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Live & Loud (049)

Posted: Febbraio 12th, 2014 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (049)

300x300Facciamo così. Una roba di sintesi estrema. Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è, per dirla con chi non c’è più, nemmeno quando c’è.

Freghiamocene dei residui di CCCP, di Zamboni e Fatur che tornano al Biko. Giovedì sera torniamo invece da O’, con qualcosa di qualche decennio più attuale come le VARiable seriES che a questo giro ospitano il respiro percussivo e risonante di Christian Wolfarth ed Enrico Malatesta. Se proprio proprio si vuole far girare il tempo al contrario, poi, sappiate che c’è pure l’ex-Porcupine Tree Colin Edwards al Bloom (Mezzago).

Venerdì la città di Milano ospita il math-rock dei californiani Tera Melos al Lo-Fi e la on-man-garage-band Wasted Pido, alla Sacrestia grazie alla Società Psychedelica. E basta, forse. Perchè il terzo tassello potevo essere l’appuntamento al nuovo spazio Wave, che invece risulta già un’altra vittima dell’unica dittatura monocolore di questa città, quella della democratica burocrazia di una città che sa solo combattere le iniziative culturali. Meglio spingersi oltre i suoi confini, ad est, passando per il S.Valentino HC del Baraonda (Segrate), con Mumbajumba, FCT, Ruggine, Cospirazione, FCT, ecc… o ancora più in là, geograficamente e artisticamente, con la vocalità industrial-folk di Dalila Kayros al Malabrocca (Pioltello).

Poi sabato 15 ci stanno un sacco di cosuccie interessante tra cui districarsi, quindi, vabbè, ognun agisca secondo coscienza. Ci stanno le matematiche mutazioni disumane dei Quasiviri, che presentano il nuovo disco al Cox18 in compagnia di Zolle e Garaliya, o il power-rock di Cayman the Animal, Pueblo People e Huge Molasses Tank Explodes all’Officina dei Beni Comuni. Un tocco di art-pop come l’appuntamento con i Breton al Magnolia (Segrate) o di street-punk con FFD e Devastated al Lo-Fi. Ci sta infine, a mettere una pesantissima e oscura ciliegiona sulla torta, il doom orchestrale e selvaggio degli Ulver, una scia di sangue dalla Norvegia al Bloom di Mezzago.

E poi ci sono tutti quegli appuntamenti che rendono difficile e ondeggiante il risveglio domenicale, tipo l’omaggio a Donatoni a cura di Luca Avanzi e Ruggero Laganà al Museo del Novecento, o ancor più l’Aperitivo in Concerto del Manzoni con Shanir Blumenkranz’ Abraxas, alle prese con gli angeli di Masada, rilettura zorn-iana della tradizione musicale ebraica. Entrambi alle fottutissimi 11 della mañana. Prima di tornare al divano però c’è una A p p a r i z i o n e tardo-pomeridiana, alle 18 con la voce trasfigurata di Madame P allo Studio Blau (su prenotazione).

Chiusura con due serate altalenanti, come un po’ tutte le precedenti, d’altronde. Lunedì da O’ l’appuntamento è con il bizarre folk di Momus in prima serata per poi assistere all’ennesimo eterno ritorno, che a questo giro è quello di Peter Hook, al Magnolia (Segrate) con un doppio set nostalgico: uno sui Joy Division, l’altro sui New Order. Ne seguono due giorni pressochè silenti in cui l’unica opzione pare essere l’heavy metal dei Trivium, martedì 18 al Live (Trezzo sull’Adda). E ho detto tutto.


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