Live & Loud (024) – dove tra una zanzara e l’altra non si capisce un cazzo
Posted: Luglio 3rd, 2013 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: 10 giorni suonati, 4/4, alessandro bosetti, baxamaxam, estate, george thorogood, glen hansard, gov’t mule, la cruda, live & loud, magnolia, max cavalera, milanoX, neurosis, O', oca, ryoji ikeda, soulfly, tame impala, teatro dell’arte, triennale, unojazz, zanzare | Commenti disabilitati su Live & Loud (024) – dove tra una zanzara e l’altra non si capisce un cazzoL’avete vista? L’avete sentita? Sì, era una zanzara. Maledetta. Ora i concerti vanno -quasi- tutti all’aperto, ora decidete se cercare gli spazi chiusi o investire sul repellente più affidabile sul mercato, sempre che esista.
Tra i luoghi dove la zanzara prolifera, più di ogni altro, non si può che segnalare il Magnolia, sulle rive del vivaio per insetti noto come Idroscalo. Sarà dura però la serata di domani per loro, perchè le bordate che lanceranno i Neurosis saranno in grado di abbatterle con il solo spostamento d’aria, sempre che i volumi siano sufficienti, ed è difficile. Un ambiente poco più riparato, ma decisamente più alcoolico è tra i pistoni di birra del Birrificio La Cruda, che si scalda con l’afro-beat dei Baxamaxam e i vocalizzi di Adele H. Nel frattempo al Castello Sforzesco inizia il festival UnoJazz, tre serate con pochi nomi eccellenti, il meglio è con Jan Gunnar Hoff venerdì sera.
Il sabato estivo, si sa, è spopolato, e al festival di cui sopra si affiancano la serata del Carroponte (Sesto S.Giovanni) con il folk-blues di Glen Hansard, intriso di alcool e di tristezza, come è giusto che sia, ma soprattutto la riapertura del Teatro dell’Arte, alla Triennale, che inaugura con le manipolazioni elettroniche di Ryoji Ikeda e il suo progetto Datamatics. E se è spopolato il sabato, la domenica è proprio deserta, ma poco male, perchè lunedì si ri-attacca prestissimo, alle 17 da O’, in orario scomodo ma necessario per accogliere l’intera performance del Vocal Ensemble di Alessandro Bosetti in tutte le sue cinque ore di esecuzione.
Transitando da un martedì sera dedicato soltanto ad uno di quei vecchi nomi del rock americano, George Thorogood sul palco dell’OCA, si approda direttamente al mercoledì, che di questi tempi… is the new saturday. Anche questa settimana la serata è densa, con l’inizio estemporaneo al Gattò, dalle 20, con l’indie-rock sbiascicato di Franc Cinelli, e poi un florilegio di alternative serali: c’è il rockaccio dei Gov’t Mule all’Oca, c’è il metallo tribale urlante dei Soulfly al Carroponte, c’è immancabile l’hard-core dei newyorkesi H2O al Lo-Fi… e poi c’è un pianeta lontano, dai colori fluorescenti e dai suoni che sembrano un’acida psichedelia e invece sono le spire di una serpe che ti acchiappa e ti trascina in fondo al pozzo. Sono i Tame Impala, tra le zanzare del Magnolia, ma per arrivarci ci vuole l’astronave.