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[Zero2] Pleiadees, Sabbia. venerdì 10 gennaio. Cox18.

Posted: Gennaio 6th, 2020 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Pleiadees, Sabbia. venerdì 10 gennaio. Cox18.

L’ammasso stellare delle Pleiadi ha diverse caratteristiche che lo rendono unico. La più importante è la visibilità: a causa della loro piccola distanza da noi (440 anni luce) le Pleiadi si scorgono con facilità e appaiono come stelle molto brillanti e di grandi dimensioni. Un particolare che le ha rese note sin dalla preistoria: osservate e studiate da popoli, tribù, civiltà a ogni latitudine. Per secoli le Pleiadi hanno ispirato poeti, generato miti, guidato marinai.

Ma questo ammasso di stelle di peculiarità ne ha altre. Ogni stella è circondata da una leggera nebulosa a riflessione, per quanto non sia visibile a occhio nudo. E il loro angolo ridotto rispetto all’eclittica fa sì che i corpi dell’ammasso celeste siano spesso nascosti dalla Luna o da altri pianeti in transito. Quando Cristiano Calcagnile, Xabier Iriondo e Massimo Pupillo hanno scelto Pleiadees come nome per la loro nuova creatura hanno pensato a un’immagine che racchiudesse «Una musica in grado di innalzare lo spirito e condurlo alla presenza del divino. Luminosa e sincretica, una costellazione di eventi e antiche conoscenze».

Eppure il risultato è qualcosa di ancora più indefinibile: è una musica in cui queste tre stelle ben note del nostro orizzonte musicale svaniscono in maniera nebulosa, in cui di volta in volta gli interventi di ciascuno si elidono a vicenda, comunicando tanto con la brillantezza quanto con le ombre, proiettando la luce e il buio su di sé e su chi ascolta. Quello di Pleiadees è il suono di una continua eclissi. Siamo fortunati a poterlo ascoltare a orecchio nudo, senza bisogno di telescopi.

 

Pleiadees, Sabbia. venerdì 10 gennaio 2020, csoa cox18. Pochi euri e ben spesi.


Belle musiche duemiladiciotto – pt.2

Posted: Febbraio 20th, 2019 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Belle musiche duemiladiciotto – pt.2

Un mese fa avevo scritto qui una lunga lista dei concerti più belli visti nell’anno che fu, poi c’è stato il Festivàl di Sanremo, ora una lista ancora più lunga con i miei dischi preferiti. Che sarebbero troppissimi e mai abbastanza, perchè viviamo in un’epoca felice – almeno dal punto di vista dei timpani. Alcuni di questi dischi sono talmente belli che mi emoziono. Gaudeamus, et consumimur igni.

Come sempre è una lista molto parziale, molto personale, molto influenzata dal periodo in cui mi sono messo ad ascoltare, dagli ambiti di ricerca, dal fatto che tutto sommato per la maggior parte del tempo anche nel 2018 ho continuato ad ascoltare i Kinks.

L’ordine è rigorosamente alfabetico. Ove possibile (aka quasi sempre, dove manca c’è un surrogato) cliccandoci sopra si va diretti direttissimi allo streaming.

* Christopher Ali Solidarity Quartet – to those who walked before us
* Amuleto – Misztériumok
* anguish – s/t
* Anthroprophh – Omegaville
* lea bertucci – metal aether
* daniel blumberg – minus
* Body/Head – The Switch
* dylan carlson – conquistador
* Audrey Chen – runt vigor
* neneh cherry – broken politics
* Serang Dakko, Hamrin Samad, and Arrington de Dionyso – Unheard Indonesia vol. 14: Serang Dakko and Friends in Makassar
* father murphy – rising: a requiem for Father Murphy
* Ben LaMar Gay – Downtown Castles Can Never Block The Sun
* Anne Guthrie – Brass Orchid
* patrick higgins – dossier
* lonnie holley – MITH
* Robert Honstein – An Economy of Means
* jerusalem in my heart – Daqa’iq Tudaiq
* Park Jiha – communion
* Eli Keszler – Stadium
* mabel Kwan – Georg Friedrich Haas: Trois Hommages
* peggy lee – echo painting
* LOW – double negative
* Marble – Diego
* Mind Over Mirrors – Bellowing Sun
* Josh Modney – Engage
* MoE and Marhaug – Capsaicin
* No Name – room 25
* Oy – stimming
* Caterina Palazzi Sudoku Killer – Asperger
* Pilia + Pupillo ◉ ╋ ◑ – dark night mother
* rabit – cry alone die alone
* sabaSaba – s/t
* senyawa – sujud
* Sunwatchers – II
* Henry Threadgill 14 or 15 Kestra: Agg – Dirt… And More Dirt
* Ulthar – Cosmovore
* venetian snares x daniel lanois – s/t
* young echo – s/t
* the young mothers – morose
* Thalia Zedek Band – Fighting Season
* ZS – noth


-dopo- ZUMA 2018

Posted: Giugno 6th, 2018 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su -dopo- ZUMA 2018

Che poi, a guardar bene, si vede che sabato si è passati in un volo radente (qualcuno direbbe magico) dalle follie caleidoscopiche dell’Uomo Uccello all’ipnosi percussiva di Andrea Belfi coi volumazzi, e il tutto senza che la folla ritenesse di doversi distrarre.

A guardar meglio, ci si accorge che dopo la lunga notte ci si è risvegliati tra i fiori e le ombre del rituale di Tropicantesimo, e solo 24 ore prima ci si era svegliati irrorandosi di piru piru con Classical Hooligans.

A concentrarsi, si vede che nel mezzo sono finiti tutti i litri di Forst, anche se qualcuno al momento giusto la chiamava “frost”, e a giorni di distanza li sentiamo ancora mareggiare nei nostri fegati.

Ad ascoltare a fondo ci si accorge che c’è stata tanta musica arrapaho (da Piotr Kurek ai Konstrukt, passando per la melodia tenebrosa di Pilia/Pupillo e la spontaneità adolescenziale dei Downtown Boys) e altrettanta assolutamente dimenticabile, perchè quest’anno Zuma era una festa e non un festival, anche se in tanti momenti è sembrato proprio un festival.

A ripensarci adesso, dopo 48 ore di sonno per smaltire il jet lag del viaggio da Zuma a Milano, se il bello del 2017 era stato fare Zuma, il bello di quest’anno è stato vivere Zuma. L’anno prossimo, se mai ci arriveremo, il bello potrebbe essere ascoltare Zuma. Sempre che Zuma continui ad ascoltare noi.

Brava Zuma. Quando sarà finito l’amore ci sarà solo il death metal.

Catch the rainbow if you can
It will alwawys be ahead of you

 

 

[*] -dopo- è un tentativo di raccontare i concerti il giorno dopo. in estrema sintesi, giusto per togliere polvere dalla tastiera, ma questa volta con un po’ di parole e di giorni dopo in più, perchè questa è un’occasione speciale, e perchè Zuma non finisce mai.


[Zero2] Zu + Alberto Boccardi. 27 novembre. leoncavallo.

Posted: Novembre 26th, 2015 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Zu + Alberto Boccardi. 27 novembre. leoncavallo.

Ci hanno messo anni a ritrovarsi e a riscoprire il giusto spirito, ma si direbbe che da quando sono tornati gli Zu non si siano davvero mai fermati. Qualche piccola pausa, più che altro per i troppi impegni su altri progetti, ma nessuna interruzione di quel desiderio di esplorazione universale che li ha rimessi in viaggio. A Milano ci tornano sin troppo spesso, ormai, ma il bello di questa macchina viaggiante è la sua adattabilità ai diversi paesaggi: questa volta ad esempio arrivano al Leoncavallo in mezzo ad una convention enogastronomica. Ad aprire le danze ci sarà il deserto elettroacustico di Alberto Boccardi, le cui esplorazioni hanno congiunto la Valtellina al Kazakhistan passando dal Mar Rosso. Che tutto ciò si incontri intorno a una bottiglia di vino, ha definitivamente senso.

Zu, Alberto Boccardi. Venerdì 27 novembre, leoncavallo. ingresso a sottoscrizione (immagino cinque, ma con la critical wine di mezzo i prezzi non si capiscono mai).


[Zero2] Corsano/Pupillo, Pilia. 20 maggio. O’.

Posted: Maggio 18th, 2015 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Corsano/Pupillo, Pilia. 20 maggio. O’.

Esiste un luogo comune nel mondo del rock secondo cui la potenza di un batterista si inizia a giudicare dalla sua massa corporea, che spalle larghe e bicipiti possenti siano il biglietto da visita perfetto per chi deve sedersi dietro alle pelli e menare. Chris Corsano è l’ennesima smentita di questa teoria: a vederlo sembrerebbe un ragazzino delle superiori, gracile e incapace di scacciare una mosca. Poi prende posto sul suo sgabellino e ribalta tutto. E non è solo questione di potenza, ma di una trasversalità sonora che lo ha portato a suonare con nomi di ogni genere e latitudine. Questa volta ad affiancarlo c’è Massimo Pupillo, che dopo aver riavviato gli Zu sta ripartendo anche con mille altri progetti. Apre la serata la chitarra tagliente di Stefano Pilia, un altro che a guardarlo non pare certo un energumeno, ma poi…

Chris Corsano / Massimo Pupillo, Stefano Pilia. mercoledì 20 maggio. O’. 5 euri (credo).


Live & Loud (104)

Posted: Maggio 14th, 2015 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Live & Loud (104)

ZG2012Salve, questa rubrica andrà in rete in forma ridotta per venire incontro alle scarse disponibilità di tempo del suo estensore e alla grottesca sovrabbondanza di concerti in programma a cavallo dell’imminente weekend.

Belzebong, Hyperwülff, Hibagon. Giovedì 14 al Lo-Fi.
Una scarica di stoner e sludge sparati a pallettoni come sempre capita dalle parti di Rogoredo. Per un giovedì sera senza fronzoli. Read the rest of this entry »


[Zero2] Zu. domenica 10 maggio. Magnolia.

Posted: Maggio 5th, 2015 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [Zero2] Zu. domenica 10 maggio. Magnolia.

Da quando sono tornati, grazie alle oscure imprecazioni di uno stuolo di appassionati in tutta Europa, gli Zu non hanno smesso di viaggiare. Anche perché, senza esplorare le strade di tutto il globo, nemmeno sarebbe ripartita questa macchina. E mentre il nuovo batterista Gabe Serbian surfava le onde del Pacifico, Massimo Pupillo passava dall’Himalaya all’Amazzonia e Luca Mai si spingeva nell’Africa più nera: il punto di incontro fra i tre oggi è un non-luogo sospeso nella stratosfera, una creatura di preistorico rumorismo che affiora nel disco “Cortar todo” e in un live che il taglio netto l’ha dato al passato jazz-core verso un nuovo regno di metallo. Quello che resta è un nuovo viaggio.

Zu. Domenica 10 maggio. Arci Magnolia (segrate). 12 euri, ma meglio scavalcare.


[4/4] it’s a wild world

Posted: Dicembre 23rd, 2010 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [4/4] it’s a wild world

L’ultimo articoletto dell’anno 010 è anche il primo di un mondo più povero, il primo scritto da un pianeta in cui non abita più Don Van Vliet, al secolo Captain Beefheart. Il Capitano è stato uno di quei 5 o 6 artisti fondamentali, senza i quali forse non ci sarebbe stata tutta la buona musica degli ultimi 50 anni, non ci sarebbero stati i concerti di cui si parla qua sopra fino ad oggi, non sarebbe cambiata la mia vita, forse. E’ un mondo più solo, quello senza il Capitano, ma pieno della sua Musica e delle sue idee. Va bene, dunque, che le prossime siano settimane di silenzio, sarà l’occasione buona per riascoltarlo.
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[4/4] musica popolana

Posted: Novembre 12th, 2010 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [4/4] musica popolana

Quante volte è stato citato Massimo Pupillo in questa rubrica nelle ultime settimane? Una cifra. Ma non c’è nessuna ossessione di mezzo, bensì l’instancabile ricerca di nuovi progetti che muove questo bassista, romano d’origine ma cittadino delle strade del mondo. L’ennesimo richiamo ce lo offre una band che deve buona parte della sua forza al fatto di essere nata con un contributo decisivo degli Zu: la musica degli Ardecore (ven 18, arci Magnolia, Segrate) nasce dal canzoniere tradizionale romano,ma è ben lontana dal folk popolare; qui le doti canore di Giampaolo Felici sono accompagnate dal groove di un manipolo di pestoni professionisti, e il risultato è sorprendente.

Ma il 18 è tra una settimana, e c’è altro prima. Read the rest of this entry »


[4/4] the book of angels

Posted: Novembre 4th, 2010 | Author: | Filed under: larsen | Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su [4/4] the book of angels

Tra i grandi interpreti della sperimentazione jazzistica rimasti in attività, John Zorn è sicuramente uno dei più luminosi, nonchè quello riuscito a dare la maggiore eco “pop” al suo lavoro. Zorn ha successo, è misteriosamente “famoso”, ovunque. Zorn a Milano riempie i teatri, e a Milano fa un regalo da anni: ci manda il suo progetto più completo, ovvero l’incarnazione multiforme di Masada. Per chi ha ancora nelle orecchie la serata dell’anno scorso, per chi ha ancora negli occhi il Mike Patton urlante di una mattina di qualche anno fa, per chi ha semplicemente a cuore la buona musica, l’appuntamento con la Masada Marathon di lunedì 8 novembre (come sempre al teatro Manzoni) è uno di quei pochissimi giorni in cui ogni altro appuntamento non vale nulla. E’ l’Evento con la E maiuscola di questa nuova stagione, e forse non soltanto per Milano. Già perchè per una volta arriva da queste parti un’anteprima mondiale: tutte le diverse sfaccettature del canzoniere ebraico Masada una dietro l’altra, in una sera sola, in una cavalcata tra i generi musicali e le loro storie, guidata da un maestro della batteria come Joey Baron. Uno che da solo vale il doppio del prezzo del biglietto.
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