Posted: Aprile 29th, 2015 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: Bitchcraft, bocelli, bombino, Esplendor Geometrico, expo, Genital Warts, Isaak, jazz al parenti, john scofield, live & loud, lo fi, macao, manatì, merda, Metabolismus, milanoX, nils frahm, Palm Desert, ron grieco, sleaford mods, Steve Kuhn, Torche | Commenti disabilitati su Live & Loud (102)
Inizia Expo e sarà il caso di abituarsi al peggio. E no, non sto parlando dei temi soliti ben noti, della trasformazione urbana, della cementificazione, di debito pubblico e precarizzazione ruspante. Di questo c’è tutta una MayDay alle porte per parlarne, il dramma è che Expo si porta con se’ un carrozzone culturale, e musicale nello specifico, ai limiti dell’orrore. Prepariamoci a mesi di Bocelli, di Allevi, di Jovanotti e bollitura varia. L’internazionale della merda, con tante scuse alla nobil merda. E mentre la puzza di merda si diffonde, ecco 11 concerti profumati per la settimana che arriva.
Esplendor Geometrico, Samir Nasa. Venerdì 1° maggio a Macao.
Il mese di maggio inizia con lo strabotto. Il geometrico splendore è una delle esperienze più peculiari e malcagate della storia dell’industrial. Li davo per dispersi nei meandri di qualche sottosuolo madrileño, invece eccoli ancora qui, in tutta la loro geometria e in tutto il loro splendore. Read the rest of this entry »
Posted: Settembre 7th, 2011 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: 4/4, a certain ratio, african day, alva noto, anbb, Antonio Ballista, blixa bargeld, Buraka Som Sistema, dave douglas, diamanda galas, emeralds, fennesz, franco battiato, haiti, hamid drake, Jazzanova, john scofield, milano, milanoX, MiTo, murcof, musica contemporanea, olafur arnalds, omar souleyman, orchestra national de barbes, rassegna, sentire haiti, settembre musica, stacey kent, stockhausen, torino, Walter Prati, zubin mehta | Commenti disabilitati su MiToLogia 2011
MiTo è una perla rara, racchiusa nel guscio di due città così vicine e così diverse. Stretta tra il riflesso del sole tra i tetti e i fiumi di Torino e quello dei parabrezza delle mille automobili di Milano. Una perla che resiste, rotolando tra le polveri dei cantieri eterni della A4 e riuscendo a presentarsi ancora lucente del suo splendore.
Dovremmo volergli un bene infinito a MiTo. Soprattutto noi milanesi. A questa rassegna che resta un caso unico di slancio creativo lontano dal puzzo cadaverico delle mummie della Scala. Volergli bene e incoraggiarla, ecco. Perchè è, di fatto, uno dei nostri tesori. E ha un valore aggiunto, MiTo, che è quello di non fermarsi. Perchè è una rassegna che cresce, migliora anno dopo anno, e in questo 2011 offre un cartellone talmente ricco che sembra quasi essere tornati agli anni felici di Torino Settembre Musica.
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