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Live & Loud (109)

Posted: Giugno 17th, 2015 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (109)

Tan Dun_MDRQuesta stessa settimana, o giù di lì, arrivano negli ampi spazi di Milano e dintorni Vasco Rossi, Manu Chao e Jovanotti: roba che farebbe nascere desideri di esilio anche estremi. Per questo motivo “Live & Loud” questa settimana non va in onda, perchè a tutto c’è un limite e il limite non sempre è valicabile. Andate al mare, andate al fiume, andate ai campi, andate ai monti, andate ai divani, andate affanculo. O se proprio proprio dovete, ecco giusto sei cosette residue da ascoltare.
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-dopo- MilanoMusica alla Scala

Posted: Ottobre 27th, 2014 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , | Commenti disabilitati su -dopo- MilanoMusica alla Scala

[*] lo vado ripetendo da anni, e ne resto convinto: la scala andrebbe abbattuta. farla crollare su se stessa con buona parte del suo pubblico all’interno. oppure svuotata e riutilizzata, magari potrebbe essere quello il luogo adatto per il fantomatico velodromo coperto da 250m di cui tanto blatera il mondo. forse con un buon lavoro di misure si riuscirebbe a tenere i palchi come tribune laterali.

la dead city radio di romitelli si è rivelata dolcemente disturbante, esaltata dal dialogo costante tra orchestra e megafoni.
debussy sovraffollato come un incrocio stradale di taipei.
mentre ligeti. insomma, cazzo, “lontano” è un capolavoro inarrivabile. ma io sono stato rovinato da tante cose negli anni, e adesso ho la necessità dei volumi. dei volumi forti. altrimenti non mi ci ritrovo.

[*] -dopo- è un tentativo di raccontare i concerti il giorno dopo. in estrema sintesi, giusto per togliere polvere dalla tastiera.


[4/4] delete yourself

Posted: Maggio 20th, 2011 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [4/4] delete yourself

Per la prima volta in vita mia, sono stato a votare. Avevo pensato che l’unico modo per resistere alla nausea nell’indicare i Moratti, Pisapia & co. fosse dotarmi di colonna sonora adeguata, alla faccia dell’inetto burocrate che sosteneva addirittura che fosse vietato entrare in cabina elettorale con il walkman. La parentesi personale è tutta qui: come resistere alla nausea se non con la violenza? E allora ho scelto un bootleg (Brixton, 1999) degli Atari Teenage Riot. Una molotov scagliata contro ogni forma di “limite” musicale. Il concerto si apre con un urlo e si chiude con un invito alla rivoluzione. In mezzo, i berlinesi rinunciano direttamente alla bellicosità dei loro testi, per dare tutto in mezz’ora di noise elettronico devastante. Roba da causare più suicidi di massa che un gol di Ghiggia al Maracanà. Venerdì 20, a toglierci d’impaccio dalla nausea da ballottaggio, gli Atari Teenage Riot portano il terrore a Milano. Suoneranno al Centro Sportivo Iseo, in un’anomala serata di dancefloor… un motivo in più per godersi lo spettacolo del caos. Se il caos vi terrorizza, invece, optate per le contaminazioni al CRT, dove arriva il Balanescu Quartet a re-interpretare i Kraftwerk in chiave caucasica.
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