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[Zero2] Vincenzo Vasi & Sebastiano de Gennaro. 27 marzo. arci biko.

Posted: Marzo 27th, 2024 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , | No Comments »

Non sono poi così tanti i video di YouTube che ho guardato fino allo sfinimento nella mia vita: così su due piedi mi vengono in mente una manciata di spezzoni dei Simpson, il montaggio dei tenori che cantano “Turna a Surriento” e sembra che bestemmino, l’incontro tra Bush e Berlusconi, la puntata di Portobello dell’abbattimento del Turchino, una versione incendiaria di “Rockin in the free world” di Neil Young coi Crazy Horse… e poi Zappa. Non uno Zappa qualsiasi, ché di Zappa ne avrò consumati parecchi, ma nulla come l’imberbe Zappa, appena 23enne, che davanti alle telecamere dello Steve Allen Show si esibisce suonando i vari componenti di una bicicletta.

Sedici minuti di televisione d’altri tempi ma soprattutto di didattica della creatività musicale. Un intervento che comincia con il presentatore che chiede a Zappa se fa parte della Musicians Union e lui dice di no. Poi lo percula per la scelta di portare una bici sul palco. Lo incalza impietoso sul suo scarno curriculum e sulle sue strambe idee. Quindi Zappa si mette a suonare: usa i raggi come corde di violino, i tubi del manubrio come strumento a fiato, il telaio come percussione e – mentre il pubblico ride – spiega in tutta semplicità come si crea la musica, lasciando spiazzati tutti i presenti.

Era il 1963, “Freak Out!” sarebbe uscito solo tre anni dopo. Intere generazioni di eredi zappiani più o meno (in genere meno) consapevoli, erano ancora ben lontane dal nascere. E tra gli eredi vanno annoverati senza dubbio anche Vincenzo Vasi e Sebastiano De Gennaro, che stasera riprendono e ampliano la partitura zappiano per continuare a esplorare le potenzialità espressive della bicicletta. Poi si monta in sella, e ciascuno prosegue il concerto pedalando verso casa.


-dopo- Cadaver Eyes, ?Alos e Lago Vostok al Boccaccio

Posted: Ottobre 17th, 2014 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su -dopo- Cadaver Eyes, ?Alos e Lago Vostok al Boccaccio

2014-10-17 00.06.41[*] che i milanesi non muovano il culo fuori dalla città è cosa ormai risaputa, figuriamoci di giovedì sera a monza. che si perdano cose valide per questo motivo è altrettanto pacifico, ma tantè.

ieri i lago vostok hanno dimostrato che è sempre cosa buona e giusta mettere dei giovani del posto ad aprire le serate, perchè capita che pure tre ventenni riescano a tirare su un bel casino, magari richiamandosi a dischi (penso a certi helmet) usciti quando loro erano ancora nella panza di mamma.

ieri ?alos, ripensando a pharmakon vista 3 giorni prima, mi ha ricordato quanti mostri possa creare una sola recensione di pitchfork. prima di attaccare il nuovo microfono a contatto e fare un esorcismo da cagarsi sotto.
e poi i cadaver eyes, e le orecchie che al risveglio fischiavano ancora, tanto che per tutta la pedalata verso casa non era nemmeno necessario ascoltare la musica. ci pensava la risonanza.

[*] -dopo- è un tentativo di raccontare i concerti il giorno dopo. in estrema sintesi, giusto per togliere polvere dalla tastiera.


milano e il Vigorelli: reclaim the dreams.

Posted: Dicembre 5th, 2011 | Author: | Filed under: pedallica, succede che... | Tags: , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su milano e il Vigorelli: reclaim the dreams.

Lo scorso 20 novembre i ciclisti milanesi sono andati in pellegrinaggio, raccogliendo le proprie forze e le proprie ruote davanti al sacro portale della loro cattedrale, simbolo di ciò che è il Ciclismo a Milano, simbolo forse della città stessa: il velodromo Vigorelli.

E’ stata una domenica di sole, benedetta dal blocco del traffico che riesce a rendere Milano molto meno brutta e triste di quanto non sia realmente. Il cancello del Velodromo di via Arona ha visto riunirsi prima una decina, poi centinaia di ciclisti e appassionati di biciclette, da chi ha visto le sfide epiche di Maspes e Gaiardoni sulle listelle del Vigorelli ai pistard metropolitani, quelli delle Milano-Torino e Milano-Venezia in fissa, quelli obbligati al “pendolarismo” settimanale fino al velodromo di Montichiari. Un numero impressionante per una disciplina che tanti, CONI e FCI in primis, considerano “minore”. E non era solo il numero a colpire, ma l’amore che i presenti dimostravano per questo sport, culminato in un’esilarante gara di surplace, vinta dopo 24 minuti da un ragazzo di neanche 20 anni, uno che il “Vigo” aperto probabilmente non l’ha nemmeno mai visto. Read the rest of this entry »