Live & Loud (046)
Posted: Gennaio 22nd, 2014 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: aperitivo in concerto, Apparizione, Bergamo, blob, ca' blasè, Cacao, Cold Cave, der mauer, Erik Friedlander & Bonebridge, Isaak, John Butcher, Kylesa, live & lud, lo fi, Malaikat Dan Sing di Arrington de Dyoniso, milanoX, no tav, Phil Minton, Pig Power, Plastic Palace, Prague, psicotaxi, Sabir Mateen, Sandflower, Stephen Malkmus, THursday Hangin’ OUT, vibrators | Commenti disabilitati su Live & Loud (046)Sarà la pioggia, sarà la nebbia, saranno Renzi e Berlusconi, saranno Guarin e Vucinic, sarà quel che sarà, ma la settimana che arriva ha esattamente lo stesso schema della precedente: parte bene, abbonda nel venerdì, tiene botta nel sabato, e svanisce passato il fine settimana. Ergo, non perdete le occasioni che ci sono, per poi rischiare di pentirvi del silenzio.
Il giovedì inizia in prima serata, come da abitudine dello Studio Blau, la cui A p p a r i z i o n e mensile è quella del veterano del sax Sabir Mateen. Seguono l’arrivo al Tunnel di Stephen Malkmus & the Jicks, praticamente una cover band dei Pavement e dei bei tempi che furono, e il tradizionale Thursday hangin’ out dell’Officina dei Beni Comuni, dedicato allo skate-core dei Pig Power, cui verrà assegnato già con largo anticipo il premio per miglior nome dell’anno. In alternativa c’è il new metal tecnicista di Protest the Hero, TesseracT, The Safety Fire e Intervals al Live Forum (Assago) o il power-pop dei Fine Before You Came al Magnolia (Segrate). Servono per fare numero.
Dopodichè si approda al nuovo venerdì da leoni. La scelta vincente è lontana, bisogna spingersi fino a Bergamo, ma è l’occasioni più prossima per sentire i Malaikat Dan Sing di Arrington de Dyoniso (insieme alle replica di domenica 26 al Twiggy di Varese). Però le distanze contano, e Milano ha già abbastanza offerta. Il meglio sta tra la synth-wave industriale di Cold Cave al nuovo Plastic Palace e il garage psichedelico proto-krauto dei Plastic Man al 75beat. Dalle parti del beat e del rock’n’roll sta il complottismo de Gli Illuminati (al Lo-Fi) mentre è da viaggione electro-soul il live di James Pants al Biko. E se il silicio abbonda nell’abbuffata di minimalismo elettronico del Ligera (con Aql, Plovdiv, Au+, Marryme2night, Tobler Orchestra e Words and Actions), i cari vecchi chitarroni prendono il potere in provincia, tra i vecchiacci oi! Nabat al Bloom (Mezzago) e l’hard rock peloso di Young Blood e Sill to Lie al Blob di Arcore.
Le chitarre tornano protagoniste sabato sera, divise e rumorose tra lo stoner degli Isaak al TNT e l’heavy metal di Kylesa, Sierra e Jagged Vision al Lo-Fi. O a tendere canzoni d’un altro decennio con Prague e Cacao a Ca’ Blasè (che qualcuno sa già dov’è), o ancora nelle fughe psichedeliche con gli ampli a palla di Sandflower, Psicotaxi e Lemmings di nuovo al Blob (Arcore). Ma la serata si riempie ovviamente anche di altri suoni, quelli del tributo a Cage di Der Mauer, che bizzarramente si accompagna al tropical punk degli Honeybird and the Birdies al 75beat o quelli della nuova rassegna techno del Cox18, che si apre con Claudio Vittori, Oniks e Sigmatibet. E poi c’è una nuova, imperdibile trasferta, questa volta ad ovest, sino al Conservatorio di Novara dove si esibisce il croccante quartetto impro-jazz di Phil Minton, John Butcher, Veryan Weston e Roger Turner.
Tutt’altra tinta di jazz è quella dell’Aperitivo in Concerto del Manzoni, che sveglia la domenica mattina con l’elettricità quasi blues di Erik Friedlander & Bonebridge, per una giornata che si completa curiosamente con un pogo pomeridiano al grind benefit no-TAV della Villa Vegan, con Warpath, Filthy Charity, Feed me More, Cospirazione e Xnemesisx.
Ciò che resta son 3 cose 3. Una per sera.
Lunedì come sempre al Gattò, nuovamente psico-folk, insieme Marco Notari. Martedì all’Auditorium S.Fedele, senza acusmonium ma con la sonorizzazione del muto “L’angelo del focolare” ad opera di Jean-Luc Plovier al piano. E in chiusura, mercoledì 29, con l’esilarante e stilosissimo punk-rock dei vecchi Vibrators, accompagnati dal rockabilly di Chip Hanna & The Berlin Three per spingere la nebbia un po’ oltre i confini cittadini.