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-dopo- Michael Chapman al Ligera

Posted: Novembre 7th, 2019 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , | Commenti disabilitati su -dopo- Michael Chapman al Ligera

[*] Michael Chapman è nato il 24 gennaio del 1941. Fate voi i conti dell’età che aveva ieri, 06 novembre 2019, mentre sul palco suonava, cantava e ogni tanto tossiva (“stasera morirò in pubblico. Almeno mi pagano per farlo”). Si potrebbe dire che Chapman è “vecchio”, se lo si considerasse come un uomo. Ma Micheal Chapman è un albero. Se lo guardi bene, le sue rughe sono come solchi nella corteccia. Il suo corpo è marrone, è legno vivace come la sua chitarra, è viaggio come semi sparsi dal vento. Dalla provincia dello Yorkshire alle grandi pianure americane, sino agli appartamenti sulla west coast dove bere galloni di vino bianco in compagnia di altri chitarristi, altrettanto magici, altrettanto vegetali. La chitarra di Chapman da sola suona come una band intera, basta a se’ stessa, sta ritta nel vento a fa il pieno di acqua e luce per germogliare e crescere. Anche in uno scantinato umido, dove le casse ronzano, la voce gracchia e i volumi sono evidentemente mischiati alla cazzo, quest’uomo-albero troneggia imponente come un gigante, una maestosa sequoia che mostra tutti i colori del marrone. Che poi, porchiddio, è il colore della vita.

 

[*] -dopo- è un tentativo di raccontare i concerti il giorno dopo. in estrema sintesi, giusto per togliere polvere dalla tastiera. però la sintesi non riesce sempre, a volte s’imbroda.


[Zero2] Micheal Gira. 28 marzo. Bloom.

Posted: Marzo 25th, 2014 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Micheal Gira. 28 marzo. Bloom.

Quando gli dei del noise imbracciano la chitarra acustica e si danno al folk, in genere, è perchè hanno finito le idee. Michael Gira rappresenta un’eccezione a questa regola: forse perchè il folk lo ha sempre frequentato, forse perchè questa non è altro che l’aggressività degli Swans presentata con un’altra faccia. Sotto il cappellone di Gira, dietro la scorza di duro cowboy sanguinario, c’è un rude songwriter capace di scavare la carne degli ascoltatori sino a raggiungerne l’anima, metterli a nudo e dialogare con una schiettezza possibile soltanto nella dimensione live. Perché é proprio lì – quando la sua voce, la sua chitarra e il suo bicchierino di whiskey ti hanno squarciato in due – che Micheal Gira ti guarda negli occhi e ti regala il sorriso che non ti aspetti.

Micheal Gira. venerdì 28 marzo. bloom, mezzago (MB). 15 euri.


Live & Loud (051)

Posted: Febbraio 26th, 2014 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (051)

sanremo-2014-spot-intervallo-2Il cuore del paese, la kermesse canora sanremese, il festivàl della canzone italiana si è concluso. E ora non si sa più cosa fare. A televisore spento l’unica soluzione sembra la peggiore: quella di alzarsi dal divano e uscire. Fortunatamente a venire incontro alle nostre orecchie c’è una settimana di appuntamenti che Rino Tommasi avrebbe definito da circoletto rosso.

Si inizia domani con la prima trasferta settimanale di TRoK!, che negli scantinati del Piano Terra (festeggiante il secondo compleanno) ospita tre giganti dell’impro jazz mai così underground, con i local heroes Gianni Mimmo e Cristiano Calcagnile che incrociano gli strumenti con la violinista inglese Alison Blunt. A seguire ci si trasferisce a Macao, dove si convergono le strade della sperimentazione sonora sull’asse Italia-Giappone con Giuseppe Ielasi, Makoto Oshiro, Takahiro Kawaguchi e Attila Faravelli. Read the rest of this entry »


[4/4] scalda il cuore

Posted: Febbraio 11th, 2011 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [4/4] scalda il cuore

Allora era vero! Il disgelo previsto la scorsa settimana è confermato, almeno dal punto di vista climatico… già perchè su quello musicale la città resta ancora imballatina com’era in precedenza. Ma la primavera ormai la si respira (per quanto si possa respirare a Milano), il suo carico ormonale speriamo che spinga un po’ più in alto anche le levette dei volumi. Nel frattempo ci si può scaldare ancora un po’ con musiche invernali, toni crepuscolari verso un’alba che prima o poi arriverà.
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