Posted: Ottobre 31st, 2011 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: 11.11.11, 4/4, aperitivo in concerto, apocalisse, balmorhea, bloom, contemporanea, dal verme, dauntaun, dave holland, der mauer, die selektion, enrico gabrielli, Heinz Karlhausen & the Diatonics, jeffrey swan, john grant, kurt baker, leoncavallo, ligera, lo fi, magnolia, mika vainio, MilanoMusica, milanoX, music club, Neo, pansonic, prog, rappresaglia, retox, scighera, sightings, teatro dal verme, teatro manzoni, vincenzo vasi, zeus! | Commenti disabilitati su [4/4] Future is unwritten
I primi giorni di novembre sono quelli che conducono verso l’Apocalisse. Di quest’ultima se ne parlerà assai nei prossimi giorni… nel frattempo è il caso di godersi i concerti che restano prima della probabile estinzione umana. Siamo fortunati, perchè il piatto è ricco e abbondante, e inizia con una doppia portata assai gustosa. Mercoledì 2 c’è l’imbarazzo della scelta, con la possibilità di far conto sulla fortuna, che aiuta gli audaci, e può permettere addirittura la doppietta. Perchè alla Scighera si inizia presto e a volumi contenuti, come si confà al folk da camera dei Balmorhea. Nelle viscere del Leoncavallo invece scorrono i ritmi e i volumi forti di Neo e Heinz Karlhausen & the Diatonics, in bilico tra free jazz e blues aggressivo.
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Posted: Aprile 29th, 2011 | Author: cauz | Filed under: larsen | Tags: 4/4, amaury cambuzat, blob, bruno dorella, carnenera, concerti milano, dauntaun, funeral for a friend, fuzz orchestra, gak sato, giant sand, hundebiss, meteor, mi land, milanoX, moon duo, moonshine, o’, punk, ronin, steve piccolo, zen circus, zeus! | Commenti disabilitati su [4/4] esemplari resistenti
E’ una settimana importante, quella che apre il mese di maggio. E’ importante perchè la città verrà attraversata da una ventata di aria fresca, di quella che qui proprio non siamo più abituati a respirare. E’ l’esplosione primaverile di “Mi Land“, e se ne parla ampiamente altrove. E se ne parla nel dettaglio qualche riga più sotto… Ma c’è un weekend prima da affrontare, ed è un weekend che non perde l’occasione per introdurre in città tre esemplari di quella “Milano resistente” che sarà protagonista nella settimana a venire. Read the rest of this entry »
Posted: Aprile 28th, 2011 | Author: cauz | Filed under: larsen, succede che... | Tags: ?alos, baraonda, birra, carnenera, concerti, cultura, damo suzuki, edda, eustazio di tessalonica, festival, fuzz orchestra, gak sato, le citta' sottili, leoncavallo, mi land, milano, milanoX, noguru, O', peter brotmann, scena, spazi sociali, steve piccolo, torchiera, TRoK!, xabier iriondo, zam, zeus! | Commenti disabilitati su la terra di MI Land
sta arrivando MI LAND… una settimana di concerti e non solo in giro per la citta’, zumpa-zumpa-zumpappa’…
se non ce la facciamo a questo giro, per dirla con la paolino paperino’s band, tutti quanti a fare in culo…
questo quanto scrive sull’argomento il buon eustazio da tessalonica su milanoX…
questo il manifesto di mi land, questo il programma, tanta altra merda (linki ai maledetti social netuorc inclusi) sull’apposita pagina dell’internet.
Negli ultimi anni, la cultura a Milano ha vissuto tempi duri. La cosa pare lampante a chiunque si occupi di musica, come nel caso che andremo ad esaminare, ma anche allargando il discorso ad altre sfere, le differenze sono di lieve entità.
Per carità, l’offerta non manca, e non mancano di far notare la cosa tutti coloro che si muovono nella “fetta di mercato” della cultura milanese. Si parla di mercato perchè sono quelli gli ambiti in cui “la città delle porte chiuse” si riapre… ed ecco fiorire intorno alle fiere del mobile, alle settimane della moda, ai festival più o meno grandi, più o meno istituzionali, un’offerta culturale che riesce a far assomigliare Milano ad una metropoli europea. Ma è fumo negli occhi, oltre che nei polmoni. Perchè è tutto concentrato all’interno della grande maledizione padana, quella dell’evento. A Milano la cultura, o qualcosa che gli si avvicina, sono gli Eventi. Quelli che durano un weekend (perchè si consuma di più), se va bene una settimana. E il resto? E chi agisce sul movimento culturale nella città negli altri 362 giorni dell’anno, che spazio si ritrova? Nessuno. Soltanto porte chiuse in faccia, vampirismo burocratico e quella strana “imposizione del silenzio” che vuole la città come un grande ospizio a cielo aperto, dormiente e taciturna. Read the rest of this entry »