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[4/4] quattro passi nel rumore (aka Tuona pasqua vol.2)

Posted: Aprile 4th, 2012 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [4/4] quattro passi nel rumore (aka Tuona pasqua vol.2)

Facciamo quattro passi nel rumore, ora che il nostro corpo si è ritarato sull’esplosione ormonale della primavera, possiamo seguire il coniglio nero e tornare nell’oscurità. Quella dei suoni più intensi, del bombardamento delle vecchie città che crollano sotto il peso dell’industria che le ha divorate. La primavera milanese è un florilegio di suoni industriali e di rumore, una prima cavalcata che arriverà a deflagrare con l’arrivo di Merzbow, il grande maestro nipponico delle frequenze impossibili.

Si inizia comunque piano piano, con ritmi lenti ed avvolgenti che ti si avvinghiano ai polacci e ti trascinano giù nell’abisso. Si inizia da Monza, mercoledì 4, con il post-rock psycho-doom dei Crippled Black Phoenix, accompagnati dagli stoners bergamaschi King Bong (vi è sempre l’alternativa punk-rock, sono gli MxPx All Stars al Magnolia, Segrate).
E di stoner, di chitarroni e di notti stellate sulla Cascade Mountains se ne riparla anche il giorno successivo, ancora al Magnolia, con Red Fang, Black Tusk e Goran D. Sanchez. Paradossalmente, sarà questa la serata “per giovani”, perchè gli anziani nostalgici accoreranno invece al Bloom (Mezzago) a vedere ciò che resta del sogno dei Meat Puppets, che eseguiranno dal vivo, per intero, il loro capolavoro “II”, una moda ormai consolidata per tutte le grandi band che furono, specie quelle dei magnifici ’90s, scollinate nel nuovo millennio senza più alcuna idea (e magari col portafoglio vuoto).
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l’albero del dolore

Posted: Giugno 27th, 2011 | Author: | Filed under: videre | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su l’albero del dolore

E’ alto alto alto, l’albero della vita di Terrence Malick, estende le sue fronde su verso un cielo di nubi e acciaio, di stelle e galassie, fumo ed esplosioni. E affonda le sue radici nel dolore piu’ intenso. Perchè questo e’ un film che trasuda dolore, un film in cui non accade nulla, forse solo la morte di una persona, al minuto 4 di 140… o in cui succede tutto, dal big bang alla fine della vita, all’ineluttabile estinzione che appare come destino unico, auspicabile quasi, della razza umana. Passa dalle profondita’ dell’universo ai dinosauri, dalle cellule ai neonati, e tutto lo racconta trascinando dietro di se’ un peso immane. Il peso di questo dolore che sottende l’intera vita dell’umanita’, il dolore della coscienza di non essere altro che un brufolo sul culo della storia di questo pianeta, che e’ a sua volta niente più che un’emorroide dell’intero universo. Read the rest of this entry »