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[Zero2] Necks. 1 dicembre. Teatro 89.

Posted: Novembre 30th, 2023 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , | No Comments »

Ho comprato il biglietto per questo concerto di dicembre in un pomeriggio afoso della scorsa estate. È molto raro che io mi muova con così tanti mesi di anticipo, ma è ancora più rara, diciamo sicuramente unica, l’occasione di un concerto dei Necks a dieci minuti da casa. Nei loro 36 anni di storia, i tre australiani sono passati in Italia con il contagocce, da Milano, a occhio e croce, direi mai. Per sentirli dal vivo ho sempre dovuto passare troppe ore in autobus, in treno, nelle code degli aeroporti, ma ne è sempre valsa la pena. Forse era persino giusto, per un gruppo che viene da oltre sedicimila chilometri di distanza (per quanto due su tre siano ormai stabilmente di casa in Europa).

Che questo articoletto sembri uscito da un catalogo di un’agenzia di trasporti lo si può giustificare facilmente con il fatto che l’ultimo album del trio si intitola “Travel” e rappresenta effettivamente una sorta di viaggio. Ci vuole poco, tutte le volte che i tre si mettono a suonare comincia un viaggio. Comincia da zero, da prima che esista la musica, e arriva a infinito, nel senso che non arriva da nessuna parte. I Necks ogni volta che suonano si perdono. E lo stesso capita a me ogni volta che li ascolto. Durante quell’ora, suppergiù, può accadere letteralmente di tutto e quel tutto sarà presto scomposto e sopraffatto dal suono, infine dimenticato. Quello che succede a un concerto dei Necks resta a un concerto dei Necks, quindi che senso ha parlarne qui, ora, quando tutto ciò che rimane da fare è accaparrarsi uno degli ultimi biglietti e non perderseli, meglio perdersi.


Belle musiche del duemiladiciannove – pt.1

Posted: Gennaio 15th, 2020 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Belle musiche del duemiladiciannove – pt.1

 

Nel 2019 ho visto meno concerti del solito, non mi capitava da 3 anni di andarci così piano, ma andare piano fa bene alla salute, e anche vedere dei concerti bellissimi. Questi qui sotto sono i 21 che più mi hanno fatto sciogliere i timpani. Se sbalio mi corigerete.

(L’ordine è rigorosamente cronologico. La distribuzione geografica figlia dei tempi. Non ci sono link ai video perché quest’anno i video no).

* Daniel Blumberg Trio | teatro CRT (Milano)
* Stine Janvin | the Long Now (Berlino)
* Mazen Kerbaj “Walls Will Fall – the 49 trumpts of Jericho” (30 trumpets directed by Axel Dörner) | the Long Now (Berlino)
* Peter Brötzmann / Maâlem Moukhtar Gania / Hamid Drake | angelica – teatro san leonardo (Bologna)
* Renick Bell | Terraforma (Castellazzo di Bollate)
* Anguish | a l’arme festival (Berlino)
* Practical Music (Oscar Jan Hoogland, Jasper Stadhouders, Christian Lillinger) | a l’arme festival (Berlino)
* Irreversible Entanglements | a l’arme festival (Berlino)
* Golden Oriole | a l’arme festival (Berlino)
* Pious Faults | macao (Milano)
* Aki Onda | macao (Milano)
* Les Percussions de Strasbourg | hangar bicocca (Milano)
* Key of Shame | macao (Milano)
* The Necks | st john on bethnal green (Londra)
* Thomas Ankersmit | standards (Milano)
* Michael Chapman | ligera (Milano)
* Nubya Garcia quartet | jazzmi (Milano)
* Alvin Curran | ex-chiesa s.carpoforo (Milano)
* Francisco Meirino | standards (Milano)
* The Flying Luttenbachers | freakout (Bologna)
* Enrico Malatesta “Occam Ocean – Occam XXVI” | chiesa s.maria del buon consiglio (Milano)

poi mi sono messo a rileggere l’elenco tutti i concerti che ho visto nel decennio (tira un sacco sta cosa del decennio), immaginando di trarne una salvifica selezione, e mi sono addormentato al 2014… madonna che bello addormentarsi.

(PS: Qui i miei dischi preferiti dell’anno trascorso).

[2018]   [2017]


Belle musiche duemiladiciotto – pt.1

Posted: Gennaio 15th, 2019 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Belle musiche duemiladiciotto – pt.1

Negli scorsi giorni sono cominciati i concerti -quelli buoni- anche per il 2019. Finalmente, l’attesa di 7 giorni è stata lunghissima. Però sono cominciati bene, molto bene, quindi posso tirare una spessa riga nera sul taccuino e mettere in ordine le idee del duemiladiciotto che fu. Che culo, nei 189 concerti segnati sul taccuino negli ultimi dodici mesi ce ne sono un sacco belli davvero, di quelli che ti fanno tornare a casa con il cuore gonfio e il fegato non parliamone. Nella rubrica attesissima che segue, ecco la selezione difficile dei 20 che più mi ricordo, e che forse mi resteranno impressi a lungo nella memoria, sempre che io non la perda del tutto a breve (sono sulla buona strada).

Eccoti tutto, caro internet. L’ordine è rigorosamente cronologico.

* Flavio Giurato / salumeria della musica
* Daniela Cattivelli ft. Camillo Prosdocimo / inner spaces auditorium san fedele
* Stefano Pilia & Alessandra Novaga / Standards
* The Necks & ‘A’ Trio / the Long Now (berlino)
* Colin Stetson / the Long Now (berlino)
* Henrik Munkeby Nørstebø & Axel Dörner / petersburg art space (berlino)
* Irreversible Entanglements / ACUD (berlino)
* Ilpo Väisänen / inner spaces auditorium san fedele
* Uniform / Macao
* Marc Ribot Ceramic Dog / Auditorium SanbàPolis (trento)
* Father Murphy / macao
* Akira Sakata & Giovanni di Domenico / standards
* Piotr Kurek / Zuma 2018 (Zuma)
* Andrea Belfi / Zuma 2018 (Zuma)
* Paal Nilssen-Love’s Brazil Funk Impro (ft Terrie Ex) / hangar bicocca
* Pere Ubu / santeria social club
* Wackelkontakt / macao
* Open Border (Ceccarelli, Trovalusci, Drake, Vandermark) / Forlì Open Music (forlì)
* Pierre Borel, Joel Grip, Cristiano Calcagnile / studio guerra
* Art Ensemble of Chicago / Jazzmi

** FUORI GARA
* Uomo Uccello / Zuma 2018 (Zuma)


-dopo- Forlì Open Music 2018

Posted: Ottobre 17th, 2018 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su -dopo- Forlì Open Music 2018

[*] non ricordo se ero mai stato a forlì in precedenza nella mia vita, immagino di sì, ma chissà, è come se fosse la prima volta. e la prima cosa che mi è balzata all’occhio sono state croci e campanili, chiese e chiese, chiese, chiese. Forse per questo Forlì Open Music si è tenuto in chiesa, perchè non c’era altra soluzione. Cotante chiese che girato l’angolo ci siamo imbattuti in una locandina di un festival punk locale, illuminata da una band che ha scelto come proprio nome Chiodi sulla via crucis. Ringrazio il punk tutto, mi auguro di vedere i Chiodi al più presto in azione, magari al prossimo Forlì Open Music, la cui chiesa di fatto non era più una chiesa. Trasformata perfettamente in un auditorium senza bisogno di stravolgimenti architettonici ma con un’attenzione all’acustica e alla fruibilità invidiabile. Una di quelle scelte così perfette che si possono trovare solo nelle città di provincia, a Milano ce lo sogniamo un luogo simile per i concerti, così come ci sogniamo un festival come questo, e pure i Chiodi vedo che non hanno in programma date in zona…

Però mi accusano di parlare sempre e solo di sta cazzo di Milano e invece torniamo a forlì che è pure tardi, l’ex chiesa di san giacomo dovremmo occuparla per farci suonare del punk anticlericale, e in attesa godiamocela così com’è. Lunga vita a un festival come questo, in cui lo zampino di Area sismica è talmente evidente che sempre di stare ad area sismica (anzi, a un certo punto nella notte di sabato ci siamo pure arrivati – grazie). Read the rest of this entry »


[Zero2] The Long Now. 24-25 marzo. Berlino

Posted: Marzo 6th, 2018 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] The Long Now. 24-25 marzo. Berlino

Quanto dura un istante? E questo preciso istante, il momento in cui stiamo leggendo, ascoltando, vivendo? Quanto dura il presente, quello iato che separa ciò che fu da ciò che sarà? E cosa c’entra tutto ciò con un festival musicale? A queste domande, o quantomeno all’ultima, prova a rispondere la maratona conclusiva del MaerzMusik, The Long Now. Un orologio sonoro di 30 ore, nelle quali alla Kraftwerk di Berlino si cercherà di dilatare l’istante in musica. Tra palchi e giacigli il pubblico potrà sentire le proprie domande più profonde rimbalzare nei timpani accompagnate dai suoni di Robert Aiki Aubrey Lowe, Tomoko Sauvage, Lucio Capece, Lustmord e… dalle 4 ore di impro dei Necks. Gente che sembra non sentire il tempo che passa, che sa scandirlo e manipolarlo, connetterlo istante per istante in un lungo e profondo presente.
Arriva preparato.

The Long Now. Tutto sta gente qua sopra e pure altri, il 24 / 25 marzo alla Kraftwrk di Berlino. Costa un po’.