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[Zero2] Cristian Naldi. 14 aprile. Volume

Posted: Aprile 10th, 2017 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Cristian Naldi. 14 aprile. Volume

La prima volta che ho conosciuto Cristian Naldi era ubriaco. A pensarci bene, lo era anche tutte le altre volte. A pensarci meglio, lo ero pure io. Forse lo sono pure ora, e non a caso sto ascoltando Rurale, seconda ed ultima fatica del chitarrista romagnolo. Un disco che, come il precedente Spettro, ma pure come i due album di FULkΔNELLI registrati nel mezzo (in duo con Paolo Mongardi), ha quella capacità unica di farti sentire sbronzo quando non lo sei, o cullarti in una calda comodità quando l’alcool ha già fatto il suo. E come tutte le musiche così sbronze, anche quella di Cristian Naldi trova il suo compimento nell’abbandonarsi, o meglio, accasciarsi. Seduto lui sul palco, seduto il pubblico. In mezzo un’aria rarefatta di corde mutanti, straniate e stressate, paesaggi in chiaroscuro tratteggiati da chi ha studiato a lungo il lavoro altrui prima di immergersi nel proprio. E non uscirne più, come svegliarsi nei campi, umidi di nebbia e rugiada, dopo una sbronza colossale, senza ricordarsi nulla, senza riuscire a rialzarsi.

Cristian Naldi. venerdì 14 aprile. volume c/o santeria vecchio. gratis.


[Zero2] Julie Normal. 5 ottobre. Santeria (vecchio).

Posted: Ottobre 4th, 2016 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Julie Normal. 5 ottobre. Santeria (vecchio).

Julie Normal è un’ondista. Una definizione ondivaga, eppure così si presenta. Uno penserebbe si tratti di surf, invece si tratta di Onde Martenot, uno degli strumenti più rari e magnetici della musica orchestrale moderna. Maurice Martenot lo inventò dopo aver conosciuto Leon Theremin, in quell’epoca magnifica in cui la sperimentazione musicale era affidata a veri scienziati pazzi, gente in camice bianco e martello in mano. Oggi la sperimentazione ha preso altre strade, altri codici, con più nerd e meno maniscalchi, e per certi versi è stata assorbita dalla normalità. Sarà per questo che Julie si presenta così, ondivaga ma normale. Con le dita che zampettano sugli 88 tasti di uno strumento che potrebbe sembrare normale, ma che normale non è mai stato, perchè per suonarlo è necessario seguirne le onde. Proprio come col surf, in effetti.

Julie Normal. mercoledì 5 ottobre, Volume @ santeria (vecchio). gratis (clap).