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[4/4] opache stelle

Posted: Maggio 4th, 2012 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [4/4] opache stelle

Milano, si sa, non è una città aperta alla contaminazione culturale, men che meno quando sotto il menu’ Cultura si apre la voce Musica. Milano è una città dove la buona musica fatica a trovare spazio, dove l’attenzione all’ascolto viene sempre in secondo luogo rispetto all’utile di cassa a fine serata. La problematica diventa lampante quando si va ad analizzare alcuni generi musicali, più o meno estremi, che sono di fatto esclusi da questa città… ma mai per sempre, perchè per qualche misterioso motivo ogni stagione è attraversata da un’ondata inattesa, raramente travolgente ma comunque sufficiente per uscire dai sotterranei dove decenni di soundsystem trash, reggae ed electro ci hanno sepolti. Questo 2012, vai a sapere perchè, è l’anno dell’industrial. La prossima tappa di questa stagione celebrativa è fissata per domani, sabato 5 maggio, con il festival “Industrial Revolution” del Baraonda (Segrate): una maratona che parte del primo pomeriggio con esposizioni, video e laboratori e prosegue in serata con i live di Ovo, Teatrino Elettrico, Luca Sigurtà, A034, Otolab e Architecture of the Universe.

Ma domani è domani… e prima viene un venerdì sera in bilico tra l’indie folk di Pocket Chestnut e  Mary & the Strays alla Scighera e la post-psichedelia oscura di Heroin in Tahiti, Auriga Dracula Lewis alla Triennale in quello che non si è capito se sia ancora il Teatro CRT o cosa sia diventato.
Sabato 5 le alternative alla rivoluzione industriale sono di stampo punk-rock, alternativo a qualsiasi rivoluzione come sempre, con i Nothington al Lo-Fi e l’accoppiata oi! Oppressed e Klaxons al Leoncavallo.
Un piccolo intervallo prima che da Milano passino quelli che dell’industrial possono essere considerati quasi dei padrini, perchè benchè la loro musica, a cavallo tra kraut, psichedelia e passeggiate nello spazio sia ben distante dalla crudezza del suono decadente, i Tangerine Dream (al Teatro Arcimboldi) hanno popolato di sogni ed incubi le notti di un gran numero di generazioni. Se però preferite restare sulla terra, sappiate che c’è anche il loud-pop di Trouble vs Glue e Chewingum al Magnolia e il post-math-rock di This Town Needs Guns al Transito (in via Pomponazzi).

Dopo cotanta carnazza la settimana entrante dà la possibilità di tirare il fiato, anche se non troppo. Sicuramente lunedì è serata di riposo, ma già martedì 8 si ripresenta ricco, con il post-doom dei Russian Circles al Magnolia, il funk alcolico brasiliano dei Tetine (alla Triennale) e soprattutto l’abbinata psichedelic-swing tra il maestro della chitarra Richard Bishop e il trio turco Hayvanlar Alemi al Lo-Fi.

Mercoledì 9 si chiude il cerchio dell’oscurità industriale con il prisma post-raver di Neoma allo Spazio Concept che ospita Cruise Family, Stargate e Company Fuck.

Poi usciremo a riveder le stelle…


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