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Live & Loud (102)

Posted: Aprile 29th, 2015 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (102)

EGInizia Expo e sarà il caso di abituarsi al peggio. E no, non sto parlando dei temi soliti ben noti, della trasformazione urbana, della cementificazione, di debito pubblico e precarizzazione ruspante. Di questo c’è tutta una MayDay alle porte per parlarne, il dramma è che Expo si porta con se’ un carrozzone culturale, e musicale nello specifico, ai limiti dell’orrore. Prepariamoci a mesi di Bocelli, di Allevi, di Jovanotti e bollitura varia. L’internazionale della merda, con tante scuse alla nobil merda. E mentre la puzza di merda si diffonde, ecco 11 concerti profumati per la settimana che arriva.

Esplendor Geometrico, Samir Nasa. Venerdì 1° maggio a Macao.
Il mese di maggio inizia con lo strabotto. Il geometrico splendore è una delle esperienze più peculiari e malcagate della storia dell’industrial. Li davo per dispersi nei meandri di qualche sottosuolo madrileño, invece eccoli ancora qui, in tutta la loro geometria e in tutto il loro splendore.

John Scofield meets The Pablo Held Trio. Venerdì 1° maggio al Blue Note.
Sta tutta nel titolo l’alternativa hi-cost per la serata del primo maggio. Uno dei chitarristi fondamentali degli ultimi 40 anni di jazz che si intrufola in un trio di giovani eredi.

Bombino. Sabato 2 all’Estathé Market Sound.
Centoduesima data degli ultimi mesi per il geniale chitarrista rock nigerino. Se qualcuno ancora non l’avesse visto, non si perda l’occasione, perchè vale comunque la pena, anche in un festival pubblicitario del the freddo…

Martian Stoner Fest. Sabato 2 al Lo-Fi.
Una vera e propria maratona heavy-psych per allungare lo sguardo verso l’estate imminente, il cielo sgombro e i pianeti lontani. Ai comandi il duo polacco Palm Desert e Bitchcraft, con loro gli svizzeri No Mute e gli hard-rocker nostrani Doctor Cyclops e Three Eyes Left.

Metabolismus. Domenica 3 alla Ciclofficina Ponte Giallo.
Collettivo di fricchettoni teutonici che dagli anni ‘80 si dedicano all’improvvisazione elettroacustica, ai sintetizzatori, alla luce, agli stati alterati di coscienza.

Genital Warts, Sp.eat. Domenica 3 al Manatì.
Genital Warts significa esattamente “verruche genitali”, un nome che in tempi di indicizzazione dei motori di ricerca è una bella sfida per qualsiasi band. Forse meno per un trio del genere, composto da Ron Grieco, EKS e Mario Gabola, che tra hip-hop astratto, micro-elettronica e fughe sperimentali non sarebbe comunque indicizzabile sotto alcuna etichetta.

Sleaford Mods. Domenica 3 al Biko.
La Gran Bretagna più o meno funk, più o meno hip-hop, che continua a sbraitare contro la Thatcher, anche dopo la sua morte. D’altronde ci vorranno decenni per rimediare ai danni compiuti dalla peggior strega di sempre.

Nils Frahm. Domenica 3 al Magnolia (Segrate).
Il suo concerto a MiTo lo scorso settembre lasciò il publico entusiasta. Un pubblico dal facilissimo entusiasmo, a dire il vero. Ciò non toglie che la quallità non manchi a questa potenziale piano-star, esploratore di una via smaccatamente (e correttamente) pop al minimalismo.

Steve Kuhn Trio. Lunedì 4 al Teatro Franco Parenti.
L’ultimo appuntamento di Jazz al Parenti è con uno dei più vecchi e irrefrenabili pianisti jazz ancora in circolazione. La formazione si completa con Buster Williams al basso e il buon Billy Drummond dietro le pelli.

Exit Verse, Minnie’s. Martedì 6 al Lo-Fi.
I vero segnale dell’estate imminente a Milano è rappresentato sempre dal fatto che resta soltanto il Lo-Fi a combinare qualcosa, mentre il resto della città è già in infradito. Stasera tocca all’inarrestabile ex-Karate Geoff Farina con il suo progetto più classicamente rock.

Torche, Isaak. Mercoledì 7 al Lo-Fi.
Ancora al Lo-Fi, e questa è l’ultima, con una serata che mette insieme le diverse latitudini delle stoner. Musica pesante che si vorrebbe nascere nei deserti, e invece sorge anche di fronte al mare, a Miami come a Genova.


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