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Live & Loud (019) – laddove s’inghippa il mercato delle indulgenze

Posted: Maggio 29th, 2013 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (019) – laddove s’inghippa il mercato delle indulgenze

E’ difficile parlare di altro, nel mondo del rock’n’roll, nella settimana in cui si celebra il suo rituale dionisiaco, quella dell’ormai (fortunatamente) abituale ritorno del sacerdote Bruce Springsteen, a far tremare San Siro e le case adiacenti per l’ennesima volta. Eppure intorno all’appuntamento col Capo c’è anche tanto altro di buono; la celebrazione sarà in un giusto contesto.

Domani sera, nell’insolita cornice della Triennale, si ondeggia il cranio tra psichedelia e rumorismo con gli Eternal Zio e Luciano Maggiore. Visto il contesto, finirà presto, poi si prosegue a scelta tra il nerdismo trendy di Dirty Beaches e Old Apparatus alla Salumeria della Musica e il nois-pop americano di Married in Berdichev e Sftstps alla serata di chiusura stagionale del Rocket.
Forse in tono minore è la serata di venerdì, che propone comunque del buon rockaccio vecchia maniera con Blizzard of Lizard e Tyrant (al Ligera) e gli spruzzi di odio e morte di Youth of Sifilide, Greedy Mistress e Necroshine al Lo-Fi, prima di trasferirsi al Dude Club dove sale in consolle il padrone dell’house-funk Theo Parrish.

Un altro Theo, Burt per l’esattezza, prenderà parte al trittico di live-media che riempira lo spazio di O’ sabato sera, insieme a Richard Sides e EVOL. Sabato iniziano anche i due giorni del festival alt-prog “Fading Fest” alla Casa di Alex (zona Niguarda) con La Coscienza di Zeno, Ske, Ciccada e Wobbler; che proseguirà il giorno successivo con October Equus, Not a Good Sign e Humble Grumble. Il resto della domenica è una festività sonnacchiosa di appuntamenti tardo-pomeridiani, con le canzoni elettriche di Second H. Sam a Ca Blasè (Varedo) e l’happening di tributo per la diaspora dei Newtone2060 (a Medionauta), che ai padroni di casa affianca Otolab, El Torpe, Cristiano Calcagnile, il DuoAnale e altri ospiti.

E poi lunedì arriva il Boss, sua santità, l’anti-papa del rock, che nelle sue 3 ore di concerto è capace di illuminare la strada anche alle anime più restie. Se non potete permettervi l’ingresso a San Siro, comunque, con quel che costa e con il solito “sold out preventivo”, non abbattetevi e ripiegate prima sul DIY folk di Cabeki (al Gattò, alle 20) e poi di nuovo a O’, dove Bee Mask bombarderà l’uditorio di droni e microelettronica oscura.

Oscuro e gelido come il Giappone dei Deadvikings (martedì 4 al Lo-Fi), che alla faccia del nome e della provenienza sfoderano un garage punk da periferie del New Jersey, quelle da cui è partito il Boss per conquistare il mondo.


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