[4/4] energie nuove

Quando, nel dicembre scorso, SoundMetak chiuse i battenti, fummo in tanti ad addolorarcene, ed anche su queste pagine si scrissero alcune righe di addio per un’esperienza talmente vitale da non sembrare vera. Ma sapevamo che sarebbe stato in buona parte un arrivederci, e così era. O quasi. SoundMetak non riapre, non riemerge l’isola felice che tante bei tramonti aveva regalato a questa città, ma risorge in spirito (santo), con le Metak Nights, una rassegna a scadenza varia ed itinerante, che prende il via domenica 27 all’interno di un’altra rassegna, questa ben più radicata in luoghi e cadenze, ovvero TRoK!, la pagina di musiche libere della Cascina Torchiera. Sui palchi il signor Metak Xabier Iriondo, prima in solo e poi in coppia con The Shipwreck Bag Show, e il combo elettroacustico Newtone2060.

Sarà la chiusa di un weekend fitto di idee, quantomeno abbozzate, in giro per la metropoli. Si può attaccare dalla medesima cascina, ad esempio, venerdì 25, quando i Filthy Generation chiudono la serata dedicata a Terzigno (risuoneranno anche mercoledì al Magnolia), o si può attaccare dalla Ligera con il set acustico dei Wolfango. In Cox spazio all’hardcore teso di Ed Toedgein e TNI, mentre l’incantevole Ca’ Blasè di Varedo (MB) ospita Buzz Aldrin e Colorful Mountain.

Sabato 26 ce n’è davvero per tutti i gusti. Al Leoncavallo si costituisce una formazione di impro radicale con Wu Ming, Xabier Iriondo, Stefano Ferrian e Improvvisatore Involontario, ma se non vi piace ripetere gli stessi nomi virate sul Loft21 in via Padova, dove la rassegna InlandEmpire ospita le sperimentazioni audiovideo di Tobor Experiment e Anger Sessions. Fuori città è sempre la malefica nuova provincia brianzola a proporre cose buone: Eric Bibb porta il suo neo-blues al Bloom (Mezzago), mentre l’Honky Tonky di Seregno vibrerà sul bordello dei padrini del grind nazionale, i Cripple Bastards. Tanto vibrare ma poco bordello invece al Tunnel, con l’ennesima data milanese di Ellen Allien.

Marzo si apre martedì con il delicato hip-hop acustico dei Söhne Mannheims (alla Salumeria della Musica) o con l’algida voce di Sara Lov alla Casa 139. E sempre all’arci di via Ripamonti arriva il primo piatto forte del mese, mercoledì 2 con i Monotonix. Si tratta di 3 beoni barbuti partiti da Tel Aviv qualche anno fa con lo scopo di incarnare in se stessi il 100% della carica del rock’n’roll, e liberarla nel mondo. Una missione che gli sta riuscendo gran bene, tra bagni di birra, tuffi da grandi altezze ed esibizioni di pubbliche nudità. Un loro concerto ti lascia essenzialmente una domanda: Come fanno a non rompersi le ossa? Probabilmente non le hanno, uno scheletro di sola energia.

Quell’energia che non avranno più i vecchi, vecchissimi, punx Sham69 (quelli di “If the kids are united”, insomma), giunti all’ennesima riunione per tenere acceso un fuoco che sembra difficile a spegnersi. Giovedì 3 ci gettano benzina sopra al Magnolia.