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Live & Loud (099)

Posted: Aprile 8th, 2015 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (099)

Si avvicinano giorni bui, quelli delle fiere, degli apericena, della musica di merda. Per fortuna si avvicinano prima serate luminose, ecco qui 12 appuntamenti gradevoli che si appropinquano.

Philip Jeck. Giovedì 9 alle 20 al Museo del ‘900 (su prenotazione).
E’ l’unico appuntamento live del validissimo Festival Archivi Musicali: dopo due giorni di incontri e presentazioni, il concerto del grande giradischista tedesco sarà la sintesi perfetta, perchè se messi in buone mani anche i suoni più vecchi possono trovare nuova vita.

MRCA Trio. Giovedì 9 al Piano Terra.
Dietro la sigla ci sta il Most Recent Common Ancestor. Dietro di lui ci stanno tre dei più eminenti avventurieri del free milanese: Cristiano Calcagnile, Massimo Falascone e Nino Locatelli. Dietro a tutto ci sta TRoK!, che qui conclude un’intensissima annata di liberi suoni nelle viscere di via Confalonieri.

Ronin. Giovedì 9 al Malabrocca (Pioltello).
Terza data milanese per l’intermittente tour di “Adagio Furioso”. Le prime due sono state fantastiche, perchè questa dovrebbe essere da meno?

Godspeed You! Black Emperor, Carla Bozulich. Venerdì 10 al Live Club (Trezzo sull’Adda).
Il nuovo album è l’ennesimo capolavoro, ma pure se fosse stato una ciofeca il concerto sarebbe rimasto imperdibile uguale, perchè quello dei GY!BE non è un concerto ma un viaggio universale dentro se’ stessi. Altro che palle zen.

Inner Scent. venerdì 10 al 75beat.
L’alternativa a minor costo e a minor distanza di un concerto peraltro abbondantemente sold-out. Gli Inner Scent sono in tre: violoncello, batteria, basso e voce, hanno ascoltato un sacco di punk più o meno post, e qui presentano il loro disco d’esordio fresco freschissimo.

Gomma. Sabato 11 e domenica 12 al CSA Baraonda (Segrate).
Nominalmente è un “piccolo e gioioso festival d’illustrazione“, ma tra una pagina e l’altra schizzano fuori suoni che fanno bene alle orecchie. Notevolissimo il programma del sabato sera, in cui spiccano l’avventura chitarristica di Paolo Spaccamonti, la psichedelia di Al-Doum & the Faryds e la ritualità dark-wave di Murmur Mori. Si riparte 24 ore più tardi con, tra gli altri, la chitarra di Waswas, le interazioni di Opjk_4 e il silicio di Flavio Scutti.

Godflesh, Syk, Hungry Like Rakovitz. Sabato 11 al Lo-Fi.
Ancora una volta. Un’altra grigliata gustosa di carne di dio, che non è pane ma è grasso e nervi, è sangue e rumore, è materia più concreta che mai dove servono denti appuntiti e rabbiosi per farla a brandelli. Ed è la cena migliore che si possa trovare in città di questi tempi.

Festival di primavera. Sabato 11 dalle 18 al Boccaccio (Monza).
Ogni settimana che passa, passa anche un appuntamento corposo con il punk, l’hardcore e i loro derivati. Questa volta è più corposo del solito, si passa dalla maratona all’ironman praticamente, con 12 band una dietro l’altra: ZiDima, Ruggine, Crop Circles, Holèg, To Ashes, Die Trying, Hibagọn, Negot, Anemic Cinema, Maxcarnage, Volta, Smudjas.

Ben Frost, Andy Stott, Nico Vascellari. Sabato 11 allo Striptease.
Fa le cose in grande la Buka, che stavolta riapre lo Striptease insieme a ClubToClub e butta sul palco una tripletta di nomi da rotocalco moderno: il semirumorista Frost, il semitechnomane Stott e il prezzemolo dell’underground nazionale Vascellari. Quale che sia il lato da cui la si guardi, è tanta roba.

Otolab, Nicola Tirabasso. Ancora sabato 11, a Macao.
Tutti in ghingheri per la presentazione del set audiovideo di metallo tribale “Fields”, prima c’è l’ambient noise di Tirabasso, poi si fa bum bum e klang klang con Tonylight, Mud e Menthos.

Maria Grazia Bellocchio. Domenica 12, alle 11 del mattino, al Museo del ‘900.
Dopo cotanto sabato, gli appuntamenti domenicali non possono che essere in orario da rigurgito della colazione. Al Museo del ‘900 si suona Kurtag, chi preferisse il jazz vada al Franco Parenti a sentire il quartetto di Lew Tabackin. L’ora è la stessa.

Ryoji Ikeda, Henrik Schwarz, IISO e Aucan. Mercoledì 15 al Teatro Franco Parenti.
In genere questa rubrica non concede spazio agli eventi legati alla Fiera del Mobile, così come non ne concederà a quelli di Expo. Non c’è spazio per chi ne ha già troppo, per una cultura fatta di mercificazione e non di condivisione. Questo è uno strappo, uno solo, per l’unica cosa davvero valida dell’Elita Design Festival. Perchè un live di Ikeda è sempre qualcosa di prezioso, la dimostrazione di come la tecnologia e la paziente ricerca possono continuare ad aprire nuovi mondi per le nostre orecchie. Difficile farlo capire al pubblico dei designer.


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