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[Zero2] Rituals capitolo II. sabato 14 ottobre. Macao

Posted: Ottobre 10th, 2017 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Rituals capitolo II. sabato 14 ottobre. Macao

Rituals è un sogno. Anzi un incubo. Uno si mette comodo sotto il trapuntone, pigiama, borsa dell’acqua calda e cappellino col pon pon, pronto ad abbandonarsi alla lieta compagnia di Morfeo, e invece bastano pochi respiri per essere trascinati nel gorgo. La discesa comincia come un disturbo, come un rumore di fondo, è lo Star Pillow che ci avvolge la testa fino a soffocarci. Sudore freddo; ah, no, è acqua. Gelida e nera. Gli iceberg del Mare di Dirac scorrono a fianco ma nel buio non c’è modo di vederli, solo avvertirne l’incombente minaccia. Crepitano e spingono in un rumore che cresce come i droni di Khn’shs: un barlume di coscienza, il sogno di un sogno, ci direbbe di fuggire, ma è tutto bloccato. Gambe e stomaco cristallizzati dall’angoscia. Sono i tedeschi Troum, una deformazione grammaticale del sogno, che spalancando sipari su paesaggi oscuri lasciano solo percepire qualcosa in distanza, sono le risate di chi veglia e ci addita, che stolti a perderci in questo incubo. E che fortunati a trovare un’ancora di salvezza: la chitarra di Aidan Baker squarcia in due il cielo, quel puntino bianco che pareva svanire è ora luce di immensità. È Nadja, Nadezhda, è la speranza, la chiamata del risveglio. Rituals è stato un bel sogno, anzi un bell’incubo.

 

Rituals capitolo II: Nadja, Star Pillow, Troum, Mare di Dirac, Khn’shs. Sabato 14 ottobre. Macao. Cinqueuri.


il sogno del vigorelli

Posted: Novembre 16th, 2011 | Author: | Filed under: pedallica, succede che... | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su il sogno del vigorelli

Milano non è una città ricca di monumenti. Si vende al mondo come la città della moda, del design, dell’architettura ed altre simili cazzate riferite ad una piccola elite di geni autoproclamatisi, dediti più che altro al saccheggio di immaginari altrui. Queste enclave non creano monumenti, se non effimeri: boutique e atelier sono luoghi simbolici che restano chiusi rispetto alla città.
Non che i monumenti più noti, quelli riconosciuti, siano granchè per questa città: per una metropoli che si vorrebbe grande capitale europea, mancano completamente le attrattive per mettersi alla pari delle altre grandi città. Cos’è in fondo il Duomo dinnanzi a Notre-Dame o a San Pietro? Cosa vale la Pinacoteca di Brera a confronto con il Louvre, il MoMa, l’Hermitage? Persino il tanto decantato stadio di San Siro, non impallidisce davanti al Bernabeu, al Maracanà, ad Anfield Road? Eppure non è che le occasioni manchino, a questa città, è solo che le piace perderle.
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