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[4/4] contra-addiction

Posted: Ottobre 31st, 2012 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [4/4] contra-addiction

Halloween non esiste; esiste solo il rock’n’roll. Il vento è cambiato; gli sgomberi e le mazzate invece restano gli stessi. Lo zen si fa metal. I morti muoiono; gli zombie risorgono e diventano tutti santi. Quella che separa ottobre da novembre è la notte delle contraddizioni, e nelle contraddizioni qui ci viviamo da tempo. Ci abbiamo fatto il callo, si potrebbe dire. La contraddizione tutta milanese è quella dell’imposizione della festa… ma solo quando la festa va bene, altrimenti la si chiude, anche a mazzate. Delle feste di questa notte ne potete leggere altrove, se vi interessano, altrimenti auto-esiliatevi sulla Luna, seguendo il Moon Duo sul palco del Leoncavallo. O cercate i migliori morti tra quelli risorti, ovvero gli Indigesti che celebrano la loro reunion al Lo-Fi. E ce n’è ancora, la stessa sera, c’è il dark-folk dei Vidi Aquam (al TNT) e l’incontro tra psichedelia e rumore con Luminance Ratio e Taras Bul’ba allo Spazio Concept.

Una volta buttate via le zucche, si apre un weekend lungo e uggioso con un giovedì a due facce con lo straight-edge metal degli Architects (al Land of Live di Legnano) e il patchwork rumoroso di Xabier Iriondo (al Rock’n’roll, replica lunedì 5 alle 18.30 al Gattò), lanciatosi nei live solisti dopo la chiusura dell’esperienza degli Uncode Duello. L’altra metà del duello si chiama Paolo Cantù, e per la sua avventura solista ha scelto il nome leggendario di Makhno: il disco è splendido, il concerto si presenta venerdì 2 al Blob di Arcore (con Eternal Trio e My Silver Booster), in una serata affollata di scelte, tra cui spiccano la combriccola neo-folk di Fire+Ice, Ianva e Vurgart (al Carlito’s Way di Retorbido) e soprattutto l’appuntamento al Tunnel con la follia sonora di Digi G’alessio. Cosa suona Digi non saprei proprio definirlo, è jungle, è hip-hop, è jazz, è samba… scegliete voi. D’altronde questa battaglia dei generi ha ormai rotto le palle, e si finisce solo per creare nuove contraddizioni. Cosa suonano gli Squarcicatrici, ad esempio? Loro dicono “zen crust”, e sabato 3 lo portano sul palco della Scighera, voi non fate l’errore di perderveli. Con buona pace delle tante alternative possibili, come i vecchi cavalieri garage Fuck Knights (al Lo-Fi), la cold-wave dei Lebanon Hanover (al TNT) e soprattutto l’incontro fuori da ogni tempo tra il liuto di Jozef van Wissem e la ghironda di Maurizio Abate (al Macao). Ne segue una domenica che attacca alle 15 con l’hard-core matinée dello Sga di Arese (con Anchor, Holy, Locked In, essere e Chasing Planets), prosegue alle 18.30 con la chitarra acustica di Rachel Sermanni alla Santeria e si chiude, per i danarosi, con Vinicius Cantuaria al Blue Note.

Sembra tanta roba ma lunedì ci si riposa, che martedì 6 si riprende saltanto come solo il rock americano più classico può farti saltare, tipo quello dei Gaslight Anthem (all’Alcatraz), figliocci prediletti del Boss da cui hanno appreso tutto, pure troppo…
Infine, mercoledì 7 riparte la stagione del Magnolia, che si annuncia di nuovo sottotono, ma almeno attacca con il math-rock texano degli Zechs Marquise; in alternativa c’è di nuovo la lieta sorpresa Macao, che ai bis di Eternal Zio e Luminance Ratio affianca l’improvvisazione radicale di Seijiro Murayama & Jean-Luc Guionnet. Che la festa abbia fine.


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