Live & Loud (018) – che è l’anagramma di 108
Posted: Maggio 22nd, 2013 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: Apparat, attila faravelli, bloom, boccaccio, Chris & Cosey, Dead Man’s Blues Fuckers, dope d.o.d., Dream Syndacate, gattò, Karcavul, Koyaanisqatsi, live & loud, lo fi, Lorenzo Senni, Matijas Schellander, milanoX, O', Raime, Rhinoceros, scum from the sun, Slum Village, steve wynn, Throbbing Gristle. Peter Murphy, Uhl, zona MC | Commenti disabilitati su Live & Loud (018) – che è l’anagramma di 108Senza soluzioni di continuità, anche il fine settimana che celebra la fine del Giro d’Italia e -a quanto pare- il ritorno dell’inverno, è ricco di musichine che fanno tump tump nell’aria della città, con un paio di quei nomi che ti fanno venire la voglia di farti crescere i baffi solo per poterli leccare.
Un avvio lento, comunque, è quello di giovedì, da tutti i punti cardinali del suono: Apparat arriva con tanto di band all’Auditorium di Milano; gli Ilegales presentano il loro mariachi-punk saltellando al Lo-Fi, mentre tra Biko e Bloom si respingono gli antipodi dell’hip-hop, da una parte quello delle radici afro degli Slum Village, dall’altra l’hardcore-rap degli olandesi Dope D.O.D.
Il primo degli appuntamenti croccanti arriva venerdì sera al Boccaccio (Monza), dove si inaugura una due-giorni dedicata al DIY con un trittico di band da tramortire i timpani, con la doppietta doom/black-metal francese Uhl e Karcavul ad accompagnare lo straordinario trio art-rock Rhinoceros, tre 20enni americani che picchiano come dei veterani. A pochi km di distanza, al Blob di Arcore, si corre invece una maratona tra punk-blues e psichedelia oscura con Dead Man’s Blues Fuckers, Scum From The Sun e La Sindrome della Morte Improvvisa.
E dopo una così rumorosa introduzione, sabato arriva il pezzo forte, quando il Museo della Scienza e della Tecnica sarà bombardato da tanto rumore da far rivoltare nella tomba ciò che resta del decomposto Leonardo da Vinci. Ai controlli si alterneranno Raime, Morphosis, Lorenzo Senni fino all’apoteosi con Chris & Cosey, che altri non sono che la metà ancora produttiva dei Throbbing Gristle. La Storia, quella maiuscola, dell’industrial, insomma. Sembra superfluo segnalare altro, ma sabato c’è anche altro: l’afro rap di Spoek Mathambo (alla Galleria Progetto Calabiana) e il “Worst fest” con il suo carico di epic e folk metal, con Stormlord, Furor Gallico, Grailknights e tanti altri, al Factory.
Sorvolando domenica 26 da ricordare solo per l’omaggio a Berio del Divertimento Ensemble in mattinata (Museo del ‘900, ore 11), si arriva ad un lunedì d’abbondanza primaverile. C’è la nostalgia dei bei tempi dei Bauhaus con Peter Murphy ai Magazzini Generali, c’è il chitarrismo degli Hot Snakes al Lo-Fi, c’è l’indie-duo Foxygen al Gattò (ore 20), c’è l’elettroacustica di Matijas Schellander e Attila Faravelli a O’… e ancora la proiezione acusmatica di “Koyaanisqatsi”, e quale titolo migliore per l’acusmonium dell’Auditorium San Fedele…
In chiusura un martedì discordante, dove si torna al Gattò nel pre-serale a farsi trascinare nel vortice speculativo di Zona MC, uno che arriva per fare hip-hop minimale e finisce per avventurarsi nella filosofia, e poi ri-uscirne e spingersi al Magazzini Generali dove arrivano i Grizzly Bear e il loro alt-folk stralunato. Un gruppo, quest’ultimo, che sicuramente i Dream Syndacate li ha ascoltati in abbondanza, come pressochè tutti i gruppi indie-rock degli ultimi 30 anni. Ecco, Steve Wynn e soci da qualche tempo hanno ricominciato a suonare in giro per il mondo, e dalle nostre parti sono ormai degli habitué: mercoledì saranno al Bloom di Mezzago, e incanteranno come sempre.
questa è una rubrica che starebbe su milanoX.