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E così pure Peter Brötzmann se ne è andato

Posted: Giugno 23rd, 2023 | Author: | Filed under: larsen, psicopompo | Tags: , , , , , , , , | No Comments »

E così pure Peter Brötzmann se ne è andato.

Ricordo quando lo portammo in Torchiera, era il 2011, concerto di chiusura del festival itinerante MI LAND. Eravamo terrorizzati dal suo carattere, notoriamente burbero. E infatti appena arrivato, lui che era ormai abituato ai teatri, o quantomeno a palchi più grandi e puliti, si mise subito a borbottare. Ma per poco, perché dalla sua, dalla nostra, c’era la musica. Così andò a mangiare e tornò sul palco per fare due concerti fotonici, indimenticabili, prima in solo e poi in quartetto. E al momento di salutare aveva un gran sorriso sul volto, fece il giro ad abbracciare tutte le persone che si erano sbattute per quella serata, o che “semplicemente” (ma era tutt’altro che semplice) erano venute ad ascoltarlo.

Quel giorno gli avevamo preso un volo economico, che aveva il problema di arrivare molto presto a Milano. Serviva qualcuno che lo andasse a prendere, e chiesi il favore al mio vicino di casa Antonio, che aveva una minuscola e vecchissima 500, che divertì molto Peter («Non avevo mai visto un’auto così piccola e che andasse così piano», commentò). Ma serviva soprattutto qualcuno che lo intrattenesse fino a sera, così chiesi a Gian Paolo Galasi di andare a trovarlo in albergo per un’intervista. Ne venne fuori una chiacchierata infinita: quattro capitoli (unoduetrequattro) in cui c’è dentro tutta la poetica e la radicalità di un artista unico, un gigante della storia della musica.

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[Zero2] ZUMA. 2-3-4 giugno. Cascinet.

Posted: Maggio 25th, 2017 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] ZUMA. 2-3-4 giugno. Cascinet.

Cavalli imbizzarriti, testoni dell’isola di Pasqua, caffettiere, culi, elefanti, occhi, palme, vagine, vinili, unicorni, stregoni, razzi, piramidi, palle pelose, ombrelli, scale, barbe, tende e cazzi. Basta buttare un occhio veloce alla grafica di Zuma per capire che questo non è “solo” un festival, ma un vortice, un turbinio, un maelstrom in cui discendere per sbucare dall’altra parte. E no, non sono i Pirati dei Caraibi, piuttosto è Stargate, quello di Giacobbo però. Zuma è il festival che a Milano non c’era e adesso ci sarà. Il merito è di un’inedita “Alleanza Galattica”. Ci sono tutte o quasi le forze che rattoppano quotidianamente la navicella che permette anche ai milanesi di svolazzare nell’etere, questa volta unitesi per dare più propulsione, per viaggi interstellari. A Zuma ci saranno musica e pizza, campeggio e sballo, persino un parcheggio per UFO perché, si sa, le guerre stellari è sempre meglio evitarle con l’accoglienza. Sarà un lungo viaggio collettivo, di quelli che non si leggono nei libri ma nascono dalla musica. Ecco cosa promette di essere Zuma, con quel suo nome che sa di svacco sulla spiaggia, depressione e cocktail al tramonto. “17 live, 5 dj set, 2 installazioni sonore, uno spleeping concert, diversi workshop, un forno per la pizza”, il programma di Zuma sfaccetta come un dado il caleidoscopio della psichedelia e il listone dei suoi promotori: non manca quasi nessuno, solo non si vedono i due liocorni, ma arriveranno (in astronave). Sui palchi si ondeggia tra generazioni: con Futuro Antico che torna presente, Gaetano Liguori che incontra il Jooklo Duo e gli Embryo che stropicciano il concetto di spazio e tempo, e poi King Ayisoba che abbatte i muri, DSR Lines che ci proietta a un cielo da cui piombe sfavillante la punca dei Jealousy Party; e ancora: Björn Magnusson, Squadra Omega, Mike Cooper, Pandit Ritwik Sanyal, Krano, Wolfango, Trapcoustic, Mandolin Sisters, Rainbow Island, Cacao e Halfalib. Ci sono più “uppers” e “downers” che a casa Elkann, più colore che a casa Dalì, più psichedelia che al Parco Lambro. D’altronde Zuma è un festival che non c’era perché non è un festival, bensì un’alleanza galattica. Terrestri, fatevene una ragione, vengono in pace.

ZUMA, dove suona tutta sta gente qui sopra. da venerdì 2 a domenica 4 giugno. Cascinet. Pochi soldi e ben spesi.