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-dopo- Terry Riley al CRT (o come cazzo si chiama ora)

Posted: Settembre 12th, 2016 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , | Commenti disabilitati su -dopo- Terry Riley al CRT (o come cazzo si chiama ora)

[*] un’oretta di montecarlo nights, poi un po’ d’Africa.
il maestro californiano non meritava una sala con così tanti vuoti lassù, dopo anni di attesa, ma i così tanti pieni quaggiù non meritavano un concerto così timido, indeciso.

si inizia con the rileys: papà arriva col bastone ma, parliamoci chiaro, chi non si muoverebbe sempre col bastone se potesse? si siede al piano e suona il piano. sì, ecco, “suona il piano”. il duetto con la chitarra di figliuolo gyan funziona tutto, sta ben incastrato nei confini della scatola, dove la chitarra ricuce i passaggi da ricucere ma non spinge mai verso l’esterno. tanto da finire in certi momenti a ricordare uno stantio piano jazz radiofonico. Read the rest of this entry »


[Zero2] Terry Riley. 11 settembre. Teatro dell’arte.

Posted: Settembre 11th, 2016 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Terry Riley. 11 settembre. Teatro dell’arte.

«Plin plin plin plin» – «Chi è che mi sta svitando il cervello?». Il dialogo è tratto da una storia vera, da un cambio palco in tarda notte nei pressi del mixer di un piccolo festival. Momento di rilassamento tra una band e l’altra, il silenzio è riempito da In C, dalla sua raffica mononota, un bouquet di minimalismo e ripetizione, cui abbandonarsi alla deriva. Se ci si concentra sull’ascolto, ovviamente, perchè in caso contrario il risultato è quello di farsi trapanare il cervello. Terry Riley, maestro venerato del minimalismo su scala universale, compose In C nel 1964, non si sa con quale dei due intenti verso il pubblico. Il suo atteso passaggio in Italia potrebbe finalmente aiutarci a capirne le intenzioni, quando eseguirà il suo primo capolavoro nell’interpretazione che meglio ne riflette lo spirito dei tempi, accompagnato da un ensemble di musicisti tradizionali del Mali. Una calda escursione desertica a bordo dell’Africa Express, senza il clangore metallico dei treni californiani ma trascinando i piedi nella sabbia, nella speranza di arrivare al mare. Per chi al termine si ritrovasse il cervello ancora avvitato, o solo ancorato nella sua deriva, la serata si completa con The Rileys, il duo che il vecchio maestro condivide con il figlio Gyan. Una volta sganciati gli ormeggi, chiudete gli occhi e seguite la corrente: all’orizzonte, in un’aria ormai fattasi curva, potrete scorgere l’arcobaleno.

Terry Riley. domenica 11 settembre. Teatro dell’arte (Triennale). 30 euri.