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Live & Loud (037)

Posted: Novembre 6th, 2013 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (037)

oroboroben-lMefitici influssi halloweenisti, è bastato esporre alcune perplessità sul ruolo delle zucche nei confronti della storia del rock’n’roll e delle corna al cielo, che ecco arrivare una settimana grigia. Come Milano. In cui si ripete uno schema rodato quasi quotidianamente, aprendo con la contemporanea e la ricerca, chiudendo con il rocckaccio o lì intorno.

Quindi giovedì 7 si apre in prima serata con John Tilbury e lo Smith Quartet alle prese con opere di Morton Feldman all’Auditorium del Sole24ore, dopodichè si scende verso sud: per fermarsi subito al Biko dove va in scena il folk anti-folk di Adam Green, o per tirare dritto fino a Pavia e all’orgia amplificata di Fuzz Orchestra e Meteor allo Spazio Musica.

Stesso formato ripetuto il giorno successivo, si apre ancora prima (ore 18) sempre con Feldman interpretato da John Tilbury, Carla Rees e Simon Allen, stavolta alla Sala Puccini del Conservatorio, si prosegue lungo un trivio che porta al Boccaccio (Monza) per un inferno tra grind e doom con O, Discomfort, Mumbajumba, Feed me More e Psycho Fellowship, al Lo-Fi per una sceltapiù orientata sul punk classico con 999 e Crooks, o al Cox18 dove si viaggia e si sculetta tra psych-pop rumoroso e post-punk con Destruction Unit e Thisquietarmy.

E siccome Milano è città di tradizione, dove nulla cambia, ecco che sabato in prima serata c’è il Divertimento Ensemble che esegue John Cage a Palazzo Reale, mentre alle 20 da O’ tocca all’elettroacustica ambientale di Duane Pitre e Agathe Max. La nottata milanese prosegue poi tra atmosfere oscure e suoni distorti: con la versione acustica del dark glaciale dei Ludmila al Rock’n’roll, con il dancefloor mutante di Opser, Mbst8 e Dj Balli allo Zam o con l’orgia di synth che riempirà la notte del compleanno della Cascina Torchiera. Mentre spingendosi fuori città si può andare a nord verso il Blob di Arcore, dove Socs, Inner Scent, Meduse e Derent ondeggiano a 360° tra proto-punk, punk e post-punk o a sud fino in Africa, passando dall’Auditorium Brera di “Novara Jazz goes to Ethiopia”, una cavalcata afro-jazz con F.Cusa, J.Cabrera, G.Mattizzi e M.Belay.
D’altronde è con il jazz che si riparte anche il giorno successivo, quando l’ospite mattiniero dell’Aperitivo in concerto del Manzoni è il trio di Aaron Parks con il suo piano tutto pulitino, l’opposto esatto del fegato tritato da grappa e polenta del folk orobico-sudista di Bepi & the Prismas, di scena in serata al Live Club (Trezzo sull’Adda).

Il carico settimanale di musiche di ricerca vede in lunedì 11 la sua giornata apicale, quando la scelta è ristretta solo a questo campo con due opportunità a pochi metri l’una dall’altra ma ben distanti come approccio: al Teatro alla Scala arriva lo Stadler Quartett alle prese con Berio, Kurtag, Francesconi e Janacek mentre dall’Auditorium San Fedele parte un trip percettivo con il “Circo Ipnotico” di Otolab e il collettivo olandese Optical Machines.
Chi trovasse tutto questo troppo… difficile non si rassegni e pazienti fino a martedì, quando si torna a brutalità e volumi forti, tra la dancefloor-industrial spaccatimpani di Pharmakon al nuovo Rocket e la doppietta di one-man-bands dritte per dritte con Betty Lee & Drunkfood e Diego “Dead man” Potron al Lo-Fi.

Si chiude mercoledì 13 con una serata da guitares sans frontières, che si apre di nuovo a O’ con Elliott Sharp & Alessandra Novaga alle 20, prosegue di nuovo al Lo-Fi con i vecchiacchi hard-corer GBH e ancora di più al Bloom (Mezzago) con il nuovo progetto parallelo dei Motorpsycho Bol & Snah, in ballo tra neo-kraut e jazz elettronico.


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