Posted: Maggio 4th, 2016 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: Achref Chargui Trio, Al Doum & the Faryds, Arsene Duevi, blixa bargeld, buka, Calembour, cox18, Dome La Muerte, Femina faber, Hans-Joachim Roedelius, Inner Spaces, Jake Meginsky, Jonathan Prager, Jooklo Duo, La Metàfisica, ligera, live & loud, milanoX, mittwoch, motorpsycho, Movie Star Junkies, musicamorfosi, MXLX, Naduve, ODRZ, Pop.1280, Roberto Zanisi, san fedele, scighera, Standars, Sun Ra Arkestra, teho teardo | Commenti disabilitati su Live & Loud (134)
Anche se questo maggio farà a meno del vostro coraggio, se la paura di guardare ci farà chinare il mento, qualche piccola cosa che ci inviti a resistere c’è ancora. E sarà bene appigliarsi, perchè il futuro… be’, il futuro è sempre la stessa merda.
Hans-Joachim Roedelius & Stefan Schneider. Mercoledì 4 al Franco Parenti.
Roedelius mi rifiuto di presentarlo, mi limito a ricordare come l’ultima volta che è passato da Milano fu una palla colossale, ma a uno come Roedelius gli perdoni tutto e quindi stasera tutti in transenna a tifare per questo vecchino che ci fa riconsiderare il senso dell’umanità.
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Posted: Maggio 6th, 2015 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: agnostic front, Arbre du Ténéré, Area, Communion, cox18, Dance Affliction, Eric Arn, Gnod, Goat, honecker, Jung An Tagen, kina, King Dude, Konrad Sprenger, live & loud, macao, magnolia, Mamuthones, mastro lindo, MayDay, milano, milanoX, musicamorfosi, no expo, O', Piattaforma Fantastica, pisapia, Public Service Broadcasting, re/search milano, servi della gleba, Società psychedelica, zu | Commenti disabilitati su Live & Loud (103)
Se l’italia è il regno dell’assurdo, Milano non perde occasione per dimostrarsi la sua città-simbolo. Solo qui una manifestazione di 50mila persone che rilanciano un’idea di città contro e oltre la truffa di Expo riesce ad essere dimenticata per 3 vetrine e 10 auto che bruciano. Solo qui l’agghiacciante mediocrità di un Bocelli riesce ad essere riverita come grande iniziativa culturale. Solo qui un sindaco catacombale come il tristo Pisapia riesce a guidare 15mila servi della gleba a testa alta, pronti a mettersi una scopa in culo per ramazzargli la stanza, in una marcia che fa il paio con i quadri Fiat; a 35 anni di distanza ma guidata dalle stesse mani, quelle democraticissime che un tempo si definivano cristiane e oggi manco quello. In marcia per compiacere chi ne voleva fare la nuova Berlino, ma intendeva la Berlino Est di Honecker, con i suoi muri grigi ad immagine di un popolo forzato al silenzio. Una metropoli di merda, che dovrebbe ringraziare chi ancora resiste, e cerca di vivere in una città dove all’ora dell’aperitivo non ci siano spargimenti di sangue, o di detersivo.
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