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-dopo- My Dear Killer da Volume

Posted: Marzo 1st, 2018 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su -dopo- My Dear Killer da Volume

[*] Al concerto di My dear killer ieri c’erano otto persone. Forse un po’ di più, a un certo punto pareva anche si fosse scollinata la sporca dozzina. Certo, ci sarà stato sicuramente qualcosa di interessantissimo su netflix, non lo metto in dubbio, e soprattutto faceva un freddo canaglia. Non che il freddo possa essere considerato un argine, per uno che nel gelo staziona da sempre, che il suo ultimo disco lo ha addirittura intitolato “The cold plan” e lo ha addirittura pubblicato in tre colori diversi: avorio, nocciola e tabacco. Lo so perchè me lo sono comprato (nocciola), alla fine del concerto. Me lo sono comprato perchè in tutto questo freddo, mentre vi baloccavate al caldo con quel cazzo di netflix (manco fosse youporn) My Dear Killer ha fatto un concerto di un’intensità in grado di scacciare via ogni sentore di freddo. Con una chitarra che ondeggia, con due bicchieri di birra al suo fianco (uno per lato, per andare sul sicuro), con i rumori e piccoli bordoni di Stefano de Ponti ad accompagnarlo, con quella voce che trasuda timidezza, si schernisce e si discosta, di un’adeguatissima inadeguatezza. I concerti di My Dear Killer ci ricordano che in fondo siamo umani, è qualcosa che spesso tendiamo a dimenticarcelo, e dovrebbe farne più spesso. Per vederlo più spesso dal vivo, sentirlo, annusarlo, che su netflix non sarebbe la stessa cosa.

 

[*] -dopo- è un tentativo di raccontare i concerti il giorno dopo. in estrema sintesi, giusto per togliere polvere dalla tastiera.


[Zero2] My dear killer. 28 febbraio. Volume

Posted: Febbraio 8th, 2018 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] My dear killer. 28 febbraio. Volume

Stefano Stephanowic ha “un piano freddo”, un progetto silenzioso che avanza tra gli interstizi del tempo. My Dear Killer, il suo progetto da solista per voce, chitarra, elettronica e rumori, è uno degli strumenti per portarlo a compimento. L’altro si chiama Under my Bed, ed è un’etichetta che sembra appartenere a un’altra epoca, quando raccogliere e divulgare musica autoprodotta e sghemba era attività carbonara, qualcosa da svolgere tra le tenebre nascosti sotto al letto, gomito a gomito con l’Uomo Nero. Il riparo degli assassini, anche quelli più adorabili. Stefano è rimasto focalizzato sul suo piano per anni, ma non certo per volontà limitante. Piuttosto per rendere quello spazio angusto un luogo accogliente per tutti, per raccontare che infilarsi sotto al letto è il modo migliore per rompere le barriere della comfort-zone e immergersi nelle acque fredde della realtà, dialogando con i propri demoni. Per aderire al piano bisogna chinarsi ed essere consapevoli che la soluzione non sarà vicina, ma il tragitto sarà intenso. My Dear Killer prosegue coerente su questa sua strada, senza farsi distrarre dal presente, scrutando oscuro tra le nubi del domani. Alla fine, se mai ci sarà fine, si rivelerà un piano ben riuscito.

 

My dear killer. mercoledì 28 febbraio, verso le 19:30. Volume (aka santeria vecchio). gratis.