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letters from istanbul

Posted: Settembre 4th, 2007 | Author: | Filed under: cadevo | Commenti disabilitati su letters from istanbul
"Ho trascorso la mia vita ad Istanbul, sulla riva europea, nelle case che si affacciavano sull'altra riva, l'Asia. Stare vicino all'acqua, guardando la riva di fronte, l'altro continente, mi ricordava sempre il mio posto nel mondo, ed era un bene. E poi, un giorno, è stato costruito un ponte che collegava le due rive del Bosforo. Quando sono salito sul ponte e ho guardato il panorama, ho capito che era ancora meglio, ancora più bello di vedere le due rive assieme. Ho capito che il meglio era essere un ponte fra due rive. Rivolgersi alle due rive senza appartenere"
(Orhan Pamuk)

istanbul e' una citta' di mare.
citta' per modo di dire… se la turchia rappresenta quasi un continente, istanbul e i suoi 10-15 milioni di abitanti ne fanno quasi uno stato all'interno… una megalopoli sconfinata, abbracciata ai suoi mari.
e' una citta' d'acqua, istanbul, ed e' da li' che siamo partiti per il nostro viaggio in turchia. perche' non ci sono storie, la turchia parte da istanbul.

 
 
in viaggio, istanbul ti offre tutto…
 
c'e' il sultanahmet con i suoi angoli di storia tra chiese e moschee, alternati a casette di legno in stile quasi mississippi. e' il fulcro del turismo storico di istanbul, casa legnoma riserva sorprese dietro ogni angolo, girando dalle piazze principali si puo' capitare nel giro di 20 metri in vie buie con case crollate e bruciate, e dietro un altro angolo di nuovo una splendida moschea antica… e' il quartiere dominato dall'antico palazzo dei sultani, il topkapi, con il suo harem di ceramica e prati da cui si gode la prima visione di questa citta' sconfinata.
 
c'e' eminonu, con il bazar e il primo dei ponti… il vecchio ponte "genovese" di galata, che scavalca il corno d'oro, da cui ad agosto si trovano ancora ragazzi che fanno i tuffi,antennaz ma soprattutto dove i pescatori si affollano e con 1 euro o quasi ci si ritrova in mano un paninone pieno di cipolla e pesce appena grigliato.
c'e' taksim, la vecchia "pera", brulicante di negozi, bar e ristoranti a mostrare la vera faccia europea ed occidentale della vecchia costantinopoli.
c'e' la sponda asiatica, estesa all'infinito tra antenne, palazzi in costruzione e strade…
 
 
e c'e' il mare.
e' un mare tenace, sara' il sale dell'acqua a spingerlo, ma un mare che dal mediterraneo e dal mar nero ha talmento insistito per ricongiungersi che in fondo ce l'ha fatta…
arricciandosi verso l'asia il mediterraneo ha pensato bene di spaccare un continente, separare la figlia europa dalla madre asia, ed infilarsi in mezzo rosicchiando lo stretto dei dardanelli… ma il mar nero e' lontano, e lungo la strada il vecchio mediterraneo ha rallentato e si e' allargato, pisciando fuori quella "stranezza ovoidale" che prende il cacofonico nome di mar di marmara.
li' in fondo, spunta la megalopoli di istanbul. ed in omaggio a questo groviglio il nostro mare ha pensato bene di non tirare soltanto dritto verso l'agognato mar nero, ma di far spuntare pure un altro specchietto d'acqua verso nord-ovest, quel corno d'ora intorno a cui si e' scritta la storia di costantinopoli.
ma e' un mare tenace, ed al mar nero ci e' arrivato per bene, con quel canalone di vita che e' oggi il bosforo, uno stretto di 2-3 km per una trentina di lunghezza che completa questo percorso accompagnando quasi per intero la grande citta'.
bosforo

 
 
 
 
 
 
 
il bosforo mostra tutta istanbul, dalla ricchezza del topkapi alla magia di ortakoy fino ai quartieri piu' profondi, dove il panorama si riempie di villette stile lago di como e piccoli porticcioli… e spiaggie. il bosforo e' pero' un autostrada, di navi cariche di petrolio e coperte di container… e' tra queste che si fa il bagno, si pesca e si naviga.
ed e' questo traffico "metallico" che definisce il mare salato di istanbul.

 
c'e' una scena in "letters from iwo jima", capolavoro di clint eastwood, in cui un giovane soldato giapponese si affaccia all'aria aperta uscendo dalle trincee che hanno scavato il sottosuolo dell'isola, e guarda verso il mare. piu' che vedere l'acqua, vede una distesa d'acciaio di navi da guerra americane pronte all'attacco.
capita che la visione del mare di istanbul sia come quell'immagine bellica.
acqua, sale e acciaio.
 


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