Live & Loud (048)
Posted: Febbraio 5th, 2014 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: boccaccio, Cambodian Space Project, cox18, Débruit, Essere, Fausto Romitelli, Fieldhead, Fuori bordo, Genova2001, i camillas, laboratorio d'ascolto, live & loud, lo fi, Loscil, Macigni, massimo volume, milanoX, Noon, O', pop, Pop X, Pop.1280, punk, Rise Above Dead, sincronie, THursday Hangin’ OUT, ufomammut, Valerian Swing, Young Blood | Commenti disabilitati su Live & Loud (048)C’è un sacco di punk nei giorni a venire. Di Hardcore. Di Volumi forti. E poi c’è un sacco di pop, sui cui volumi mancan le certezze. Il punk e il pop, tra i quali bisogna trovare le 5 piccole differenze, con buona pace della Settimana Enigmistica.
Dalle parti dei suoni di scuola punk, quello del Thursday hangin’ out dell’Officina dei Beni Comuni è diventato già un appuntamento classico, in tutta la sua gioventù: domani sera tocca al power-r’n’r di Cusack, Dags e Unk, una roba ben più ruvida dell’emo-core dei Me vs Hero, di scena al Ligera. Fuori città invece ci si va col Fuori Bordo, lungo il Naviglio fino alla Via d’Acqua di Pavia, dove Roberto Fega presenta la sua suite midi “Mechanical sensor”.
Il weekend inizia presto con il tanto atteso ritorno del Laboratorio d’ascolto di “Sincronie”, che venerdì alle 19.15 da O’ si dedica a “Nell’alto dei giorni immobili” di Fausto Romitelli. A seguire si propone una serata con davvero mille e più facce: l’Auditorium Demetrio Stratos (Radio Popolare) ospita il pubblico prenotatosi per lo show-case di Massimo Volume, la Ciclofficina Unza! ondeggia tra il garage-pop degli Wow e l’amore popolano dell’Organetto Bimbo, mentre al Cox18 arriva un fiorato furgoncino da Phnom Penh e scarica sul palco il fricchettonismo australe dei Cambodian Space Project. I ballerini troveranno pane per i propri culi tra l’urban-funk mediterraneo di Débruit al Biko e la broken beat zuccherosa di Kelpe al Leoncavallo. E intanto in Brianza si alzano i volumi, con i classici dell’italo-stoner Ufomammut e Zolle al Bloom (Mezzago) o con la due giorni di hardcore solidale del Boccaccio (Monza), che cerca di raggranellare i mai sufficienti denari per i condannati di Genova2001 con Hobophobic, Attrivo, Cospirazione e Congegno, per poi rilanciare il giorno successivo con Ruggine, Incudine, Unk, Sniperdogs e Wargame.
Un rilancio che casca in un sabato in cui i suoni forti la fanno davvero da padrona, tra i Macigni doom di Valerian Swing, Young Blood, Noon e Soul Racers al Lo-Fi, il quasi-grunge di Chaos Surfari, Shiva Racket e Killer Sanchez al Cox18 e l’hc barbarico di Rise Above Dead, Essere, Anonima Disasters e Tumor Necrosis Factor al Telos (Saronno). Un tale assalto furioso che forse la cosa migliore è sottrarsi, svicolare e rifugiarsi dalle parti del pop obliquo: al Macao c’è un “pacchetto di plastica” pieno di visioni, chimica, beat e teatralità con I Camillas, Pop X, Gioacchino Turù e Vanessa V. e Calcutta.
E la fuga nel mondo del pop ha un risvolto positivo nella successiva domenica quando, rinfrancati e sorridenti, si può andare a farsi trivellare i timpani dall’apocalisse post-punk dei Pop.1280, accompagnati dai Three Blind Mice al Ligera.
Occhio al lunedì, non tanto per l’abituale aperitivo al Gattò, dove ospite è l’indie-gospel di Persian Pelican, e nemmeno per il garage-punk scandinavo di Dahlmans e Drawing Dead, piuttosto per tornare da O’ dove si sviluppa un viaggione tra i nastri e il violino di Fieldhead e il l’ambient krauta di Loscil. Vi porteranno lontano e non preoccupatevi del fuso orario, che tanto martedì non c’è un cazzo e la ripartenza di mercoledì fornirà le energie sufficienti, su coordinate divergenti come il voodoo-funk degli Appaloosa al Magnolia (Segrate) o le mazzate tra doom e crust di Hexis, O, Council of Rats ed Église, per chiudere la settimana con la doverosa brutalità.