strike! (parole in liberta’ alla fine del giro)
Posted: Giugno 1st, 2010 | Author: cauz | Filed under: pedallica | Commenti disabilitati su strike! (parole in liberta’ alla fine del giro)che dire… che palle.
il giro 2010 e’ stato avvincente, niente da dire. e’ mancato il grande duello come l’anno passato ma sicuramente c’e’ stato da goderselo quotidianamente.
pero’ ha vinto birillo, e che palle.
metto le mani avanti: non ce l’ho con birillo perche’ si bombava (attivita’ che, per inciso, credo continui a fare come il 90% degli sportivi professionisti, con 20 anni di ciclismo alle spalle sono abbastanza disilluso). ce l’ho con lui per come si e’ sempre comportato rispetto a questa cosa.
ce l’ho con birillo per aver tirato sei mesi a dire che il cane si chiamava tarello, che la figli aveva 7 anni, e via di seguito con le varie scuse ridicole…
prendendo per il culo prima di tutto i suoi fan (schiera di cui mai ho fatto parte). a tutto cio’ birillo non ha mai accennato, nemmeno nel momento della resa dei conti.
ce l’ho con birillo per come, nel bel mezzo del trattamento-fuentes, sia andato a fare quella pagliacciata con la foto del bambino a coronare un’infamata rispetto al povero simoni, che simpatico e gentile non e’ mai stato ma di certo nemmeno infame.
di birillo ho gia’ scritto tutto cio’ tempo fa, non trovo utile ripetermi.
c’e’ pero’ una cosa che mi infastidisce ancora di piu’ in tutto cio’, ed e’ come sempre l’atteggiamento della stampa sportiva (e non solo) italiota. la puzza di merda gia’ si sentiva l’anno passato, ora e’ deflagrata con questo giro.
birillo e’ il prescelto, il buono da mostrare per indicare la faccia pulita del ciclismo, quello che sbaglia, si pente e torno a vincere. e dal giorno della sua confessione-show che si lavora su questa cosa, il giro di quest’anno ne e’ stata la sublimazione. vallette la de stefano e la gazzetta dello sport, che porta a basso l’atteggiamento che ha verso l’inter nel calcio: loro sono i buoni, i bravi, addirittura l’esempio per i giovani (“i bambini, qualcuno vuole pensare ai bambini?!” [cit]).
tutto cio’ mi da’ il voltastomaco, ed e’ per questo che continuero’ ad avercela con birillo, e ancora di piu’ con i suoi lacche’.
se poi vogliamo passare ad un aspetto squisitamente ciclistico, c’e’ da rimarcare il fatto che basso e’ un corridore che in quanto a entusiasmo e’ piu’ ghiacciato di un freezer. non ci si ricorda una sua impresa, non c’e’ un suo atteggiamento in corsa interessante, non scatta neppure per vincere. se questo e’ l’uomo immagine del ciclismo prossimo… be’, procuriamoci dell’oppio perche’ ci aspettano mesi di noia.
il processo alla tappa di verona pareva il family day, si parlava della moglie e dei figli di birillo, dell’importanza della famiglia e della tranquillita’ degli allenamenti. tutto giusto tante volte, ma che c’entra? la crociata moralizzatrice partita dall’antidoping (in grado di produrre mostri come la sentenza-valverde di ieri) rischia di diventare a tutto tondo? non solo puliti dal doping ma anche bravi bambini ubbidienti.
allora mi tengo simoni, burbero e ignorante, ma genuino. uno che ha voluto correre tutto il suo ultimo giro fino a verona, lontanissimo dalle prime file, solo per salutare i tifosi. uno che chiude liquidando birillo con poche chiare parole:
“Basso is a phoney nice guy. He behaves like a choir boy, but he isn’t.”
o ancora di piu’ mi tengo i tanti corridori veri che questo giro lo hanno animato e pure bene, indipendentemente dal piazzamento finale… mi tengo l’irruenza di vino e la rabbia di cadel, l’euforia di belletti a cesenatico e la bellezza del gesto tecnico del duo farrar/dean a bitonto, la passione di gadret e la resistenza di lloyd. e la dignita’ della difesa fino all’ultimo di arroyo, forse soprattutto questa e’ la faccia bella di un giro che ha ancora bisogno di tempo e di facce diverse per tornare ad essere una corsa vera.
le pagelle, domani.