indice . . .

Belle musiche del duemiladiciannove – pt.1

Posted: Gennaio 15th, 2020 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Belle musiche del duemiladiciannove – pt.1

 

Nel 2019 ho visto meno concerti del solito, non mi capitava da 3 anni di andarci così piano, ma andare piano fa bene alla salute, e anche vedere dei concerti bellissimi. Questi qui sotto sono i 21 che più mi hanno fatto sciogliere i timpani. Se sbalio mi corigerete.

(L’ordine è rigorosamente cronologico. La distribuzione geografica figlia dei tempi. Non ci sono link ai video perché quest’anno i video no).

* Daniel Blumberg Trio | teatro CRT (Milano)
* Stine Janvin | the Long Now (Berlino)
* Mazen Kerbaj “Walls Will Fall – the 49 trumpts of Jericho” (30 trumpets directed by Axel Dörner) | the Long Now (Berlino)
* Peter Brötzmann / Maâlem Moukhtar Gania / Hamid Drake | angelica – teatro san leonardo (Bologna)
* Renick Bell | Terraforma (Castellazzo di Bollate)
* Anguish | a l’arme festival (Berlino)
* Practical Music (Oscar Jan Hoogland, Jasper Stadhouders, Christian Lillinger) | a l’arme festival (Berlino)
* Irreversible Entanglements | a l’arme festival (Berlino)
* Golden Oriole | a l’arme festival (Berlino)
* Pious Faults | macao (Milano)
* Aki Onda | macao (Milano)
* Les Percussions de Strasbourg | hangar bicocca (Milano)
* Key of Shame | macao (Milano)
* The Necks | st john on bethnal green (Londra)
* Thomas Ankersmit | standards (Milano)
* Michael Chapman | ligera (Milano)
* Nubya Garcia quartet | jazzmi (Milano)
* Alvin Curran | ex-chiesa s.carpoforo (Milano)
* Francisco Meirino | standards (Milano)
* The Flying Luttenbachers | freakout (Bologna)
* Enrico Malatesta “Occam Ocean – Occam XXVI” | chiesa s.maria del buon consiglio (Milano)

poi mi sono messo a rileggere l’elenco tutti i concerti che ho visto nel decennio (tira un sacco sta cosa del decennio), immaginando di trarne una salvifica selezione, e mi sono addormentato al 2014… madonna che bello addormentarsi.

(PS: Qui i miei dischi preferiti dell’anno trascorso).

[2018]   [2017]


[Zero2] Jazzmi 2019.

Posted: Novembre 1st, 2019 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Jazzmi 2019.

È stata nella pigrizia sonnacchiosa di un pomeriggio d’estate, bevendo birre in riva al fiume senza nemmeno provare a mantenerle fresche, l’ultima volta che ho sentito qualcuno chiederlo: «Cos’è il jazz oggi?». Si parlava di festival imminenti e di dischi acquistati o scaricati, di musica del presente e tangenzialmente di jazz. Ma non appena si arriva al jazz, ecco che spunta la domanda. E diventa un casino, perché ci si aspetta una risposta. Meglio cambiare discorso, ingollare mezza birra calda per procurarsi l’urgenza di andare a prenderne un’altra: lasciar cadere nel vuoto un dibattito che si protrarrebbe inevitabilmente sino all’alba. O lasciare la risposta al jazz. Ci sono festival che sembrano fatti apposta per avventurarsi in cerca della soluzione, arricchendo di voci il dibattito. JazzMi è uno di quelli: sin da quando è entrato in maniera dirompente nell’autunno cittadino ha inoculato nei timpani dei milanesi un ricco catalogo della musica del Diavolo. Ora si appresta ad aggiungere un nuovo tomo alla collezione, imboccando ancora una volta strade differenti, in quella che pare diventata da subito una felice abitudine, quasi un’ispirazione.

Perché il jazz è bello perché è vario, e JazzMi sembra averlo perfettamente compreso, trovando così la chiave per far breccia anche in un pubblico inafferrabile come quello milanese, capace di saltuarie esaltazioni e costante indifferenza, anche davanti a nomi di comprovata fiducia. JazzMi risponde conseguentemente inserendo (quasi) tutti gli elementi in programma, forte della certezza che la curiosità aizza l’appetito. Certo, l’edizione di quest’anno è forse quella che guarda di più al passato rispetto a quelle viste sinora, ma l’ampiezza della proposta si coglie mettendo i programmi delle varie annate in fila, sommandoli uno all’altro. Il tema del 2019 d’altronde sembra essere la celebrazione degli anniversari in ogni campo, in un clima non da fine della Storia ma da ripartenza. Quarant’anni fa moriva Charles Mingus? Ecco la Mingus Big Band. Indubbiamente il jazz è memoria, tanto è forte il suo legame con la tradizione e con chi ha sempre saputo sfidarla, e continua a farlo. È il caso di quello che potremmo definire l’headliner di questa edizione, Archie Shepp, che a 82 anni suonati (mai termine fu più azzeccato) non ha ancora intenzioni di arrendersi, e forse nemmeno di calmarsi. È una di quelle leggende viventi che accompagnano lo sviluppo del jazz facendosi testimoni di una storia, e non è il solo in cartellone. E in programma come lui ci sono due capostipiti del nerdismo più affascinante come Herbie Hancock e John McLaughlin.

Read the rest of this entry »