw Frame. Giovedì 19 al Piano Terra.
Trio composto da Andrea Bolzoni, Salvatore Satta e Daniele Frati. Potrebbe essere definito jazz, ma poi chissà…

Piano City Milano. Da venerdì 20 a domenica 22 maggio in giro.
Il programma, sul sito di Piano City, occupa 43 pagine. QUARANTATRE. E’ ovvio che non si può star qui a spulciarlo e a dire che sì, c’è Michael Nyman, c’è Evan Lurie o ci sono tot riflessioni intorno a Stockhausen. Sono quattro giorni di piani sparsi ovunque, e volendo si potrebbe riflettere anzi sul gigantismo di un’iniziativa del genere. Ma anche no, teniamocela buona.

Sasso batte forbice – #RiapriamoIlDalVerme. Sabato 21 alla Cascina Torchiera.
Anche se non vivete a Roma, anche se al Dal Verme non ci siete mai stati, quello che sta accadendo al Pigneto vi sarà arrivato comunque, quantomeno sul vostro Twitter. Ma se anche non vi fosse arrivato, be’, a Milano lo stiamo vivendo da tempo, perfettamente incarnato dalla lunga giunta Moratti-Pisapia-Sala. Per questo la vicenda del Dal Verme ci ha toccato tutti pure qui, per questo c’è da rimboccarsi i timpani e sostenerli, pura da lontano, nel modo più adeguato, suonando. I nomi di chi suona cercateveli da soli.

D’’arcangelo, a034, Pablito el Drito, Couch Potato. Sabato 21 al Parco Forlanini.
La braindance che va al parco, roba che può succedere solo in determinate congiunzioni astrali, quando non servono le strobo ma basta seguire le lucciole…

James Chance & les Contortions. Domenica 22 al Lo-Fi.
Non ricordo bene quando è ri-esplosa la passione per la no-wave, per il punk-jazz, per le dissonanze che furono. Fatto sta che ha finito per riportare in giro persino i Contortions e, in definitiva, bella lì.

Steve’n’Seagulls. Lunedì 23 al Magnolia (Segrate).
Diffidare sempre dei fenomeni dell’internet, quelli che conquistano le attenzioni a forza di click sponsorizzati su Youtube (che -ricordiamolo sempre- significa “Tu, camera d’aria”). Questi Steve’n’Seagulls però sono anni ormai che raccattano click, e se li meritano, con la loro rilettura dei classici del rock fatta da una band che potrebbe essere stata fondata da Cletus il bifolco. Vai con le anfore di grappa autoprodotta.

Abraxas. Martedì 24 al Circolo Masada.
Santana non c’entra, benchè l’errore sia più comune di quanto pensiamo. Satana forse un po’ di più. Qui c’è infatti uno dei gioielli più nascosti di casa Zorn, che non può suonare altrove che a Masada in effetti. Shanir Ezra Blumenkranz parte dalla musica tradizionale ebraica e si spinge attraverso tutto il sahel sino a solcare due oceani, tra il jazz e il surf.


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