il ventaglio di lady grande boucle
Posted: Luglio 14th, 2009 | Author: cauz | Filed under: pedallica | Commenti disabilitati su il ventaglio di lady grande boucleanzi, verrebbe da dire, se va avanti cosi’ e’ capace che il tour lo vince pure nocentini.
fortunatamente cosi’ non sara’.
fortunatamente ci sono ancora il ventoux, la colombiere e i 40 km di
annecy e respingere gli avventori occasionali prima degli champs elysees.
pero’, fin qui, che palle.
ora c’e’ una gara a spalare merda sul percorso di questo tour.
va bene, ci puo’ stare, ma mi convince poco.
la merda vera l’abbiamo vista un paio di mesi fa, a primavera, con il giro del centenario.
eppure, fedeli alla verita’ che una corsa la fanno i corridori e non il percorso: il giro di merda ci ha regalato una bella battaglia tra due corridori non certo appartenenti alla schiera dei campionissimi, ma convinti di disputare la gara al massimo delle proprie forze, piu’ con cuore e teste che con le gambe.
il tour 2009 invece, che ha lo stesso percorso degli ultimi 390 anni, con qualcosa di meno sui pirenei bilanciato da meno crono e qualcosa di piu’ sulle alpi, e’ invece una marcetta. tutti dietro alla banda in maglia giallo-azzurra a fischiettare, broccolare e girarsi tromboni.
settimana si puo’ sperare.
sperare cosa? che suonino le sveglie. che chi e’ venuto al tour per vincerlo si ricordi che per vincere bisogna attaccare, altrimenti sono qui anche loro per vedere come finisce tra lance e contador.
"loro" chi? sastre, gli schlecki, i liquigas, vandevelde, menchov, se vogliamo i columbia (kirchen, martin e occhio all’emergente monfort) e in parte evans. in parte perche l’australiano, ormai rassegnato all’irrecuperabilita’ dei 3 minuti che lo separano dagli astana, e’ l’unico che qualche sparata la sta accennando. la sta provando proprio, forse, pero’ e’ evans e le gambe son quelle…
avanti cosi’, e finisce che le fasi decisive di questo tour resteranno due: il gioiello dell’astana alla cronosquadre, e il ventaglio della grande-motte con quel lampo di arguzia di armstrong. un po’ pochino, no?
nel frattempo qualcosa di buono il tour lo sta mostrando, e va sottolineato:
– la cronosquadre dell’astana e’ stata una roba incredibile, da mostrare nelle scuole di ciclismo e non solo. uno spettacolo di potenza e coordinazione offerto dalla squadra che tutti vorrebbero spaccata in due o in tre e in perenne guerra intestina. da rivedere piu’ e piu’ volte…
– le vittorie francesi. finalmente i corridori di casa firmano belle vittorie sulle strade del tour. ci vuole, per una grande scuola ciclistica che negli ultimi anni ha avuto il coraggio, o l’obbligo, di andare controcorrente. i francesi son cosi’, corrono in maniera forse illogica, ma quando gli va bene firmano gioielli di cuore. non lo nego, vorrei un tour di sole vittorie francesi, ma soprattutto vorrei tornare a vedere una maglia gialla francese a parigi. ma per quella ci vorra’ tempo…
– il coraggio dei fuggitivi, sintetizzato dalla grinta con cui han resistito pelizzoti e fedrigo ieri, dal lampo di classe di LL sanchez e soprattutto dal capolavoro di feillu. queste sono le cose che fanno si’ che il tour continui ad essere la corsa piu’ grande del mondo.
e poi c’e’ un appunto tecnico negativo su questa prima settimana. forse il vero fatto tecnico di questo tour: freire che sbaglia. per la prima volta in 10 anni, a barcelona ho visto il genio di torrelavega sbagliare un arrivo, ma cazziarlo proprio, come un neofita.
anche i miti cadono, ogni tanto.