[la pancera rosa] addendum: pagellum.
Posted: Giugno 2nd, 2012 | Author: cauz | Filed under: pedallica | Tags: birillo, birra, cunego, de gendt, divano, giro, hesjedal, la pancera rosa, liquigas, maglia nera, minguez, pagelle, purito rodriguez, rabottini, serpa, voti | 3 Comments »il pagellone di fine giro, dopo giorni di birra e concentrazione.
essendo un elenco di nomi estratti con un complicatissimo algoritmo che non posso star qui a spiegare, procedo in ordine di classifica. suppergiù.
HESJEDAL 7.5 ha vinto. bravo. bene. il suo peggior piazzamento in classifica e’ stato il 20° posto dopo la danimarca. gia’ a verona è 4°, poi starà stabilmente tra i primi due. una regolarità che paga. mezzo punto in piu’ per l’inseguimento in evans-style verso lo stelvio, anche se per svegliarsi è stato necessario più tempo del previsto (ma qui le colpe stanno forse nella argyle ammiraglia).
Purito RODRIGUEZ 7.5 pare l’uomo immagine della oakley per tre settimane, eppure dietro agli occhialoni dal colore cangiante c’e’ un ciclista che ha spostato ancora piu’ in la’ l’asticella dei suoi limiti. il giro gli sfugge per pochi secondi, quelli degli abbuoni che non c’erano, forse. lui non fa una gran piega, perche’ in fondo ogni giorno e’ stata una scoperta, ed una scoperta felice. mezzo punto in meno perchè, rischiare per rischiare, cercare per cercare, scoprire per scoprire, uno scattino con un po’ d’anticipo almeno tra stelvio e pampeago poteva pure provarlo. stai a vedere che gli dava quei 20″ giusti per vincere il giro.
DE GENDT 8 lo scorso anno ci ha fatto innamorare correndo all’attacco in maniera fin troppo scriteriata, eppure finendo per ottenere piazzamenti lusinghieri al TdF sia in montagna che a crono. quest’anno e’ stato li’ nascosto per quasi tutto il giro, poi negli ultimi due giorni ha costruito un monumento: sullo stelvio con un mix di sagacia tattica e coraggio impagabile, a milano con la grinta. ne esce fuori un podio che, per la bellezza di quanto offerto, sarebbe stato bello fosse piu’ alto.
SCARPONI 5.5 partito per vincere, solo i pastori verdi lo salvano da un’implosione che è parsa più volte dietro l’angolo. a scarpa mancavano le gambe a questo giro, e la cosa è grave visto che si trattava del suo appuntamento stagionale numero 1, cui si è presentato magro come un chiodo e spingendo rapporti sempre piu’ lunghi, sempre troppo lunghi. mezzo punto in piu’ per l’orgoglio con cui tiene negli ultimi giorni e prova pure a guadagnare, ma non basta mai.
BASSO 4 che palle, perdipiu’ inutili.
però tanti saluti ai suoi figliuoli, e al loro amorevole sorriso che dà la forza di allenarsi ogni giorno. ora due pater, un ave e un gloria, e poi di nuovo ad allenarsi, dai.
CUNEGO 7 mi è piaciuto damiano in questo giro. incredibile. ho come l’impressione che il veronese abbia ormai perso completamente la bussola e non capisca che tipo di corridore sia, cosa che effettivamente non capisce piu’ nessuno. nel dubbio si butta a testa bassa e pedala, in primis contro i suoi stessi limiti di gamba. una buona traccia per il futuro: cunego puo’ avere una terza fase di carriera, quella di chiusura ma non per forza discendente, rilanciandosi come “fuggitivo”. un ruolo troppo poco interpretato nel gruppo oggi, e non e’ detto che la cosa non possa portargli anche dei risultati sorprendenti. in fondo jacky durand ha vinto un fiandre…
POZZOVIVO 6 straripante a lago laceno, ottimo nelle previsioni del tempo e nei siparietti in albergo. un voto in meno perche’ era il corridore nelle condizioni ideali per rischiare una vittoria, mettendo sull’altro piatto della bilancia una sconfitta che non avrebbe fatto male a nessuno, ne’ a lui, ne’ alla squadra, ne’ al ciclismo. invece e’ il migliore ancora su pampeago, ma il migliore dei passeggianti.
GADRET 4 dopo due giri eccezionali fallisce completamente l’appuntamento. l’undicesimo posto finale e’ ben piu’ di quanto ha fatto vedere. spesso a navigare a ridosso dei primi, ma era il giro d’italia, non l’america’s cup.
AMADOR 7.5 sempre in fuga, dai banditi, dal gruppo, dai compagni d’attacco. a testa bassa in discesa, a succhiar ruote quando serve, a denti stretti sul traguardo. andrebbe clonato.
PIRAZZI 6.5 in girum imus nocte et consumimur igni. non troppo igni, a dire il vero. anzi proprio pochetto.
RABOTTINI 8.5 a pian dei resinelli vive una giornata da richie virenque, e firma l’impresa piu’ bella di tutto il giro: la sua non e’ la classica “fuga da lontano”, non lo è perche’ per lunghi tratti viaggia al ritmo degli inseguitori, ed e’ questa performance atletica, in sinergia con la grinta da eroe, che gli da’ il risultato; anzi no, per vincere ci vuole la testa, e lui rallenta quel giusto per respirare, accodarsi a purito e bruciarlo sullo sprint finale. un grandissimo, piu’ di quanto lui sappia. mezzo voto in piu’ per aver portato a milano quella che fu la gloriosa la maglia verde.
SERPA 9 a che tappa e’ caduto? nemmeno me lo ricordo, presto comunque, prestissimo. caduta-frattura-tutore alla mano sinistra. dolore ogni volta che toccava una leva, fosse per frenare o per cambiare. cosi’ serpa arriva a milano, e non pago tira fuori una crono eccellente, chiusa in 19° posizione. c’e’ chi non appare perche’ e’ pecora, e c’e’ chi non appare pur essendo leone.
BALLAN, POZZATO s.v. storie diverse ma risultati uguali. no, un attimo, quali risultati?
CAVENDISH 7.5 vince tre tappe dando l’impressione di poterne vincere pure un’altra, dove viene pero’ abbattuto. due le perde invece nettamente. gli manca il treno degli anni precedenti, prova a sostituirlo facendosi tirare le volate direttamente dalla de stefano ma il risultato non e’ lo stesso.
mezzo punto in più per essere arrivato a milano a denti stretti (o a mani strette intorno ai retrovisori, mi cambia poco), un altro mezzo punto in più per la sportività (quantomeno anomala per il personaggio) con cui investe purito di una maglia fu-ciclamino “di consolazione”.
PHINNEY 6.5 nei primi giorni e’ il personaggio assoluto del giro: vince, cade, fa battute, scivola, sorride, va fuori strada e pedala. poi incontra la de stefano e la situazione si complica assai.
MIGUEL MINGUEZ AYALA 7 vince una tiratissima battaglia per la maglia nera solo grazie alla giuria che sul tonale elimina il suo rivale guardini (7 pure a lui). una vittoria amara ma comunque meritata.
RUJANO 3 l’ombra del corridore dello scorso anno, che fu l’ombra del corridore degli anni precedenti, che fu l’ombra del corridore del 2005… e venne il gatto che si mangiò il topo, e il buon Savio giustamente s’incazzò.
SCHLECK s.v. si fa vedere anche davanti nella prima settimana, poi capisce di non avere la gamba e decide di tornare a casa per evitare figuracce. a quelle ci pensa suo fratello, in genere.
HUSHOVD c.l.v. sigla che sta a significare “chi l’ha visto?”
LIQUIGAS meriterebbe uno 0 per come ha corso, puntando la sconfitta e raggiungendola con tenacia, aggiungendo un trituramento di palle popolare che si era visto poche volte. ma sarebbe un voto frutto di una visione troppo parziale. la corsa della liquigas è invece da 9 per come ha saputo aiutare Hesjedal e Rodriguez fino in fondo, facendogli il passo, facendo stancare e prendere vento allo spauracchio birillide, portandoli passettin passettino fino al terreno di battaglia: i 2 km finali di ogni tappa. l’avversario che ogni corridore sogna, il protagonista che ogni appassionato cancellerebbe dal copione.
Quasi d’accordo. Un punto in meno a Cunego, solo perchè io per un certo periodo ci ho creduto. Purtroppo il mondiale quasi vinto di Varese gli ha cambiato la carriera (in peggio, parecchio). De Gent mi ricorda quanto il Belgio sia sempre meglio, per un sacco di motivi (non solo le patatine fritte e la caccia ai preti pedofili). Un mezzo punto in piu a Cavendish, che mi è piaciuto come mai in carriera nonostante una Sky abbastanza ridicola. Ballan Merda, ça va sans dire.
credevi a cunego? seriamente? c’e’ ancora qualcuno che crede a cunego? :O
ballan ha voluto esserci a questo giro senza condizione, non era mai riuscito a correrlo e prima o poi voleva farlo, considerando che comunque al TdF non avra’ posto in squadra. peccato che l’abbia corso solo per onor di firma.
Sono molto daccordo con le tue valutazioni di quest’anno, soprattutto per
Rabottini: alla fine di quel tappone umido e pure delle sederate per terra ha fregato Rodriguez che avrebbe voluto vincere. Ho esultato!
Aggiungerei la volata di Andrea Guardini che si e’ mangiato Cavendish tutto intero in anticipo di classe
http://www.grassyknolltv.com/2012/giro-d-italia/18-326-PIC281198666-crop-640.jpg
una volata che ho rivisto 10volte..
Un altro che mi ha colpito e’ stato quel Jan Barta che in valle d’aosta ha corso tanto a cazzo di cane in salita che alla fine quasi vinceva..
A Cunego nemmeno io ho creduto, forse un pochino nella tappa dei Resinelli dai.., pero’ mi ha fatto piacere tutto quel darsi da fare.
A fine giro con Chantal abbiamo festeggiato, ma non troppo, non essendo il canadese un quebecchese.. Pero’ vuoi mettere, quando gli ricapita.
Andrea