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[4/4] zombie e dinosauri

Posted: Novembre 30th, 2012 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [4/4] zombie e dinosauri

E’ sempre bello quando la psichiatria si arrende e i pazzi si impadroniscono dei palcoscenici, cosa che purtroppo accade con poca frequenza. Si capisce, ovviamente, perchè sarebbe difficile gestire orde di nuovi Napoleoni pronti a schierare le proprie truppe a guardia della prima fila, non parliamo poi di quelli convinti di provenire dal futuro, il cui soundcheck diverrebbe impossibile con le tecnologie del giorno d’oggi. Ecco, con Otto Von Schirach la cosa è un po’ più semplice, perchè si rifa’ direttamente ai giorni felici in cui i dinosauri comandavano la Terra. Non avendo t-rex a disposizione, l’armamentario è fatto di maschere, bassi grassi, denti di stagnola e anti-hip-hop rumorista, questa sera il lungo viaggio nel tempo è al nuovo Bitte (a Segrate). Anche perchè altrove non è che ci stia granchè in questo venerdì, a meno che non vogliate viaggiare in un tempo più breve, fino ai ‘90s del “flower punk rock” dei Senzabenza, o su distanze più lunghe, fino al Teatro S.Teodoro di Cantù dove s’incontrano il trombone di Reut Regev con l’elettroacustica di Opjk_3.
Venerdì inizia pure il festival “Studio in Triennale”, che si apre con il folk-rock di Micah P.Hinson e prosegue la sera successiva con i britannici Toy, nuove indie-star del pop in salsa krauta. Tutt’altra atmosfera si respirerà a O’, dove sabato si fonderanno arte visiva e ricerca sonora in un concerto-diffusione di musica elettroacustica che alternerà ai comandi il prof. Max Viel, Èdua Amarilla Zádory & Ana Topalovic e Thoranna Bjornsdottir. Inizia presto e finisce presto, poi si va a sculettare al Leoncavallo con i Burakka Som Sistema o a “viaggiare” nell’oscurità dello Spazio Concept con l’IDM di Alteranima e Dirk Geiger.

La domenica inizia come da abitudine autunnale con “Aperitivo in Concerto” al Manzoni, e questa volta l’appuntamento è davvero ghiotto visto che mette sul palco l’Orchestra di Steve Bernstein e l’Hammond di Bernie Worrell all’opera sulla musica di Sly & the Family. In serata si sceglie tra il garage romano degli Wildmen (all’Atomic bar) e la sperimentazione a 360° di Patrizia Oliva e Adele H a Ca’ Blasè (Varedo).

Sta diventando un abitudine anche l’appuntamento del lunedì con il folk in prima serata al Gattò, settimana prossima tocca a Sadside Project e Bry Webb. L’indie-folk resta protagonista pure martedì, mostrando una vitalità decisamente eccessiva per il genere, quando la scelta cadrà tra Mac de Marco (al Rocket) e Jens Lekman (con Chris Cohen al Bloom, Mezzago), in una serata i cui comunque c’è spazio pure per il rock da botteghino (Hives e Bronx all’Alcatraz) e per una vecchia gloria del prog come Greg Lake, fondatore dei King Crimson, prima di unirsi ai soci Emerson & Palmer, che passa dal palco del Live (Trezzo sull’Adda).

E poi arriva mercoledì, serata che, in termini calcistici, “vale una finale”. Già perchè è un nuovo esempio di quei rari casi di sovrabbondanza, che un po’ ti fanno bestemmiare e un po’ li vorresti ogni sera. Ci sono i Jim Jones Revue con il loro carico garage-blues al Lo-Fi, c’è un viaggio tra noise, elettroacustica e contemporanea nei mondi fantastici di Jason Lescaleet (allo Spazio Concept)… ma soprattutto c’è il ritorno dei Meshuggah. Un arcaico rito satanico-pagano nato nell’ombra gelida delle foreste svedesi e diffusosi nel mondo sullo schema di chitarre lancinanti, batteria violentata, basso ipnotico e voce urlata in faccia… uno schema che sembra classico ma che classico non è, altrimenti ci riusciremmo tutti a richiamare i morti dall’aldilà. Mercoledì all’Alcatraz portatevi i tappi per le orecchie e le armi per gli zombie.


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