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“Si potrebbe andare tutti quanti a fare il car surfing…”

Posted: Giugno 19th, 2007 | Author: | Filed under: alfabetica, pedallica | 2 Comments »

inoltro, beceramente, dalle Cavallette di A/I.
chiunque l'abbia scritto, un plauso e un quoting totale
merda su ogni suv, merda su ogni panda, merda su ogni smart, merda su ogni honda  :)  

"Si potrebbe andare tutti quanti a fare il car surfing…"

…vengo anch’io.
No tu no ?
E’ perche’ ?
Perche’ sei un giornalista del tg.

Questa sera i telegiornali erano in fibrillazione con il car surfing.
Ora chi di voi non ricorda “Voglia di vincere” (Teen Wolf)? In questa
opera, degna dei migliori (sigh) anni '80, la controfigura di Michael J.
Fox, vestita da lupo mannaro, e ancor prima l’amico pazzerello con cui
si accompagna, salgono sul tetto di un furgone in corsa e sulle note di
“Surfin’ in USA”, solcano le onde di asfalto metropolitano. Quel film
lo davano al cinema, io sono stato portato dal mio babbo e dalla mia
mamma a verderlo, avevo 10 anni. Per fortuna poi sono andato a scuola
dai salesiani che hanno purificato il mio immaginario. Adesso che nel
2007 siamo ripiombati negli anni ‘80, viene fuori che un tipo in
inghilterra si e’ schiantato facendo il “car surfin’”, che e’ l’ultima
follia dei giovani inglesi, importata dall’america, fomentata da
youtube e da un videogioco “violentissimo”, nel quale appostati sul
tetto di un furgone bisogna sparare ad altri omini appostati sugli
altri furgoni. Tutto questo unito all’alcol, al sesso precoce (giuro
parole del tg2), e all’abuso di droga, genera fenomeni come il car
surfin’ e per proteggere i giovani dovremmo inanzi tutto controllare i
contenuti dei video che girano su youtube (riprodotti fedelmente e
morbosamente durante il tg) e visto che ci siamo su Internet tutta,
bandire almeno qualche videogioco e spiegare ai giovani che tutti
questi ormoni in circolo sono solo fonte di problemi. Meglio un sano
decoro. Meglio guardare al futuro. Meglio un’efficace censura
preventiva spaccciata come processo educativo. Lontano dagli occhi,
lontano dal cuore, ma in prima pagina e su tutti i tg quando serve
agitare lo spauracchio moralizzatore di turno, quando serve trovare
qualcuno che incarni il proprio lato oscuro.

 

 

C’e’ un libro molto interessante che qualcuno di voi senza dubbio
conosce gia’: la sindrome di Andy Capp, di Valerio Marchi (r.i.p.). E’
una analisi sulle culture di strada, e sopratutto quelle di solito
considerate piu’ violente, come gli hooligans. Ne riporto alcune parti
perche’ secondo me centrano molto bene la questione.

La societa’ dei consumi, scrive Baudrillard, ‘vuole essere come una
Gerusalemme accerchiata, ricca e minacciata’, ed il folk devil svolge
un indispensabile ruolo di catalizzatore delle ansie, delle nevrosi,
delle insoddisfazioni collettive di un modello sociale in crisi, che
corona la sbornia massmediale e consumistica degli anni ‘80…
Forse come in “high rise” di Ballard, un processo disgregativo da ogni
forma comunitaria portera’ ad un superamento della tradizionale
struttura della banda-clan, e le turbolenze della street-gang,
lasceranno sempre il campo a forme ancora piu’ molecolari ed
individuali di disagio, e di conflitto, quali i sassi dal cavalcavia o
gli incendi dolosi. Atti da compiere non piu’ nell’ambito del gruppo
dei giovani maschi in perenne conflitto con una societa’ che illude, e
poi respinge, provoca e poi reprime, ma in una cornice di allarmante
solitudine, di voto pneumatico, di resa definitiva.
In ogni caso, la sorte delle tribu’ di giovani maschi subalterni, che
animeranno le periferie dell’occidente in quest’ultimo scorcio di
millenio e’ in mano altrui: fedele alla propria natura di variabile
dipendente, la sfera comportamentale dei kids non potra’ che assorbire
e rielaborare quanto verra’ defiinto altrove, nell’ambito del sistema
produttivo, dell’innovazione tecnologica, della trasformazione
sociourbanistica, della politica dei consumi.

I giovani inglesi fanno surf (la liberta’, come nella pubblicita’ della
vodafone con megan gale sul surf con di fianco il delfino) sul
tettuccio delle loro macchina (sei l’auto che guidi, no? E sei uno
sfigato almeno con l’auto devi combinarci qualcosa di interessante: il
car surfin'), bevono, scopano e si drogano: life is now, o no? E poi
mandano i video girati con i loro telefoni su youtube: non e’ il sogno
di tutti finire su qualcosa che assomigli alla televisione? E’
semplice e lineare, come potrebbe essere diverso? Ma sopratutto chi lo
vorrebbe diverso? E’ perfetto.
Ogni tentativo di cambiamento sociale partito dal basso in questi
ultimi 50 anni, e che abbia coinvolto i giovani, e’ stato
sistematicamente annichilito attraverso una cultura di vuoto cosmico.
Potevate aspettarvi qualcosa di meglio? Autodistruzione e
confluttualita’ pregnano tutto il nostro mondo, fatto di violenza
latente, vuota nel caso migliore oppure organizzata e su vasta scala
(le guerre, l’uso feroce e spregiudicato dei processi economici, ecc…).

Di fronte alla sempre piu’ accentuata assenza di un futuro, quale
figura puo’ apparire piu’ minacciosa di chi, come il giovane e’ la
rappresentanza vivente del futuro
?

Ma poi chi lo vuol fare la rappresentanza del vostro futuro di merda?
Fatevelo da soli il futuro: salite su una subaru grossa come il mondo e
fate il car surfin' fino schiantarvii sulla tartaruga che sostiene
l’elefante che tiene in piedi tutta la baracca ed estinguetevi. [queste ultime righe vanno lette ascoltanto a tutto volume “Last Caress”
dei Misfits (i giovani ascoltano solo musica a tutto volume)]


2 Comments on ““Si potrebbe andare tutti quanti a fare il car surfing…””

  1. 1 Stobados said at 4:17 pm on Giugno 19th, 2007:

    Un’analisi perfetta. Comunque sara’ la solita scusa per aumentare la morsa della censura e della repressione… guarda la strage di Erba usano qualsiasi cosa per arrivare ai loro scopi, in quel caso criminalissare l’immigrato, nel caso del car surfin censurare la rete.

  2. 2 sofx said at 11:52 am on Giugno 20th, 2007:

    http://brullonulla.splinder.com/1182206908#12722162

    Appunto.