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Live & Loud (006) – dove accadono tante cose

Posted: Febbraio 27th, 2013 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (006) – dove accadono tante cose

Dopo l’abbuffata della settimana passata, consumata forse a spizzichi e bocconi causa nevi ed accavallamenti, il menù che si presenta ora è sì ricco ma forse meno gustoso.
Per dimostrarsi ospitali, l’apertura di questa sera la si lascia tutta a chi arriva dall’estero, da oltreoceano come i gipsy-punk Firewater (al Magnolia), o da lontano nel tempo, come i British Lion dell’inossidabile Steve Harris, colui che cavalca la tigre degli Iron Maiden sin dalla nascita.

Dal Giappone arriva invece DJ Scotch Bonnet, che come tutti i rumoristi nipponici smuove una pletora di progetti diversi, quello che presenta giovedì al Rocket è il suo lato più commerciale, con un set electro rumorista che ben si accompagnerà con il bombardamento di Sudden Furnace e Absten Absence che lo precedono. Potrebbe essere comunque una conclusione per una serata iniziata altrove, magari al Piano Terra, dove si parla di Coltrane, lo si racconta tramite un fumetto, lo si omaggia con i suoni dei KTT; oppure c’è il Bloom, anzi, “Fuck Bloom”, la rassegna di musica contemporanea di Mezzago che fa incontrare il pianista Cesare Picco e il sound designer Taketo Gohara.

Nel fine settimana arriva la Morte, nome sacro cui è intitolata l’etichetta lodigiana nata per dare spazio alle produzioni soliste dei membri dei Morkobot: Garaliya, Otrom e Berlikete. Le presentano una dietro l’altra venerdì al Leoncavallo, in una serata a più facce, che dà spazio anche alla nottata elettroacustica di Macao (con Sparkle in Grey, My Dear Killer e Opjk_3) e al bizzarro incontro, sul palco del Lo-Fi, tra il blues padano del Sadside Project e il pop anti-sociale dei Camillas.
Sabato è il compleanno del Piano Terra, che festeggia un anno di occupazione con tanta musica, dalle jam-session pomeridiane ai ritmi danzerecci notturni, nel mezzo c’è spazio per un’escursione in paesaggi sonori gelidi ed oscuri, tra i droni del berlinese Torba e le chitarre e i nastri dei ravennati Gelba. E mentre sul palco della Scighera si viaggia nel tempo con Nanni Svampa, al CPG di Melzo corde e timpani sono grattati dal rock’n’roll di Makhno e Hutchinson.
La domenica inizia presto e duplice, come ormai d’abitudine, con il trombettista-star Dave Douglas al Manzoni e le Sequenze di Berio eseguite dal Divertimento Ensemble al Museo del ‘900, entrambi alle 11. Ma, a differenza dell’abitudine, prosegue anche in serata: al Baraonda (Segrate) cena e performance in maschera introducono la presentazione del disco de Il Babau & I Maledetti Cretini; allo SGA (Arese) invece le maschere saltano tutte, e restano solo l’hardcore, il metal e le mazzate di Novel of Sin, Too Late e Endles Fall.

Chiudiamo lunedì, che un’altra nuova abitudine ci ha insegnato ad abbinare all’indie-folk del Gattò. Questa settimana arriva Pascal Pinon, che non è un ciclomeccanico francese ma un duo di gemelle islandesi che suonano quello che suonerebbero due gemelle islandesi. Segue l’Acusmonium del San Fedele, che viaggia tra l’iper-urbano e il post-moderno con l’esecuzione di Burial e Monolake accompagnati dai visual di Andrew Quinn. A spasso per le macerie dell’umanità.


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