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[Zero2] Low. 05 ottobre. Dal verme.

Posted: Settembre 19th, 2018 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Low. 05 ottobre. Dal verme.

Ho un amico che ragiona da tempo su una serie di compilation in cui le band sono suddivise per credo religioso. Se dovesse arrivare a farne una anche per i mormoni, probabilmente sarebbe una monografia dei Low, e sarebbe la più sincera di tutte. Non vi è band al mondo, infatti, che riesca ad aderire più dei Low al proprio credo, una scelta che più che artistica è di fede. Come tutte le religioni, a eccezione del Pastafarianesimo, il messaggio di fondo è uno solo: che la vita è una merda, che siamo condannati a vagare ciechi per il globo trascinandoci un fardello di sofferenza fino al giorno in cui una qualche divinità non si deciderà a incenerirci con una saetta. La musica dei Low sa profondamente di peccato, ma non ha bisogno di rincorrere la mela proibita – ci fa sentire scacciati dal giardino dell’Eden chiamandoci per nome, infierendo su ogni nostra debolezza. Per questo è così lenta, disturbante, scarna: per farci stare male come ogni mattina quando ci svegliamo. Un loro concerto è un anti-rituale, anzichè la salvezza celebra la normalità, quella che lascia più disperati di prima (e un titolo come quello del loro ultimo album, “Double Negative”, non lascia troppo spazio alla fantasia…). Il desiderio ultimo sarà solo quello di trovare un bancone cui adagiarsi e annegare i propri pensieri: non sarà una scalata verso il Paradiso, ma il modo più efficace per fuggire dall’Inferno.

 

Low. venerdì 05 ottobre. teatro dal verme. un inferno di euri.


[Zero2] Cristian Naldi. 14 aprile. Volume

Posted: Aprile 10th, 2017 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Cristian Naldi. 14 aprile. Volume

La prima volta che ho conosciuto Cristian Naldi era ubriaco. A pensarci bene, lo era anche tutte le altre volte. A pensarci meglio, lo ero pure io. Forse lo sono pure ora, e non a caso sto ascoltando Rurale, seconda ed ultima fatica del chitarrista romagnolo. Un disco che, come il precedente Spettro, ma pure come i due album di FULkΔNELLI registrati nel mezzo (in duo con Paolo Mongardi), ha quella capacità unica di farti sentire sbronzo quando non lo sei, o cullarti in una calda comodità quando l’alcool ha già fatto il suo. E come tutte le musiche così sbronze, anche quella di Cristian Naldi trova il suo compimento nell’abbandonarsi, o meglio, accasciarsi. Seduto lui sul palco, seduto il pubblico. In mezzo un’aria rarefatta di corde mutanti, straniate e stressate, paesaggi in chiaroscuro tratteggiati da chi ha studiato a lungo il lavoro altrui prima di immergersi nel proprio. E non uscirne più, come svegliarsi nei campi, umidi di nebbia e rugiada, dopo una sbronza colossale, senza ricordarsi nulla, senza riuscire a rialzarsi.

Cristian Naldi. venerdì 14 aprile. volume c/o santeria vecchio. gratis.


Al Verme

Posted: Marzo 27th, 2017 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Al Verme

il Dal Verme chiude davvero. fine, basta, kaputt. allora sono sceso a Roma a salutarlo, come si fa con un amico prima che parta senza biglietto di ritorno, che chissà quando ci rivediamo io e Luchino (dal Verme), tanto ci rivediamo. O meglio, chissà dove.
Di mezzo c’è stato quel folle, giovane, giovanissimo, duo dei DAP (Diritto di acesso al parco), i “padroni a casa nostra” Trouble vs Glue e il solito maelstrom degli Holiday Inn, affettuosamente tutto dedicato al vicinato. C’è stato un live scurissimo ma proprio bello di Von Tesla, che non so come fosse possibile che non avessi mai visto fin qui, dei dj set improbabili e dimenticabili, bevute forti, magnate forti, soprattutto odori forti. Di mezzo ci sono stati soprattutto 8 anni di Dal Verme. Zero gli ha dedicato uno speciale tutto ammore, io mi metto in scia e -dopo- la saluto pure io, “questa meravigliosa tavolata di amici” (cit).

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10 articoli sui fatti di parigi, su charlie hebdo e sull’inverno della ragione (e della televisione)

Posted: Gennaio 13th, 2015 | Author: | Filed under: bandiera nera, succede che... | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , | 2 Comments »

Ieri mattina su Raisport è andato in onda uno speciale retroattivo sul Giro 2014. Una replica inattesa, classico regalo di MammaRai… Ma escluso quello, non è che di questi tempi le giornate si riempiano molto: il ciclismo è ancora in letargo e confinato ai weekend fangosi, mentre la stessa programmazione del tivucolor nicchia in attesa di giorni migliori, in attesa del festivàl di Sanremo verosimilmente.
Sicchè negli ultimi giorni ho letto un sacco di articoli online (alternandoli alla visione di discutibili programmi all-news), perchè l’attacco a Charlie Hebdo mi ha colpito nel profondo. Mi ha colpito perchè cinico anticlericale, mi ha colpito in quanto eretico, mi ha colpito perchè di CH qualche ricordo ce l’ho dai tempi della mia breve residenza francese. Non che a Toulouse lo si leggesse granchè, troppo parigino per i “terroni” francesi che preferiscono il locale “Le Canard Enchainè”. Troppo parigino per me, che trovavo sorprendentemente in edicola i numeri di importazione del “Jueves”. Troppo europeo tutto ciò pensando a un italia dove pubblicazioni del genere sono pressochè estinte, salvate solo da quel Vernacoliere che resta il parente più stretto di Charlie sul nostro territorio, ma ingabbiato nella sua essenza esclusivamente locale.

fatto sta che, tradito da ciclismo e tivucolor, ho rielaborato questo “colpo” leggendo parecchia stampa in italiano e qualcosa in più in altre lingue sulla vicenda. e mi pare intelligente condividerne un succo per chi ha avuto altro da fare, tipo -chesso’- gli appassionati di “sciatori e sport invernali”.
ecco 10 articoli che ho apprezzato, non certo condividendoli del tutto, su Charlie Hebdo e il suo aguzzino.

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[CrampiSportivi] Piccolo tributo a El Diablo

Posted: Dicembre 7th, 2014 | Author: | Filed under: pedallica | Tags: , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [CrampiSportivi] Piccolo tributo a El Diablo

[un altro articolo per CrampiSportivi, dedicato a un Mito].

La notizia magari si rivelerà infondata, forse si scoprirà essere un tentativo di attirare nuovi sponsor, la cui mancanza pare sia all’origine della decisione, fatto sta che una grande fetta di appassionati di ciclismo di tutto il mondo è rimasta spiazzata: Didi Senft, meglio noto come “El Diablo”, ha deciso di ritirarsi.

Da più di 20 anni, Didi Senft trascorreva 3-4 mesi all’anno in giro per l’Europa dietro a quel grande circo itinerante che è il ciclismo.

Iniziava a primavera, sul finire delle classiche del Nord, proseguiva con il Giro d’Italia e il Tour de Suisse prima di raggiungere l’apice al Tour de France, la corsa che più di ogni altra ha fatto entrare El Diablo nella storia di questo sport. E per non farsi mancare nulla, spesso ne approfittava per fare capolino anche a fine stagione, in occasione dei mondiali. A chi seguisse con attenzione le vicende del ciclismo attuale balzerà subito all’occhio che la stagione di questo strano “tifoso” era più impegnativa di quella disputata ormai da buona parte dei corridori del gruppo: più fitta di appuntamenti e dunque più costosa e sicuramente faticosa. Tanto che un paio d’anni fa, a 60 anni compiuti, fu una trombosi cerebrale a rischiare di metterlo a riposo forzato. El Diablo dimostrò ancora una volta la forza della sua passione e non appena riprese salute si rimise in strada ad inseguire corridori urlando e agitando il forcone, a macinare chilometri in nome di quel ciclismo che è stata la sua vocazione sin dall’infanzia. Read the rest of this entry »


[bikeit] Quaderni Fiorentini. Numero 2

Posted: Ottobre 2nd, 2013 | Author: | Filed under: pedallica | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [bikeit] Quaderni Fiorentini. Numero 2

2013 Tour de France - A Day on the AlpeE’ come il risveglio dopo una sbornia… Anzi, a pensarci bene è davvero il risveglio dopo uno sbornia, il lunedì post-iridato di una Firenze alticcia, dove la portata dei fiumi di birra trangugiati dai tifosi ha quasi appaiato quella di un Arno gonfio di pioggia, in una giornata quasi fiamminga o olandese, certamente poco svizzera, finalmente latina. E’ latino il podio di questo mondiale, con un bravo e furbo portoghese ad anticipare due bisbetici spagnoli, ed è l’unico sprazzo meridionale di questo mondiale, che i muscoli dei suoi campioni li ha mostrati lassù nell’Europa più fredda: dalle strade di Gran Bretagna agli uffici del neo-presidente Cookson (applauditissimo), fino alle colline spazzate dal vento d’Olanda, quelle che vengono spianate sui pedali dall’imbattibile Van Der Poel junior e dalla divina Marianne Vos. Read the rest of this entry »