Posted: Dicembre 18th, 2013 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: 2013, bloom, Colin Stetson, concerto dell'anno, dargen d'amico, Decapitated, Disco dell’anno, ferie, Gordo D.Sanchez Big Band, hip hop, Lamb of God, lo fi, maurizio abate, Monarch!, my dear killer, Neil Young & Crazy Horse, O', simona gretchen, Sound Painting Italian Orchestra, Soviet Soviet, super8, Variable series, zs | Commenti disabilitati su Live & Loud (043) – contiene consuntivo anno domini 2013
Su, dai, un ultimo sforzo e ci siamo. Siamo al momento in cui le feste più che essere comandate comandano, ovvero a quel deserto socio-culturale che è, sin dalla notte dei tempi, la Milano tra la vigilia di natale e l’epifania di gennaio. Un silenzio forzato che si farà sentire ancora più forte in quest’inverno di crisi fatto di uffici chiusi e ferie obbligatorie. Comprensibili, da parte di organizzatori che vivono costantemente sull’orlo della bancarotta, ma pur sempre fastidioso. D’altronde, è il momento di chiudere l’anno e tirare le somme, ma prima qualcosa ancora rimane da ascoltare.
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Posted: Febbraio 9th, 2012 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: 4/4, alcest, arrington de dyoniso, billy cobham, black fag, bologna violenta, cannibal corpse, constants, dargen d'amico, daunTRoK!, divertimento ensemble, gottesmorder, gunzard, henry rollins, john cage, little victor, milanoX, opium child, pianoforte preparato, psychofagist, remo san, remosantosubito, roly porter, rorcal, sanremo, sanremo tecnico, shackleton, sights & sounds, TRoK! | Commenti disabilitati su [4/4] hard boiled
Uno credeva che la neve, il gelo e sticazzi fossero fenomeni della settimana passata, pronti per far saltare i concerti e rompere i coglioni a chi volesse dedicarsi a un po’ di sano rock’n’roll intorno a questa città di merda. E invece restano, persistono, e per scioglierli ci vorrà tanto impegno, ma quello non è mai mancato.
Ci vorrà una voce come quella di Arrington de Dyoniso, ad esempio, che delle corde vocali ne ha fatto strumento e giovedì 9 le incrocia con quelle di Marco Milano, al Bloom (Mezzago). O ci vorranno iil blues e il suo calore, come la musica di Little Victor, da più di 30 anni in giro per il mondo a cavallo del suo swing, che questa volta approda al Lo Fi. Un calore che si sovrappone al gelo sintetico di Shackleton (uno che le tragedie antartiche le porta già nel nome), enfant-prodige della dubstep di scena al Magnolia (Segrate) in un giovedì sera più denso del weekend che verrà.
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