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[MiX] L’Ambrogino d’Oro è una cagata pazzesca

Posted: Ottobre 14th, 2013 | Author: | Filed under: pedallica, succede che... | Tags: , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [MiX] L’Ambrogino d’Oro è una cagata pazzesca

[su MilanoX prosegue il dibattito riguardante la proposta di Ambrogino d’Oro alla “Critical Mass Milano”. ecco la mia -pessima- opinione]

Nonostante sia un grande classico del calendario istituazionale milanese, fino al 2012 non ero mai stato alla cerimonia degli Ambrogini d’Oro. Grazie al premio alla Banda degli Ottoni con conseguente protesta in difesa della Cascina Torchiera, lo scorso anno ho colmato questa lacuna: ho passato una mattinata fredda e noiosissima, e uscendo mi sono ripromesso di non tornarci mai più. Degli Ambrogini d’Oro conoscevo solo le polemiche sui giornali, a vederli dal vivo ho scoperto una cerimonia inutile e mortificante, una sorta di funerale ai vivi, in cui i sussulti arrivano solo quando si parla davvero di morti, si torna “in topic” e si può stringersi le mani compiaciuti. Gli Ambrogini sono il trionfo dell’auto-compiacimento, in cui non c’è spazio per alcuna forma di critica, ma solo per guardarsi allo specchio, sempre più decadenti, e ripetersi quanto si è bravi.

La Critical Mass è un fenomeno vitale (come tanti altri già premiati in passato, sia chiaro), non merita tutto questo, non merita di finire in un calderone del genere. Non è l’Ambrogino alla CM ad essere una cagata, sono gli Ambrogini stessi. Una cagata infettiva.

 

Si dice che la candidatura della CM sarebbe un sistema per forzare il regolamento, e già qui ho alcuni dubbi: a partire proprio dal succitato esempio che fu la Banda degli Ottoni l’anno passato, soggetto informale al di fuori enti ed associazioni eppur premiato. Ma qui ci sarebbe di più, perchè la Critical Mass non è composta da persone, è una pratica. Peraltro si tratta di una pratica globale, che rende inesistente anche dal punto di vista filologico il concetto di “Critical Mass milanese”. Premiare una pratica sarebbe curioso come atteggiamento, e aprirebbe un mondo. A guardar bene, oltretutto, la CM è una pratica illegale, saremmo quindi al paradosso di un’istituzione che premia una pratica che le si oppone. Potrebbe esser divertente, ma pure umiliante. Questo premio segnerebbe un riconoscimento delle pratiche di disobbedienza? I cortei non autorizzati, i blocchi stradali, magari pure le barricate o le auto in fiamme… d’ora in poi non sarebbero più vittime della repressione abituale? Fosse così, ci sarebbe poco da obiettare. Ma così ovviamente non sarebbe, e stride ancora di più il paradosso di un premio proposto dall’amministrazione comunale più pelosamente legalitaria che Milano ricordi, più ancora di quando c’era la Lega Nord a governare la città. Come si può sbandierare ai 4 venti il grottesco “valore della legalità” e premiare una pratica illegale allo stesso tempo?

 

Ecco, la Milano di oggi e il suo governo sviliscono completamente una proposta del genere, che andrebbe rigettata con ogni forza. Siamo in presenza di una giunta che più di ogni altra ha dichiarato guerra ai ciclisti, dove il premio sarebbe offensivo già solo per le semplici associazioni cicloturistiche, non voglio immaginare per quelle più radicali.

Proprio l’esperienza dell’anno passato dovrebbe insegnare qualcosa: la Banda degli Ottoni si presentò sul palco con un’intervento in difesa della Cascina Torchiera, messa al bando dall’attuale giunta. Eppure l’intervento si è concluso con Pisapia che batteva le mani e polemicucce di partito sui giornali. La Cascina Torchiera continua ad essere nel mirino del Comune, con l’assessora De Cesaris che continua a replicare con insulti e minacce a chiunque metta in discussione le sue scelte. Esperimento fallito, da non ripetere.

Passato un anno, cambiano i protagonisti, ma da una parte abbiamo i ciclisti e dall’altra un Comune che si oppone alle corsie ciclabili, che si rifiuta di intervenire su limiti di velocità e limitazioni al traffico motorizzato, che ostacola l’intermodalità, che arresta lo sviluppo del bike sharing, che addirittura sta cercando di uccidere definitivamente il Vigorelli… un po’ come quei dottori cattivi che ti trafiggono di punture ma poi alla fine ti danno un lecca-lecca.

 

Lo scorso anno ho scoperto anche che gli Ambrogini non sono quasi mai d’oro, il più delle volte sono pezzi di carta nemmeno pergamenoide. A questo punto, al Comune di Milano suggerirei di essere coerente fino in fondo, a fronte di una piccolissima spesa: rinuncino a oro e pezzi di carta, e come premio per l’Ambrogino assegnino direttamente un lecca-lecca (magari la Chupa Chups li sponsorizza anche).


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