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[C11] punto.

Posted: Settembre 29th, 2011 | Author: | Filed under: pedallica | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [C11] punto.

sebbene me l’abbiano chiesto in pochi, ritengo sia importante rendere di pubblico dominio cio’ che penso del mondiale di copenhagen. perche’ e’ breve e semplice.

penso che abbia vinto un fenomeno, penso che sia stato un mondiale noioso perche’ il percorso era quello che era ma molto peggio e’ stata l’interpretazione di chi avrebbe potuto/dovuto fare una corsa tattica.

la mia lettura del mondiale di copenhagen si chiude qui, piu’ o meno. perche’ alcune cose andrebbero approfondite, a partire dalla luce.
la luce su copenhagen l’ha portata un campione, un Campione, che si chiama mark cavendish e che sta sul cazzo a tutto il mondo, un po’ anche a me. sta sul cazzo perche’ e’ antipatico, emotivo. perche’ nelle tappe di montagna dei GT fa le salite attaccato alle auto ed arriva regolarmente hors delay (ma dove sono le giurie? a fare i conti per ripescarlo…). perche’ in volata non e’ un esempio di pulizia, ed e’ capitato in piu’ occasioni che abbia messo a repentaglio la sicurezza altrui. punto. sta sul cazzo ma e’ un fenomeno, gia’ lo dissi in tempi non sospetti eccitandomi (e mi arrazzo ancor ora a rivederlo) sul suo numero a sanremo. a copenhagen ha fatto una volata da gioielleria, e l’ha fatta perche’ e’ un fenomeno e ancor di piu’ perche’ alle sue spalle c’era una gran bretagna che ha dimostrato cosa vuol dire correre per raggiungere il proprio obiettivo (certo, bisogna sapere qual’e’). con un bradley wiggins a cui la federazione britannica dovrebbe fare una statua equestre per il lavoro fatto negli ultimi 30 km. una federazione britannica che e’ la vera protagonista di questo mondiale: una lavoro profondo (con un occhio a londra2012) di preparazione delle proprie ruote veloci, dell’educazione al passo, dell’omnipresenza a prendere punti e posti in squadra, con il risultato luminoso di un’iride da portarsi a casa. e l’anno prossimo vedremo che verra’.

si dice che e’ stata corsa noiosa, e la cosa ci sta. non si dice pero’ che il percorso mondiale varia regolarmente, e pure quello piatto ogni tanto ci sta. anche perche’ lo sanno pure i sassi che sono i corridori l’antidoto alla noia. e dov’erano questi ultimi in questo 2011? pochi pochi sono pervenuti. i soliti rocker indomabili come lastras, offredo, voeckler e (immancabile) johnny hoogerland… e poi? tolti un’impavida francia ed un timido belgio, gli altri dove stavano? nascosti tra le gonne della mamma (come l’itaglia) o direttamente imboscati al cesso (come la spagna)… e allora andiamo a capire dove nasce questa noia. sta in chi parte per perdere, in chi corre per onor di firma… c’era una sola carta da giocarsi in un percorso cosi’ poco selettivo: il “casinismo”. non la corsa dura, e’ evidente, ma solo il tentativo di far saltare le squadre dei velocisti, sfiancandole nell’inseguimento delle fughe e mettendo in crisi le loro tattiche. e’ un risultato che paga molto di rado, quasi mai (pero’ brochard, armstrong, dhaenens, forse pure ballan e astarloa, avrebbero qualcosa da dire), ma e’ l’alternativa al nulla. questa e’ stata una corsa del nulla. e allora mi tengo volentieri un campione del mondo che corona, con un gesto sublime, il lavoro perfetto di una squadra che altro non e’ che un ingranaggio di carne ed intelletto.

degli altri ho proprio poca voglia di parlare. alla vigilia mi auguravo che non vincessero goss perche’ lo trovavo sopravvalutato e cancellara perche’ non sopporto la sua spocchia. l’australiano ha fatto una corsa splendida dimostrando che non ci si sbaglia nell’indicarlo un gran corridore, spartacus ha addirittura sfiorato il bronzo in volata (!). mi tolgo il cappello dinnanzi ad entrambi e ripasso dal via.

godiamoci un campione, controverso quanto vogliamo, in maglia iridata. godiamocelo per un anno in cui sicuramente questa maglia ce la mostrera’ in tutta la sua bellezza (inarrivabile, su chiunque cada). tra 12 mesi sara’ tutt’altra storia, e vedremo se chi non ha avuto le palle stavolta, le avra’ ritrovate in un anno.


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