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afa ed orsi: 4/4 013 + TagoFest666

Posted: Luglio 2nd, 2010 | Author: | Filed under: larsen, succede che... | Commenti disabilitati su afa ed orsi: 4/4 013 + TagoFest666

Fa talmente caldo che restare in città, foss’anche per della buona musica, è roba da matti. La campagna può dare qualche refrigerio alle orecchie e alle membra, ma in realtà il succo rinfrescante sta altrove.

Per questo è meglio sparare subito le proposte di viaggio, che aprono e chiudono la semanaX.
La migliore è per il weekend ma è davvero lontana, si parla del TagoFest sul litorale toscano. Ne potete leggere meglio altrove sempre su milanoX, o ancora piu’ facilmente qui sotto…

La seconda è un botto per i nostalgici dei 90s, perché per chi è cresciuto nell’epoca delle camicie da boscaiolo la band per eccellenza è una sola, ed ovviamente sono i Pearl Jam. Unico residuo della bolla speculativa del grunge, sopravvissuti grazie alla capacità di maturare, Mike McCready e soci continuano a portare in giro per il mondo il loro riot rock, convinti che con le chitarre si possa ancora provare a cambiare il mondo. Suonano a Venezia il 6 luglio, beato chi può permetterselo.

Milano, al di là dell’afa, ha comunque qualcosa da dire anche a questo giro. Sabato 3, ad esempio, le piastrelle di Hundebiss vibreranno sulle percussioni di Z’ev, uno che diventerà materia d’esame quando finalmente l’industrial sarà insegnato nelle scuole. Lo accompagnano, nel duo Pslayer, il veneto Nico Vascellari, suo discepolo quasi spudorato, e nel duo Ankoku, la nippo-piacentina Ramona Ponzini. Accoppiata quantomeno curiosa quella di domenica 4 agli Arcimboldi: l’Orchestra Filarmonica Italiana accompagnerà Serj Tankian, già voce (e che voce…) dei System of a Down.

Ma il meglio della settimana, e forse dell’estate Made in Milan, è la nuova edizione della Milanesiana. Una rassegna che, non si capisce bene per quali motivi, probabilmente per i soliti mastrussi, tira avanti da qualche anno con un programma di musica di qualità, a prezzi accessibili, e addirittura finanziata dalla Provincia. Non sarà Woodstock, ma da queste parti è roba da stropicciarsi gli occhi. Il programma è fitto e conviene analizzarlo a seconda dei propri gusti, qualcosa va segnalato subito, altro verrà nella settimana seguente. Si apre con Teho Teardo alla Triennale Bovisa lunedì 5, martedì 6 tocca a Dhafer Youssef nel piazzale degli Arcimboldi, mentre giovedì 8 arriva la London Sinfonietta al Dal Verme. Gratis!


… ed ora, qualcosa di completamente diverso!

Giochiamo a carte scoperte: qua Milano non c’entra nulla. Bisogna scendere di diversi km verso sud, portarsi tenda, sacco a pelo, spazzolino da denti e qualcosa per le orecchie.Ma la proposta merita tanto, ancora più se vista da questa milano assetata dall’aridità della sua proposta culturale, che di occasioni del genere ne avrebbe dannatamente bisogno.

Stiamo parlando del Tago Fest, appuntamento arrivato non senza ostacoli (non pensiate che fuori dalla città-parcheggio le amministrazioni siano tutte rose e fiori) alla sua sesta edizione. Che continua a svolgersi al TagoMago di Marina di Massa, come è stato nei 5 anni precedenti.

Parlare del TagoFest significa parlare di quello che è probabilmente il principale festival della musica indipendente in italia, e qui si parla di musica indipendente davvero. Insomma, per ricollegarsi alle nostre grigie terre, questa non è una roba tipo il MiAmi. Il TagoFest è un weekend di orgoglio nerd, un raduno in cui la parte del leone la gioca la musica stessa, perchè ad animare il TagoFest sono le etichette indipendenti (che lo hanno ideato e organizzato) e i musicisti.

Al Tago non c’è un palco, sono poche assi alte 30 cm spesso invase dal pubblico, ci sono i divani su cui qualcuno dorme puntualmente anche durante i concerti hard core, ci sono birra e cynarotto che scorrono a fiumi, e soprattutto c’è una splendida veranda all’aperto affollata all’inverosimile dai banchetti delle distribuzioni, il vero salotto del TagoFest. Un salotto da ricevimento, per la bellezza e la forza della sua proposta creativa, e un salotto da bagordi, in cui l’alba è una compagna fedele per gli ultimi rocker residui ogni notte. Insomma, quel "fest" sta più per festa che per festival…

Il bello è che a qualche centinaio di metri c’è il mare, e si può immaginare facilmente l’effetto che fanno decine di nerd del r’n’r in hangover dalla nottata precedente quando invadono una spiaggia per famiglie del litorale toscano…

E’ un appuntamento dannatamente bello, il TagoFest; per tanti suoi habitué è il weekend più allegro dell’anno. Se un giorno non dovesse esserci più, ci accorgeremmo subito di quanto ci manca…


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