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Live & Loud (010) – dove tra un tuono e l’altro c’è un blob che invade la metropoli

Posted: Marzo 27th, 2013 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (010) – dove tra un tuono e l’altro c’è un blob che invade la metropoli

La pasqua arriva tonante, come d’abitudine. Ma questa volta i tuoni non sono quelli del rumore che tanto i timpani ci fa vibrar, ma sono un semplice evento meteorologico, di questa primavera più nordica che mai. Forse i tuoi sono i passi dei giganti che si allontanano dalla città, fatto sta che questa che arriva è un pasqua silente e spopolata. Che pure col rumore è introdotta, sia ben chiaro. Stasera anzi ci sono solo suoni forti ad allietare i nostri cuori: allo SGA (Arese) è quasi una maratona tra doom e black metal con Rorcal, Oaken/Throne e Fuoco Fatuo, mentre i mattoni rossi del Ligera si macchieranno di sangue con il pogo punk lanciato da Rvivr, Malaise e Dogjaw.

Tutt’altri suoni per giovedì 28, tutti fuori città: al Teatro della Luna (di fianco al Forum di Assago) arriva tutto solo Steven Wilson, accompagnato dalla sua chitarra e non dai soci Porcupine Tree. Non vanno soli, invece, ma in coppia, i due theremin di Vincenzo Vasi e Valeria Sturba, il loro acidissimo live iperspaziale si chiama addirittura OoopopoiooO: un’astronave che atterra per una sera al Bloom (Mezzago).

Il venerdì è ben lontano dal magro e digiuno, anzi, è il dì dell’abbondanza per questa settimana. Si attacca da O’ in prima serata con l’elettroacustica matematica di Monoton, si prosegue poi al Birrificio La Cruda in un viaggio tra dub, psichedelia e post-tutto con Lee Noble e i torinesi How Much Wood Could a Woodchuck Chuck if a Woodchuck Could Chuck Wood?; intanto al Lo-Fi torna l’energia psy-garage dei Baby Woodrose, che per l’occasione vengono accompagnati da due bei nomi scelti tra chi pesta corde e pelli a queste latitudini: The Great Saunites e Psicotaxi. E non mancano i paesaggi oscuri, che al Ligera stanno di casa, e che questa volta variano tra Syndrome e la sua chitarra ambient-drone e il post-hc dei Si Non Sedes Is.

E poi c’è chi  la santissima pasqua la festeggia da anni con una sequela di bestemmie. Il palcoscenico ideale per tutto ciò è il Blob di Arcore (questo sì, sempre sia lodato) e l’occasione buona si chiama AutoFestione, ovvero 3 giorni di festa per celebrare il circolo in autogestione: venerdì attacca la spina il garage-rock etilico dei TheGaffas, seguito dal metal 8-bit di Arottenbit; segue sabato il punk demente di Veronal, Cuggini di Lucania e Sottocorna per poi chiudere dopo la grigliata pasquale con i chitarroni dei Gordo e dell’eroina scream Lili Refrain.

Di mezzo a tutto ciò, la serata di sabato ne ha pure per Milano, con l’inarrestabile Lo-Fi che ospita Leighton Koizumi featuring Tito & the Brainsuckers, ovvero il garage-punk più sporco in circolazione; ne ha per Vimercate, con i Gengis Khan Voodoo Jacket all’Acropolis; e addirittura per Saronno, dove approda la Fuzz Orchestra con tutto il suo bastimento carico di mazzate e cut-up (allo Spazio Anteprima).

La settimana post-festiva si apre come d’abitudine al Gattò con l’indie-folk di Peter Piek; poi martedì ci si riposa e mercoledì 3 si avvia un nuovo mese all’insegna del rock’n’roll con la psichedelia tirata della Squadra Omega (allo Spazio Concept) o lo stoner teutonico di Blackmail e Waines (al Lo-Fi). Sperando che la musica dell’inferno spazzi via pure l’inverno.


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