Posted: Maggio 19th, 2018 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: acusmonium, demdike stare, john wiese, macao, marta de pascalis, porcodio, san fedele, Valerio Tricoli, zero, zero2 | Commenti disabilitati su [Zero2] Acusmonium Macao
Ammettiamolo, fino a sei anni fa quasi nessuno di noi aveva le idee chiare su cosa fosse un acusmonium. Certo, ne avevamo lette mirabolanti descrizioni, ce lo eravamo immaginato ascoltando Bernard Parmegiani, ma sotto sotto l’ambiente dove continuava a brancolare la nostra coscienza era il buio. Ad accendere la luce ci ha pensato Sator, l’impianto del San Fedele che, grazie a una programmazione attenta e ardita (a partire dalla miracolosa rassegna Inner_Spaces), ci ha guidato alla scoperta di primo orecchio della musica acusmatica. Sator ha un fratellino, di un anno più piccolo: si chiama Audior, e l’assonanza tra i nomi tradisce il DNA dello stesso padre, Eraldo Bocca. Rispetto al primogenito, Audior è più agile e giramondo. Sta sempre fuori casa, affacciandosi laddove si presenta l’occasione di farsi sentire. Dal 15 al 19 maggio sarà di nuovo a Macao, cercando di proseguire la stessa missione, per ora perfettamente riuscita, della sua famiglia. Prima saranno quattro giorni di workshop, diretto da Dante Tanzi, in cui esplorare la spazializzazione del suono sino ad arrivare all’esecuzione di un vero concerto di musica acusmatica, nella serata del 18, che aprirà i due giorni di live di questa scorpacciata spaziale. Una prima serata che si completerà con i concerti di due figure note della linea di confine tra sogno ed incubo: l’esule cosmonauta Valerio Tricoli e il risorto John Wiese, mammasantissima del rumorismo che qui presenta persino una selezione di lavori video. Completamente diversa la seconda serata, con i live di Marta De Pascalis e Demdike Stare, un’abbinata all’insegna del nostalgismo, di una techno/dub complicata che non ha paura di flirtare con un passato mai del tutto archiviato. Un altro mondo, altri colori, altre due lampadine accese sui confini di uno spazio da esplorare e suonare.
Due serate di ACUSMONIUM a Macao, a prezzi risibili.
Posted: Ottobre 29th, 2015 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: Acid Arab, Afrodisia, Aghe Clope, Autarkic, biko, Blk Jks, boccaccio, buka, ca' blasè, Casa Occupata Gorizia, Daikiri, Halloween, Jamaaladeen Tacuma, john wiese, live & loud, Mehmet Aslan, MilanoMusica, milanoX, Pat Thomas, sacrestia, Sissy Spacek, The Telescopes | Commenti disabilitati su Live & Loud (118)
Halloween non esiste, benchè nella città governata da Zio Tibia in persona i festini a tema zombie siano ormai dilaganti, così come gli zombie stessi, che vagano confusi con lo sguardo fisso sul monitor del proprio cellulare e un esercito di spugnette ad asciugare i propri sogni più umidi.
Per sopravvivere ad Halloween, ecco una decina di concerti in cui respirare un po’ di vita nelle giornate a venire.
Blk Jks. Giovedì 29 allo spazio Ex-Cobianchi.
Sta per tornare Afropolitan, il festival dell’Africa globale che, dopo un breve passaggio milanese, è tornato di casa a Roma. Ma per non sembrare di essersi dimenticati di Milano, l’anteprima del festival è qui e addirittura in piazza Duomo. Sul palco i Blk Jks, che vuol dire Black Jacks, che vuol dire una sorta di post-rock dalle venature pop e ovviamente africane.
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Posted: Maggio 20th, 2011 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: 4/4, animal collective, atari teenage riot, aucan, balanescu quartet, elezioni, ghiggia, grunge, herbie hancock, john wiese, lang lang, leoncavallo, matmos, meat puppets, milanoX, moratti, noise, pisapia, scala, shellac, steve albini, tilt, violenza | Commenti disabilitati su [4/4] delete yourself
Per la prima volta in vita mia, sono stato a votare. Avevo pensato che l’unico modo per resistere alla nausea nell’indicare i Moratti, Pisapia & co. fosse dotarmi di colonna sonora adeguata, alla faccia dell’inetto burocrate che sosteneva addirittura che fosse vietato entrare in cabina elettorale con il walkman. La parentesi personale è tutta qui: come resistere alla nausea se non con la violenza? E allora ho scelto un bootleg (Brixton, 1999) degli Atari Teenage Riot. Una molotov scagliata contro ogni forma di “limite” musicale. Il concerto si apre con un urlo e si chiude con un invito alla rivoluzione. In mezzo, i berlinesi rinunciano direttamente alla bellicosità dei loro testi, per dare tutto in mezz’ora di noise elettronico devastante. Roba da causare più suicidi di massa che un gol di Ghiggia al Maracanà. Venerdì 20, a toglierci d’impaccio dalla nausea da ballottaggio, gli Atari Teenage Riot portano il terrore a Milano. Suoneranno al Centro Sportivo Iseo, in un’anomala serata di dancefloor… un motivo in più per godersi lo spettacolo del caos. Se il caos vi terrorizza, invece, optate per le contaminazioni al CRT, dove arriva il Balanescu Quartet a re-interpretare i Kraftwerk in chiave caucasica.
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