[GM10] il vento all’alba
Posted: Ottobre 6th, 2010 | Author: cauz | Filed under: pedallica | Tags: birra, cadel evans, ciclismo, hushovd, melbourne 2010, mondiali, pippo gilbert | 9 Comments »ci avevo creduto, davvero. ci stavo credendo, avevo un infarto, ma ci stavo credendo.
quando pippo gilbert, dopo una corsa sontuosa svolta tutta nelle posizioni di testa… dopo averci provato con il forcing della squadra, con l’aiuto dei compagni (splendidi greg e lukemans)… dopo aver provato a portare via le fughe… dopo aver menato con quell’ultimo gruppetto a 6 che pareva perfetto… dopo tutto ci ha provato da solo, perche’ ne aveva piu’ di tutti, perche’ quel suo scatto sulla penultima salita sublimava la bellezza del gesto in bicicletta… quando si e’ trovato la’ davanti e il vantaggio cresceva, io ci stavo credendo. senza pensare che mancava ancora tanto, che era tutta pianura, che il vento era contrario e dietro c’erano i big dello sprint sopravvissuti.
ecco, io avevo un infarto e ci credevo, ed era un gesto di fede, dopo una notte insonne e una cassa di birre ormai vuota.
pensavo a tutto cio’ una decina di minuti dopo, quando con il cielo ormai luminoso e le occhiaie rivoltate vedevo thor hushovd vestire la maglia iridata, esattamente il vincitore che avevo dato in partenza (vincendo il fantamondiale, almeno quello). era stata la volata della bronzini a dirmi hushovd: quell’arrivo pareva spiattellato sulle caratteristiche che esaltano il vichingo. in fondo, se non ha vinto il piu’ forte, ha vinto sicuramente il piu’ adeguato a questo tracciato. mi va bene cosi’. usando un termine desueto, direi che e’ “giusto” cosi’.
ha vinto thor dopo una bella corsa comunque, resa dura non tanto dalle menate del belgio (scientifico per pippo) o dell’italia (casinara per l’altro pippo), quanto, a mio vedere, dalla mancanza della radioline, che ha mandato nel pallone diversi corridori-automi… costretti a recitare la parte studiata a memoria la sera prima, senza rendere conto al fatto che il ciclismo e’ fatto di fantasia, che e’ la strada che tesse il filo della corsa, metro dopo metro, ed e’ lei a dettare l’invenzione.
come spiegare altrimenti il bordello fatto da visconti e nibali? utile a tagliare fuori i due succitati senza fornire particolare selezione a pozzato, anzi sfiancandolo…
come spiegare il ritmo folle imposto da bruseghin all’ultimo giro? utile soltanto a tenere il gruppo compatto e portare all’arrivo freire, hushovd, feillu, davis e altre ruote veloci…
come spiegare -ahime’- anche quella pazza idea di pippo di andarsene da solo all’ultimo giro? quando gia’ si sapeva che il vento, in quel lungo tratto finale di recupero verso l’arrivo, avrebbe segato gambe e speranze…
i corridori che sanno leggere le gare oggi si contano sulle dita di una mano: a geelong o non avevano le gambe, o hanno raccolto risultati.
ma forse e’ stata proprio questa ignoranza a tenerci svegli tutta la notte con una corsa bella e imprevedibile, per quanto il risultato finale sia stato *esattamente* quello previsto. divertente nella prima parte con la fuga di jackson rodriguez e soci (brammeier!), la resistenza di hasanovic e la caparbieta’ di kvachuk che hanno fatto quasi pensare ad un doppiaggio sul circuito finale, bella per l’abilita’ di un ragazzo come serpa che meriterebbe di raccogliere molto di piu’ sulle sue strade, tesa per lo strafare di pippo, intrigante per l’insipienza di una spagna che rimpiangera’ paco antequera ancora per diversi lustri… ed emozionante per l’irrefrenabilita’ di uno che domenica la maglia se l’e’ sfilata, a casa sua, ma ha fatto vedere la pasta d’uomo che stava sotto quella maglia iridata. cadel evans e’ stato un campione del mondo bellissimo, uno di quelli che fanno bene al gioco della bicicletta.
oggi l’iride sta sulle spalle larghissime di thor hushovd, uno che ha le carte in regola per dimostrarsi un degno successore di cadel, ora sta tutto alle sue gambe. mentre quelle di pippo gilbert, ne vado certo, girarenno ancora forte come su quell’ultima salita, a ribadire chi sia il ciclista piu’ bello del mondo. con o senza iride.
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La fortuna di Hushovd è stata una caduta a Maggio. L’infortunio alla clavicola ha ritardato la sua preparazione, e se avesse vinto la classifica a punti della Grande Boucle,non avrebbe sprintato nella terra dei Canguri.
Sì, ha avuto anche tanto culo: per me ha vinto una volata (fossi in Cavendish mi girerebbero i maroni da rischiare l’autocastrazione) ma non ha vinto il Mondiale….
Il Mondiale lo “meritavano” solamente Gilbert ed Evans. Gli altri, tranne Nibali come opzione tattica, non hanno osato.
Sì, ecco, avesse vinto Evans non mi sarebbe dispiaciuto…..anche lui era senza squadra (al solito, è il suo karma) ma mica è rimasto in gruppo a farsi cullare….Sto ripensando alla gara, secondo me l’Italia l’ha persa tre volte in tre momenti diversi……tra l’altro Hushovd aveva una quota alta presso i bookmakers proprio perchè non aveva la squadra (in questo senso gli spagnoli son stati ridicoli…): mi ha ricordato Roche…
Il problema non è l’Italia, è generale…..se alla fine Pozzato avesse anche vinto la volata non è che si sarebbe potuto dire “la tattica ha funzionato”, perchè la tattica intendeva far pulizia, e a parte Cancellara non hai pulito un cazzo….(già, Cancellara, altra personale cocente delusione…) . Ad un certo punto ero lì a tifare per Gilbert contro il vento, solo per non vedere tre squadre aver buttato via la propria tattica…..
Vabbè, tutta sta pappardella per ritardare il più possibile la conclusione: no, il fatto che Gilbert sia il ciclista più bello al mondo e che sia l’unico che mi riporti alla mente l’epica belga dei Maertens e dei De Vlaeminck non mi consola della delusione.
Mondiale bello e crudele, soprattutto per Gilbert, che si dimostra il più forte della ballotta col colpo in canna al momento giusto. Ma siamo pedine in mano agli Dei, e il vallone viene boicottato da Eolo in persona che scende sulla terra per soffiare incagliando il grilletto del vallone. Vado a chiudere la finestra, perchè da domenica mi irrita anche la brezzolina autunnale.
Eolo, ma vaffanculo……
> La fortuna di Hushovd è stata una caduta a Maggio. L’infortunio alla clavicola ha ritardato
> la sua preparazione, e se avesse vinto la classifica a punti della Grande Boucle,non avrebbe
> sprintato nella terra dei Canguri. In fondo, Bettini insegna, il Mondiale esce sempre dalla
> Vuelta (finchè l’UCI manterrà questo calendario demenziale…).
ma come fai a dirlo? hushovd ha fatto un tour a tutta per inseguire quella maglia, forse faticando piu’ del 2009… eppure sono convinto che sapesse bene di avere parecchie carte da giocarsi al mondiale, e sono convinto che sarebbe andato a giocarsele in ogni caso.
(sul calendario demenziale qualche dubbio ce l’ho: ti ricordi come era ridotta la vuelta prima dello spostamento?)
> Sì, ha avuto anche tanto culo: per me ha vinto una volata (fossi in Cavendish mi girerebbero
> i maroni da rischiare l’autocastrazione) ma non ha vinto il Mondiale…
> Il Mondiale lo “meritavano” solamente Gilbert ed Evans. Gli altri, tranne Nibali come opzione
> tattica, non hanno osato.
aspe’ aspe’, il mondiale l’ha vinto hushovd punto e basta. anch’io avrei preferito veder vincere pippo gilbert, per il mio amore ma pure per il bene del Ciclismo, pero’ non e’ che ha vinto l’ultimo stronzo. questo e’ un ottimo corridore che si e’ giocato le sue carte e se le e’ portate a casa, non poteva certo correre un mondiale d’attacco. ha stretto i denti tutto il giorno conscio della sua grande opportunita’.
cavendish non c’entra nulla, come dimostra il destino di tutti gli altri velocisti puri, questo non era il loro tracciato. tra 11 mesi dovrebbe andargli meglio.
> se alla fine Pozzato avesse anche vinto la volata non è che si sarebbe potuto dire “la
> tattica ha funzionato”, perchè la tattica intendeva far pulizia, e a parte Cancellara non
> hai pulito un cazzo….(già, Cancellara, altra personale cocente delusione…) . Ad un certo
> punto ero lì a tifare per Gilbert contro il vento, solo per non vedere tre squadre aver
> buttato via la propria tattica…..
> Vabbè, tutta sta pappardella per ritardare il più possibile la conclusione: no, il fatto
> che Gilbert sia il ciclista più bello al mondo e che sia l’unico che mi riporti alla mente
> l’epica belga dei Maertens e dei De Vlaeminck non mi consola della delusione.
il “non hai pulito un cazzo” vorrei vederlo commentare non solo da cancellara, ma anche dai succitati cannonball, farrar, goss, greipel, sagan, bozic e via di seguito…
come gia’ scritto sotto credo che il loro lavoro gli italici lo abbiano fatto, nei limiti pero’ degli uomini che avevano a disposizione, limiti fisici e mentali.
per quanto riguarda la bellezza di gilbert francamente non la prendo come una consolazione: e’ il mio corridore preferito e avrei voluto vincesse. non e’ andata cosi’, ma ha fatto una corsa bellissima e mi ha tenuto sveglio e contento tutta notte. questo e’ cio’ che gli chiedevo: emozione.
poi credo pure che abbia sopravvalutato le sue gambe nel finale, e un po’ se la sia andata a cercare, ma in fondo e’ il bello del corridore, l’unico al mondo a correre in maniera cosi’ coinvolgente, o quasi.
altri commenti e sproloqui vari, su ciclistica:
http://www.ciclistica.it/post/2010/10/06/uci-world-champioship-2010-il-vento-all%E2%80%99alba
Ma devo replicare qua la mia controrisposta?!…. :-O
Sembra di vivere in una dimensione parallela… :-D
anche.no
Eh, ma che caratteraccio… :-(
si chiama dono della sintesi :-P
Sintesi?! Ma l’avrei ricopiata io, mica tu!….e poi io piangeva della sostanza non della forma della risposta… :-D
p.s.: a parte le battute, è che io abito da Ciclistica ma mi spiace sempre “rubare” la discussione alla casa originaria…. ;-)